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TuttoscuolaNEWS n. 83
- Subject: TuttoscuolaNEWS n. 83
- From: Tuttoscuola <mailing at tuttoscuola.com>
- Date: Mon, 30 Dec 2002 16:04:26 +0100
Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola. La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per insegnanti, genitori e studenti. http://www.tuttoscuola.com ************************************************************ N. 83, 30 dicembre 2002 SOMMARIO 1. Scuola media/1: on line le "Indicazioni nazionali" per i piani di studio 2. Scuola media/2: il nuovo orario... 3. Scuola media/3: ...e i nuovi "programmi" d'insegnamento 4. I conti della scuola/1: cosa non c'e' in Finanziaria 5. I conti della scuola/2: cosa c'e' in Finanziaria 6. Busta paga piu' pesante in attesa degli aumenti contrattuali 7. Tremonti diventa Babbo natale e grazia le private 8. Scuole paritarie: un bonus da pochi euro 9. Un Pc ai giovani: oltre 500 mila giovani potranno fare domanda 10. Appello al Capo dello Stato per la liberta' d'insegnamento 1. Scuola media/1: on line le "Indicazioni nazionali" per i piani di studio Il Ministero ha deciso di dare una certa ufficialita', sia pure per via soltanto telematica, alle "Indicazioni nazionali" per la scuola media. Il testo delle "Indicazioni nazionali per i Piani di studio personalizzati nella Scuola Secondaria di 1ƒ grado" e' comparso infatti alla vigilia di Natale sul sito del Miur nella forma, o meglio nella riformulazione che tiene conto della presa di posizione di Alleanza Nazionale. La bozza del documento circolava gia' da tempo, e "Tuttoscuola" ne aveva informato i suoi lettori sia tramite la Newsletter (v. n. 75 del 6 novembre 2002 e n.76) sia attraverso un dettagliato articolo uscito nel numero di dicembre della rivista mensile. Rispetto alla versione resa nota ai primi di novembre non ci sono novita'. Molte, e di un certo rilievo, erano state invece le modifiche apportate alla bozza precedente, pubblicamente criticata dal partito di Gianfranco Fini. Se nell'anno scolastico 2003-2004 si decidera' quindi di avviare la sperimentazione anche nella scuola media, le citate "Indicazioni" ne costituiranno probabilmente la normativa di riferimento. Comprese le parti piu' discusse e contestate del documento, come quelle che segnano un deciso ritorno alla tradizione, soprattutto per quanto riguarda l'insegnamento/apprendimento dell'italiano (enfasi su grammatica, sintassi e analisi logica) e della storia (piu' spazio al passato e meno al novecento: nel terzo anno si partirebbe da Napoleone). 2. Scuola media/2: il nuovo orario... Tra le novita' introdotte dalle "Indicazioni" c'e' quella del tempo scuola obbligatorio, previsto in 900 ore annue. Attualmente l'orario obbligatorio di lezione e' pari a 990 ore, cioe' a 30 ore per 33 settimane. L'orario obbligatorio diminuira' quindi di 90 ore annue, pari a circa tre ore alla settimana, scendendo da 30 a 27 ore; nel triennio vi sara' una riduzione del monte ore obbligatorio di lezione di 270 ore: un taglio equivalente nei tre anni a nove delle attuali settimane di lezione. Il nuovo e piu' ridotto monte ore obbligatorio di lezione bastera' per realizzare i molti obiettivi formativi che gli insegnanti dovranno cercare di raggiungere, nel rispetto delle "Indicazioni nazionali"? E poi, vi saranno ripercussioni anche sugli organici? Resta confermata la possibilita', come oggi, di un orario aggiuntivo, facoltativo per gli alunni. Attualmente infatti puo' essere organizzato il tempo prolungato. Le indicazioni nazionali consentono di aggiungere fino a 200 ore all'anno (sei ore a settimana), da utilizzare per attivita' sia di recupero sia di sviluppo, scelte d'intesa con gli allievi e le loro famiglie. A differenza dell'attuale scuola media la nuova "scuola secondaria di primo grado" prevede una scansione interna 2+1, e non piu' 1+1+1. Cio' significa che - come per la scuola elementare, dove la scansione proposta e' 1+2+2 - la ripetizione dell'anno potra' essere disposta solo al termine del biennio, e solo nel caso che l'allievo non riesca a recuperare nel secondo anno i debiti accumulati nel primo. Altra novita' e' costituita dalla "prova nazionale" che integrera' le prove previste dall'esame di Stato alla fine della terza media. Si tratta di una grossa novita', che reintroduce un elemento di valutazione esterna in un esame considerato troppo autoreferenziale. 