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TuttoscuolaNEWS n. 74
- Subject: TuttoscuolaNEWS n. 74
- From: Tuttoscuola <mailing at tuttoscuola.com>
- Date: Mon, 4 Nov 2002 10:23:55 +0100
Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola. La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per insegnanti, genitori e studenti. http://www.tuttoscuola.com ************************************************************ N. 74, 4 novembre 2002 SOMMARIO 1. San Giuliano: un appello da non lasciare inascoltato 2. L'11 settembre degli scolari italiani 3. Maestre nella tragedia 4. Catastrofe e catastrofismo 5. (In)Sicurezza nelle scuole 6. La mappa della precarieta'. La maglia nera a Reggio Calabria 7. I picchi della precarieta' 8. L'edificio scolastico del futuro? Con la bioarchitettura 1. San Giuliano: un appello da non lasciare inascoltato ìChiediamo a tutti una sola cosa: che le nostre scuole siano piu' sicure. Vogliamo che nessuna mamma, nessun papa' piangano piu' i loro figliî. E' il grido di dolore della madre di una delle giovani vittime di San Giuliano di Puglia. Un paese moderno e all'avanguardia come si propone di essere l'Italia deve garantire una risposta. Con fatti concreti, con investimenti e opere. Il Presidente Ciampi ha subito raccolto l'appello: ìHa ragione, quando una mamma manda il figlio a scuola, deve pensare che l'ha mandato nel luogo piu' sicuro che ci siaî. Le emozioni tumultuose devono ora cedere il passo alla razionalita', alla costruzione di una ìculturaî della prevenzione, a una politica di modernizzazione capace di scolorire l'immagine di un paese che non diventa mai grande. 2. L'11 settembre degli scolari italiani Mentre questa mattina viene osservato in tutte le scuole un minuto di raccoglimento per i 26 bambini e per la maestra deceduti nel crollo della scuola di San Giuliano, e si commenta il comportamento esemplare delle maestre nell'affrontare le conseguenze del sisma, gia' ci si interroga su un problema di fondo: come presentare questa tragedia del terremoto ai milioni di giovani alunni che l'hanno vissuta attraverso i mass media. Viene spontaneo rifarsi alla recente drammatica esperienza che New York ha dovuto affrontare un anno fa, dopo l'attentato alle torri gemelle di Manhattan: intervenire su migliaia di bambini involontari spettatori mediatici di un dramma collettivo. Gli interventi degli psicologi e degli insegnanti americani si sono orientati su due linee contestuali: informare e rassicurare, proprio come hanno suggerito da subito anche diversi esperti italiani, tra cui il prof. Giovanni Bollea. I bambini non vanno lasciati soli davanti all'informazione, perche', non padroneggiando le conoscenze e il contesto, spesso danno interpretazioni deformate della realta' e soprattutto delle cause dei fenomeni e delle loro conseguenze. Gli adulti, genitori e insegnanti, debbono spiegare e far capire l'evento in modo semplice, possibilmente non soffermandosi eccessivamente sugli aspetti piu' negativi che hanno avuto come protagonisti i bambini. Insieme all'informazione, i bambini devono ricevere rassicurazione e affetto. Non debbono sentirsi, dicono gli psicologi, soli davanti alle loro emozioni. Un clima di piu' intenso affetto e la presenza rassicurante degli adulti (genitori e insegnanti) possono aiutare a superare questa fase di criticita' emotiva. 3. Maestre nella tragedia Figure esemplari che credevamo appartenere solo a una scuola di altri tempi. Maestre di oggi. Senza di loro altri alunni forse ora non risponderebbero all'appello. Tenendo per mano l'alunna ferita, cantando con gli altri alunni persi nel buio, la maestra ha rincuorato, guidato, confortato. Queste maestre di San Giuliano hanno portato alla luce una figura di educatore che intende la professione come un servizio da rendere agli altri. E' una figura di certo piu' diffusa di quanto comunemente si pensi. 