[docenti-precari] da Repubblica.it : Libri di testo, oltre 8mila firme all'appello di Umberto Eco



da Repubblica.it
Continua la campagna di Libertà e Giustizia per dire no al controllo
politico sui manuali di storia

Libri di testo, oltre 8mila firme all'appello di Umberto Eco

ROMA - Sono seimila le adesioni alla campagna di Libertà e Giustizia
intitolata "Giù le mani dai libri di storia". Ottomila firme in calce ad un
appello stilato da Umberto Eco per contrastare la proposta di un controllo
sui manuali di storia per le scuole.

All'associazione sembrano stupiti da tanto clamore, da un flusso di
messaggi "al di là delle nostre aspettative". "Ci hanno chiamato i
giornalisti stranieri - dice Simona Peverelli - una radio australiana e un
giornalista del Guardian che voleva sapere se ci sono professori inglesi fra
i firmatari. Abbiamo veramente superato i confini nazionali".

Un buon successo per la neonata associazione ("Solo ieri - dice la
Peverelli - il nostro sito è stato visitato da settemila persone") che
adesso ha il problema di tradurre in un atto pratico il consenso avuto su un
tema così sensibile come il controllo politico sui libri di testo.

La Peverelli proporrà al comitato di presidenza di Libertà e Giustizia,
"se si raggiungerà un numero congruo di messaggi", ovvero almeno 10 mila, di
consegnare "simbolicamente" i messaggi ai presidenti di Camera e Senato.
"Visti i numeri credo che lo dobbiamo fare", chiosa la Peverelli.

Soprattutto perché l'adesione, spesso e volentieri, non si limita alla
firma ma viene sottolineata con messaggi forti. "Mi associo all'appello di
Libertà e Giustizia. Solo governi anti-democratici possono volere il
controllo dei libri di testo. E' cosa indegna di una società democratica"
scrivono dalla University of Southern California di Los Angeles. Di
"terribile infamia preparata da un insano concetto di 'maggioranza
parlamentare'" parla invece un messaggio giunto da Washington.

E così gli umori dei firmatari passano dall'indignazione dell' "ex
elettore di An" che spera che "questo obbrobbrio non passi" alla delusione
stupita del signore veneziano che sconsolato scrive: "Avete tutto il mio
appoggio, è perfino ridicolo trovarsi in una situazione simile, a dover
rimarcare principii e valori che si pensava fossero patrimonio comune dei
paesi civili, democratici, progrediti e invece...".

(17 dicembre 2002)