3. Scuola media/3: ...e i nuovi "programmi" d'insegnamento Con la riforma della scuola media si assistera' a una proliferazione delle discipline di insegnamento. Infatti, rispetto alle otto materie (o aggregazioni di materie) piu' l'insegnamento della religione cattolica, previste dai programmi del 1979, nel testo ministeriale compaiono ben 11 discipline, e quella della religione cattolica, piu' le 6 cosiddette "educazioni", che fanno parte di un unico campo di attivita' formative, denominato "educazione alla convivenza civile": in totale fa 17 piu' l'IRC. Rispetto ai programmi vigenti, ci sono le seguenti novita': - le lingue straniere diventano due, con l'inglese obbligatorio; - storia e geografia sono separate, non fanno piu' parte di un blocco, assieme all'educazione civica; - la matematica e le scienze vengono egualmente separate; - le altre materie perdono tutte il sostantivo "educazione": educazione tecnica diventa "tecnologia", educazione musicale diventa "musica", educazione artistica diventa "arte e immagine", educazione fisica diventa "attivita' sportive", al plurale. Ma il sostantivo "educazione" si prende una rivincita nel macrocampo della "educazione alla convivenza civile", che non e' una materia con orario separato, ma un insieme di attivita' formative, come per la scuola elementare, che dovranno collocarsi all'interno di altre materie, per esempio in forma di moduli. Si tratta di sei "educazioni": alla cittadinanza, stradale, ambientale, alla salute, alimentare, all'affettivita', che hanno una struttura formale non diversa da quella delle materie, e propri specifici obiettivi di apprendimento, che richiederanno tempo per essere insegnati, appresi e valutati. Insomma, le "educazioni" sembrano materie. Basteranno i miracoli della didattica modulare per fronteggiare i rischi di enciclopedismo e di frammentazione che una tale prospettiva evoca? E' vero che le "educazioni" non hanno la stessa autonoma consistenza delle altre discipline, ma certamente il loro insegnamento e apprendimento occupera' tempo e spazio nei piani di studio di tutti i tre anni. Ecco un tema da approfondire: come conciliare piu' materie con meno ore? ____________________________________________________________ ANNUARIO DEI VIAGGI DI ISTRUZIONE 2003 Dove andare in gita quest'anno? Come coniugare cultura e divertimento? LE METE: percorsi culturali in Italia e all'estero, gite "verdi" L'ORGANIZZAZIONE: la normativa, le faq sul turismo scolastico Per informazioni: http://www.tuttoscuola.com . Tel. 06 6830.7851 ____________________________________________________________ 4. I conti della scuola/1: cosa non c'e' in Finanziaria Facciamo i conti in tasca alla manovra di bilancio approvata dalla Camera in tempo utile per evitare l'esercizio provvisorio: scopriremo che la scuola ha ancora una volta pagato una mancanza di attenzione da parte dell'esecutivo e della sua maggioranza. Quando a settembre cominciarono a circolare le prime indiscrezioni sulla nuova Finanziaria, fece colpo la notizia (poi dimostratasi infondata) dell'introduzione del maestro prevalente dal prossimo settembre. Il prevalente e' stato dato tuttavia ancora per vivo pochi giorni fa nelle anticipazioni giornalistiche sulla Finanziaria approvata dal Senato, e, addirittura, riportato da piu' parti come novita' scolastica a legge definitivamente approvata dalla Camera. Si e' trattato di un errore. Del maestro prevalente nella legge Finanziaria, infatti, non si parla. Purtroppo non c'e' nemmeno ñ questo invece atteso da tanti ñ il rifinanziamento dell'autoaggiornamento per gli insegnanti, introdotto per la prima volta dalla Finanziaria 2002 e prossimo al pagamento (forse) nelle scuole. Si puo' senza dubbio parlare di presa in giro della classe insegnante italiana. Di