4. Catastrofe e catastrofismo La catastrofe di San Giuliano ha richiamato l'attenzione sulla sicurezza degli edifici scolastici e sta gia' scatenando una rincorsa (tardiva?) alla verifica delle condizioni degli impianti scolastici. Se da questa disgrazia - determinata da fatalita' o imprevidenza - puo' venire un bene per gli altri, ben venga anche l'allarme sullo stato delle scuole. Nello stesso tempo va evitato un inutile catastrofismo, figlio della ricerca della notizia sensazionale a scapito dell'effettiva realta' dei fatti. Dare risalto, come hanno fatto nelle ultime ore ad esempio alcuni organi di informazione, ad un'inchiesta condotta su 70 delle 56 mila scuole esistenti (cioe' sullo 0,13% del totale), non aiuta a capire la realta' e ad individuare le soluzioni necessarie da adottare. Realta' che peraltro resta largamente deficitaria. Cosa dicono i dati ufficiali? Gli edifici scolastici in Italia sono complessivamente circa 56.000 (41.727 per scuole statali e 14.119 per scuole paritarie). Quelli che ospitano scuole statali sono di proprieta' degli Enti locali (i Comuni per materna, elementare e media; le Province per gli istituti superiori), che hanno per legge anche l'obbligo della loro manutenzione ordinaria e straordinaria. Dal 1994, quando e' stato emanato il decreto legislativo 626 che ha introdotto le norme europee per la sicurezza degli edifici, molti interventi sono stati eseguiti. Ma molto, moltissimo resta ancora da fare per mettere gli edifici completamente a norma. ____________________________________________________________ BTS a Genova dal 21 al 23 novembre La 6? edizione di BTS presenta alla Fiera di Genova le migliori proposte per il viaggio d'istruzione, un convegno su intercultura e sostenibilita', un workshop con tour operator italiani ed esteri e i concorsi ìRacconti e idee di viaggioî e ìWWF-Il Secolo XIXî. http://www.bts-online.it ____________________________________________________________ 5. (In)Sicurezza nelle scuole La Uil-scuola conduce da quattro anni un'indagine sulla sicurezza degli edifici scolastici, basandosi anche su dati raccolti dal Miur. Dall'ultima indagine pubblicata a settembre ( http://www.uil.it/uilscuola/web/notizie/default.htm ) risulta che negli ultimi 5 anni gli Enti locali hanno effettuato interventi di manutenzione sugli edifici scolastici in circa il 90% dei casi, di cui la meta' in manutenzione straordinaria e hanno accolto circa il 50% delle richieste presentate dalle scuole per interventi strutturali sugli edifici ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_74-1.doc ). Gli Enti locali hanno ricevuto dallo Stato, sulla base della legge relativa all'edilizia scolastica (n. 23 del 1996) oltre 3.150 miliardi nel periodo 1996-2001, ed inoltre hanno stanziato proprie risorse per la sistemazione degli edifici scolastici. ìMeno della meta' delle scuole - osserva la ricerca sindacale - risulta possedere la certificazione di agibilita' statica ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_74-5.doc ), con la Sardegna che addirittura non arriva al 16%. All'estremo opposto, non crediamo sia un caso che le tre regioni con una percentuale piu' alta di certificazioni in regola (Campania, Basilicata e Friuli) siano state colpite dal sisma in tempi relativamente recenti: la ricostruzione e' stata evidentemente l'occasione per mettere ordine (ma analoga ìopportunita'î sembra non sia stata colta dall'Umbria)î. Dati sostanzialmente confermati da uno studio del Miur del febbraio scorso, riportato da ìRepubblicaî, che documenta anche come il 73% degli istituti scolastici siano sprovvisti del certificato di prevenzione incendi. Un fattore di rischio per studenti e personale scolastico, ma anche una grossa spada di Damocle sulla testa dei dirigenti scolastici. Dal 1998 sono state diramate precise istruzioni tecniche per consentire alle scuole di predisporre il piano di evacuazione. Ad oggi solo l'8% delle scuole ha predisposto questo piano. Le piu' solerti sono state le scuole del Friuli ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_74-3.doc ). 