piu': il "benefit" riconosciuto a questo titolo l'anno scorso (pari a circa 40 euro), che fu salutato positivamente come punto di partenza simbolico in vista di un piu' concreto riconoscimento della professionalita' docente, assume oggi il sapore di una beffa. Pensiamo di interpretare il sentimento di tutti gli insegnanti italiani nel dire che, viste come sono andate le cose, questo Governo e questo Parlamento si potevano tranquillamente risparmiare quell'elemosina. Ma forse, volendo, c'e' ancora una possibilita': la prosecuzione di quest'iniziativa di sostegno alla valorizzazione professionale dei docenti potrebbe avvenire utilizzando il negoziato contrattuale in corso, mentre i fondi potrebbero essere attinti dalle economie di spesa derivanti dall'applicazione del comma 5 dell'art.35 della Finanziaria 2003 (sul personale docente collocato fuori ruolo o utilizzato in altri compiti). Altro assente di rilievo e' infine il finanziamento ñ necessario e completamente mancante ñ della riforma proposta dal ministro Moratti, che dovra' accontentarsi di finanziare per quest'anno l'anticipo di iscrizione degli alunni e attendere possibili finanziamenti in corso d'opera. 5. I conti della scuola/2: cosa c'e' in Finanziaria Meno grave di quanto temuta o denunciata, ma comunque con qualche taglio qua e la', la Finanziaria 2003 (in allegato tutti i passaggi riguardanti la scuola http://www.tuttoscuola.com/ts_news_83-1.doc ) porta, direttamente e indirettamente, diverse modifiche alla scuola e al suo personale. Vediamo come. - Le cattedre della secondaria che virtualmente sono costituite in 18 ore settimanali dovranno essere portate a 18 effettive. Come, e' piu' facile da dire che da fare (art. 35, comma 1). - Gli organici dei collaboratori scolastici dovranno essere ridotti in un triennio del 6%, cioe' di circa unita' (art. 35, comma 2). - Ampliamento delle funzioni dei collaboratori scolastici: accoglienza e sorveglianza degli alunni; vigilanza e assistenza alla mensa (art. 35, comma 3). - Rientro nelle sedi di titolarita' del personale Ata distaccato presso i distretti scolastici (art. 35, comma 4). - Passaggio ad altra amministrazione o collocamento in pensione dopo cinque anni dei docenti dichiarati non idonei all'insegnamento per ragioni di salute (art. 35, comma 5). - Abolizione delle norme che prevedevano il collocamento fuori ruolo del personale Ata per ragioni di salute (art. 35, comma 6). - Revisione dei criteri per il riconoscimento delle condizioni di portatore di handicap e dei requisiti per la deroga per l'assegnazione dei posti di sostegno (art. 35, comma 7). - Reinvestimento dei risparmi di sistema e di altre risorse finanziarie per la valorizzazione professionale dei docenti e del personale Ata (art. 35, comma 8). - Possibilita' di passare i servizi di pulizia ad aziende esterne mediante gare di appalto e di ridurre contemporaneamente gli organici del personale ausiliario (art. 35, comma 9). - Contributo a nuclei familiari che hanno figli presso scuole paritarie, nel limite complessivo massimo di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2003, 2004 e 2005 (art. 2, comma 7). - Riduzione delle tasse (irpef) per tutti i lavoratori dipendenti con particolare vantaggio per i redditi piu' bassi (art. 2, commi 1, 2 e 3). - Incentivi finanziari per i giovani che compiono 16 anni nel corso del 2003 per l'acquisto di strumenti informatici e digitali (art. 27, comma 1). - Conferma per un anno dei lavoratori socialmente utili impegnati presso strutture scolastiche (art. 50, commi 5, 6 e 7). - Finanziamento degli interventi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, con definizione di apposito piano di intervento finanziario entro marzo 2003 (art. 80, comma 21). - Finanziamento per la costruzione di asili-nido e micro-nidi sui luoghi di lavoro, a favore delle lavoratrici e dei lavoratori con prole (art. 91, comm1). - Riconoscimento permanente di condizione di gravita' senza necessita' di ulteriori accertamenti sanitari nei confronti di persone affette dalla sindrome di Down e dal morbo di Alzhemeir (art. 94, comma 3). ____________________________________________________________ TEORIA E PRATICA DELLA COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE LIBRO + CD-ROM a cura di Caterina Cangia'. 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Mediamente l'incremento netto mensile in busta paga per il personale scolastico sara' di circa 20-30 euro, pari a circa 250-350 euro all'anno (mezzo milione-700 mila delle vecchie lire). In allegato una stima di tale incremento per categoria e anzianita' ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_83-2.doc ). A breve, se le trattative per il contratto si concluderanno, vi saranno anche gli aumenti contrattuali stimati in 150 euro mensili lordi (dichiarazione del presidente dell'Aran), pari a circa 100 netti, oppure in 105 lordi (stima prudenziale sindacale) pari a circa 70 euro netti al mese. Tra Irpef leggera e aumenti contrattuali lo stipendio netto mensile del personale scolastico potrebbe registrare un aumento effettivo compreso tra i 90 e i 130 euro al mese (in vecchie lire un aumento annuo effettivo compreso tra i 2 e i 3 milioni). Aumenti di valore molto nominale, perche' serviranno anche a coprire l'inflazione che nell'ultimo biennio, anche per effetto del passaggio all'euro, ha eroso fortemente il potere d'acquisto reale dei salari. 7. Tremonti diventa Babbo natale e grazia le private Il famoso decreto "taglia spese" del ministro Tremonti del 29 novembre e' cambiato per effetto del coro di proteste che aveva sollevato. Il ministro dell'Economia ha infatti rivisto la sua decisione e ha cancellato alcuni tagli, riparando in parte ai guasti provocati sul funzionamento della scuola che Tuttoscuola aveva sottolineato (v. n. 80 del 9 dicembre). Tra i settori graziati vi sono le oltre 14 mila scuole paritarie dei diversi ordini (soprattutto del settore dell'infanzia), colpite pesantemente dal precedente provvedimento. Si tratta di una buona notizia anche per le scuole pubbliche: le scuole dell'infanzia amministrate dai comuni, ad esempio, organizzano una buona parte del settore dell'infanzia, ospitando piu' di un quarto dei bambini iscritti (143.195 su 554.855). La Fism, Federazione delle scuole materne, aveva vigorosamente protestato il 9 dicembre scorso per il taglio di oltre 260 milioni di euro, richiedendone al Governo il ripristino, con cassa. E Babbo natale-Tremonti stavolta ha detto si'. 8. Scuole paritarie: un bonus da pochi euro 33 euro all'anno per le famiglie che iscrivono figli alle scuole paritarie: il Parlamento ha approvato in extremis una misura vista con sfavore da molti e che accontentera' pochissimi. Lo stanziamento annuo previsto dall'art. 2 comma 7 della Finanziaria 2003, dopo aver sollevato un vespaio di critiche, potrebbe infatti rivelarsi ben poca cosa. Se i 30 milioni di euro stanziati per il 2003-05 fossero distribuiti sotto forma di contributo o (improbabilmente) di deduzione fiscale ai 915 mila alunni che frequentano le scuole paritarie italiane, ne deriverebbero mediamente circa 33 euro annui ad alunno (65 mila delle vecchie lire). Se si vuole rendere appena appetibile il contributo, assegnando un contributo di 200 mila delle vecchie lire (103 euro), si accontenterebbero circa 290 mila famiglie. Se si volesse corrispondere un bonus di mezzo milione di vecchie lire (258 euro), sarebbero 116 mila gli alunni beneficiati. Infine, con un bonus di un milione di vecchie lire (516 euro) i beneficiari sarebbero 58 mila ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_83-3.doc ). Va tenuto conto in ogni caso che alcune regioni (es. Veneto, Lombardia) gia' corrispondono dei buoni scuola. La decisione ha suscitato come di consueto reazioni diverse, ma riteniamo che debba essere affrontata in modo razionale e non ideologico, partendo dall'assunto che la scuola statale e quella paritaria si collocano all'interno del sistema pubblico di istruzione nazionale. E in quest'ottica la ratio dell'intervento finanziario sembra essere nel riconoscimento della persona come soggetto primario del processo formativo e nell'incentivo a dare piu' spazio alle scelte dei singoli e alle offerte dei corpi intermedi sul territorio (gestori privati, enti locali). Forse e' presto per affermare che con questo provvedimento di modesta entita' si e' aperta una strada verso l'effettiva liberta' di scelta educativa. Il futuro servira' da verifica, sempre che non finisca tutto come per i rimborsi dell'autoaggiornamento, riconosciuti con un importo simbolico un anno, e poi negati sin dall'anno successivo. 