6. La mappa della precarieta'. La maglia nera a Reggio Calabria Il Ministero dell'Istruzione ha rilevato tre anni fa lo stato di impianti e servizi dei 41.727 edifici che ospitano scuole statali e ne ha ricavato una mappa per niente rassicurante, che evidenziava (allora) soprattutto nelle aree meridionali le situazioni di maggior precarieta' degli edifici. Le situazioni sono state valutate a mezzo di indicatori semplici (certificazione di agibilita', abbattimento di barriere architettoniche, copertura, impianti, ecc.) che hanno consentito di graduare le province secondo la maggiore precarieta' dei servizi e degli impianti nei singoli settori scolastici. Ne e' uscita una graduatoria della precarieta' che ha visto ai primi posti soprattutto gli edifici delle scuole del Sud e delle Isole. L'indice medio di precarieta' a livello nazionale (100 = massima precarieta'; 0 = assenza di precarieta' rispetto alle altre province) si colloca intorno a 40. La provincia di Campobasso, cosi' duramente colpita dal sisma, nelle singole graduatorie della precarieta' si trova sempre sotto la media (cioe' nella fascia della minor precarieta') per quanto riguarda gli edifici che ospitano scuole materne, elementari e medie. La provincia con il maggior numero di scuole in situazione precaria rispetto al totale e' quella di Reggio Calabria. Non molto meglio stanno altre due province calabresi, Crotone e Vibo Valentia. Tra le grandi citta', e' Napoli a mostrare il quadro piu' preoccupante. Il piu' basso indice di precarieta' - e quindi la situazione piu' sotto controllo - si riscontra a Sondrio e a Reggio Emilia. Ecco la tabella completa: http://www.tuttoscuola.com/ts_news_74-4.doc ____________________________________________________________ JOB & ORIENTA a Verona dal 21 al 23 novembre Dal 21 al 23 novembre presso la fiera di Verona si svolge JOB & ORIENTA, la piu' importante manifestazione nazionale dedicata alla scuola, l'orientamento, la formazione e il lavoro. L'ingresso e' gratuito. http://www.veronafiere.it/joborienta ____________________________________________________________ 7. I picchi della precarieta' Il ministero dell'Istruzione ha pubblicato un quadro dettagliato della precarieta' degli edifici scolastici che ospitano scuole statali, avvalendosi anche di dati dell'Istat. La rilevazione e' un po' datata (1999) ed e' augurabile che nel frattempo gli Enti locali preposti abbiano migliorato complessivamente quella situazione, anche se e' difficile che la situazione possa essere variata di molto, come dimostra anche la piu' recente indagine ministeriale del febbraio scorso. Un dato particolare di precarieta' viene dalla proprieta' degli edifici che sono a volte in affitto (per mancanza di strutture pubbliche) oppure adattati a scuole (e quindi costruiti per altra destinazione). Nel primo caso (affitto) sono soprattutto gli istituti superiori e le scuole materne ad essere ospitati in locali non di proprieta' degli Enti locali ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_74-6.doc ): Frosinone ha il 59,7% di istituti superiori in locali affittati, Cosenza il 55,1%, Agrigento il 53,5%, Bari il 51,6%, Benevento il 47,5%. Ragusa ha il 50% di scuole materne in locali affittati, Napoli il 39%. Nel secondo caso (edifici adattati a scuole) sono ancora una volta gli istituti superiori che, piu' degli altri ordini di scuola, sono stati ospitati in edifici adattati a scuola: Rimini ha il 47,5%, Siena il 38,9%, Cosenza il 36,8%, Reggio Calabria il 35,9%, Crotone il 34,5%. L'adeguamento alle norme di sicurezza comporta il superamento delle barriere architettoniche soprattutto per scale e porte. Per le scale risultano a norma poche scuole: nelle scuole materne solo l'1,6% a Belluno, il 2,5% a Reggio Calabria; per le elementari solo il 2,8% a Messina, il 3,1% a Potenza; per gli istituti superiori solo il 2,6% a Forli', il 3,1% a Catanzaro. E la copertura dei tetti? Precaria in molti casi: il 62,5% negli istituti superiori di Vibo Valentia, il 44,8% a Crotone, il 40,9% a Reggio Calabria; nelle scuole medie il 48,1% a Trieste, il 40% a Massa. Ci sono anche situazioni positive, di piena agibilita': ma il diritto alla sicurezza per milioni di alunni e di insegnanti impone che tutti i 56 mila edifici scolastici abbiano condizioni di piena vivibilita'. Quando ci si arrivera'? 8. L'edificio scolastico del futuro? Con la bioarchitettura C'e' chi propone di coinvolgere i privati: il sen. Giuseppe Valditara, responsabile scuola di AN ha chiesto al Governo di inserire in collegato alla Finanziaria 2003 la possibilita' di affidare ai privati la costruzione degli edifici, la manutenzione e i servizi, nonche' la gestione di mensa, palestra, laboratori, dietro un rateo annuo pagato dall'ente locale. Ma indipendentemente dalle forme di finanziamento e di gestione, nella scuola del futuro un ruolo importante lo avra' l'architettura: l'edificio, secondo gli esperti, non sara' piu' un semplice contenitore della funzione didattica, ma un luogo simbolo dell'evoluzione educativa della societa', adatto a coltivare nelle future generazioni una nuova sensibilita' per le tematiche ambientali. Per ottenere cio' sara' indispensabile curare in modo ottimale le forme, i colori, la luce, i materiali, la sicurezza, il risparmio energetico, realizzando quindi alcuni principi della bioarchitettura. Un dossier pubblicato l'anno scorso dal mensile Tuttoscuola approfondisce questa tematica. E una scuola costruita secondo questi principi esiste gia': e' la scuola elementare di Cesate (MI), il cui ampliamento e' stato progettato appunto in chiave bioecologica. Gli obiettivi principali hanno riguardato la scelta dei materiali, una maggior traspirabilita' dell'involucro dell'edificio, il miglioramento dell'isolamento termico e acustico, il risparmio energetico (con aggiunta di pannelli solari), un miglioramento della qualita' della luce e un uso appropriato dei colori e delle forme. E poi, per un edificio ìsanoî, attenzione, oltre all'inquinamento esterno, a uno dei maggiori responsabili dell'inquinamento interno degli edifici scolastici: il radon, un gas radioattivo, incolore e inodore, emanato dal suolo e da terre o rocce impiegate come materiali da costruzione (cementi, graniti, tufi e laterizi). Fin dalla scelta della localizzazione dell'edificio occorre quindi evitare terreni a rischio di radon. L'edificio deve essere costruito utilizzando materiali il piu' possibile naturali (blocchi di calcestruzzo alleggerito, blocchi di laterizio con granuli di perlite, legno lamellare) e a bassa emissione di inquinanti (intonaci in calce naturale, tinteggiatura con vernici a base di resine naturali, pavimenti in linoleum privo di amianto). --------------------------------------------- AVVISO AI LETTORI Questo numero speciale e' dedicato interamente alla tragedia di San Giuliano e al drammatico stato dell'edilizia scolastica in Italia. A breve verra' trasmesso un nuovo numero di TuttoscuolaNEWS RIPRODUZIONE RISERVATA Per iscrivere un'altra persona o per rimuoverti da questa newsletter vai all'indirizzo: http://www.tuttoscuola.com Per commenti, informazioni o suggerimenti: redazione at tuttoscuola.com Per consultare i numeri arretrati di "TuttoscuolaNEWS": http://www.tuttoscuola.com Chi Ë interessato a ricevere anche la newsletter dell'ANP (Associazione Nazionale Presidi e Direttori didattici) puo' iscriversi dal sito www.anp.it ************************************************************ Editoriale Tuttoscuola srl Via della Scrofa, 39 - 00186 Roma, Italia Tel. 06.6830.7851 - 06.6880.2163 Fax 06.6880.2728 Email: tuttoscuola at tuttoscuola.com
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