9. Un Pc ai giovani: oltre 500 mila giovani potranno fare domanda L'art. 27 della legge Finanziaria 2003 prevede il finanziamento di un progetto speciale, denominato "PC ai giovani". Il progetto, che fa capo al Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie, e' finalizzato a incentivare l'acquisto e l'utilizzo di strumenti informatici e digitali da parte dei giovani che compiono sedici anni nel corso del 2003. Le modalita' per la presentazione delle richieste da parte dei giovani interessati verranno fissate entro la fine del prossimo gennaio. Virtualmente i sedicenni che potrebbero avvalersi di questa iniziativa sono in tutto oltre mezzo milione (562.859), di cui quasi 290 mila maschi. Quasi la meta' di questi sedicenni (esattamente 258.063) si trova nelle aree del Mezzogiorno di Italia; solamente il 17% (97.322) si trova nelle regioni dell'Italia centrale. Gli altri 207.474 futuri sedicenni sono al nord. Lo stanziamento previsto dalla legge finanziaria e' di 103 milioni di euro. Potrebbe consentire un discreto contributo, se ovviamente non tutti i sedicenni se ne avvarranno. Altrimenti il contributo non superera' i 200 euro a testa. Tuttoscuola seguira' con attenzione questo progetto dandone costante informazione sulla rivista mensile e sulla newsletter. ____________________________________________________________ FACCIAMO UN GIORNALE La prima guida al giornalismo scolastico. Un manuale per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori. Vademecum per scrivere e titolare un articolo, per realizzare un'inchiesta o un'intervista, etc.: tutto cio' che bisogna sapere prima di ideare, organizzare o migliorare un giornale a scuola. Per maggiori informazioni: http://www.tuttoscuola.com ____________________________________________________________ 10. Appello al Capo dello Stato per la liberta' d'insegnamento 16 associazioni di categoria e 5 sindacati della scuola hanno sottoscritto il 23 dicembre un appello ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_83-4.doc ) per la liberta' d'insegnamento, inviandolo al Presidente della Repubblica. Si tratta di un'iniziativa senza precedenti motivata dalla risoluzione votata in Commissione cultura della Camera, su proposta dell'on. Garagnani di Forza Italia. A dire il vero il Governo non si e' riconosciuto nella mozione, che pur lo impegna a darvi attuazione, dichiarandola irricevibile. La preoccupazione per questo temuto attacco alla liberta' d'insegnamento ha messo insieme associazioni laiche e cattoliche da una parte e sindacati confederali e autonomi dall'altra. Insomma, li' dove ancora non sono riusciti i teorici del bipartisan, e' riuscito Garagnani. I sottoscrittori hanno ricordato al Presidente Ciampi che "La risoluzione 7-00163 approvata dalla VII Commissione della Camera l'11 dicembre scorso e' contraria all'art. 33 della Costituzione ("L'arte e la scienza sono libere e libero ne e' l'insegnamento") e all'articolo del T.U. delle norme vigenti in materia di istruzione, che garantisce "ai docenti la liberta' di insegnamento, intesa come autonomia didattica e come libera espressione culturale del docente", al fine di "promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalita' degli alunni" (dpr 16.4.1994, n.297). Associazioni e sindacati della scuola hanno evidenziato come "attraverso la liberta' dei docenti e dei dirigenti, si difenda il diritto di tutti i giovani a un'informazione e a una formazione plurale e libera". Non chiudiamo oggi con gli auguri per il 2003, perche' per l'ultimo dell'anno abbiamo riservato una piccola sorpresa. A domani. 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