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TuttoscuolaNEWS n. 69
- Subject: TuttoscuolaNEWS n. 69
- From: Tuttoscuola <mailing at tuttoscuola.com>
- Date: Mon, 30 Sep 2002 10:19:13 +0200
Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola. La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per insegnanti, genitori e studenti. http://www.tuttoscuola.com ************************************************************ N. 69, 30 settembre 2002 SOMMARIO 1. Finanziaria: aspettando Godot 2. Spoils system all'italiana a Viale Trastevere 3. Prende forma il "canale professionale". Faticosamente 4. Sperimentazione/1: i retroscena delle adesioni 5. Sperimentazione/2: paritarie e statali pari sono 6. Sperimentazione/3: ma l'anno scolastico e' valido lo stesso? 7. Distretti scolastici addio 8. L'ingorgo degli scioperi nella scuola 9. Crocifisso in aula. Vince il buon senso 10. Gran Bretagna. Il ministro licenzia il garante degli esami 1. Finanziaria: aspettando Godot Tra poche ore si conosceranno le proposte del governo per la Finanziaria 2003, comprese quelle che riguardano la scuola. Le indiscrezioni giornalistiche circolate nei giorni scorsi prevedevano tagli decisi ai bilanci dei ministeri, poi l'allarme sembra parzialmente rientrato. Si anticipava, tra l'altro, di riduzione del 20% dei collaboratori scolastici: sembra che si vada invece ad una riduzione degli organici del 3% o del 6%, rateizzata in tre annualita'. Si parlava di innalzamento di un punto del rapporto medio alunni/classi con possibile effetto di riduzione delle classi (17.500) e del relativo personale docente (40.000): l'idea sembra accantonata. Si ipotizzava per la scuola elementare il passaggio al docente prevalente (una riduzione di 70 mila maestri), accompagnato solamente dall'insegnante di inglese e di sostegno: un'ipotesi inverosimile che il MIUR ha comunque escluso, forse perche' non frutterebbe risparmi (vi sarebbero stati 60 mila soprannumerari da pagare con un tempo di riassorbimento di almeno 10 anni). Se i tagli saranno piu' contenuti, resta pero' un problema: come finanziare adeguatamente il contratto della scuola e la riforma dei cicli che prima o poi (piu' poi che prima) vedra' la luce. Le linee di politica scolastica delineate nel Dpef dello scorso giugno non si sono tradotte in risorse finanziarie. Nella Finanziaria 2003 - in base alle indiscrezioni emerse - non c'e' traccia di fondi per la realizzazione della piena parita' scolastica, del piano pluriennale di investimento (i famosi 15-19 mila miliardi di vecchie lire di cui ha piu' volte parlato sia la Moratti che lo stesso premier Berlusconi), mentre trovano conferma i tagli decisi nella Finanziaria 2002 (circa 12 mila posti, che incideranno sulla qualita' del servizio: in particolare verranno meno i progetti relativi alle utenze deboli, handicappati, immigrati, dispersione, etc.). Evidentemente quel vincolo sulla compatibilita' finanziaria citato nel documento di programmazione economica e finanziaria, cui erano soggetti i programmi di investimento nel settore della formazione, si e' purtroppo concretizzato. Per nuovi congrui investimenti c'e' da aspettare. 2. Spoils system all'italiana a Viale Trastevere Ve lo immaginate il nuovo ct della nazionale che ad un certo punto decide di cambiare meta' della squadra? Dopo le insistenti voci, riportate per tempo anche da TuttoscuolaNews, sull'ampiezza dell'operazione di "spoils system" decisa dal ministro Moratti tra gli alti dirigenti di Viale Trastevere, e' arrivata la conferma: sono stati sostituiti 11 direttori regionali su 18, e 3 direttori centrali (Elisabetta Midena, Silvana Riccio e Giuseppe Cammareri) su 9, mentre il decimo direttore, Mario Fierli, si e' visto accogliere ora la domanda di pensione presentata diversi mesi fa. Un'operazione drastica di turn over, non c'e' che dire: 14 elementi su 28 corrisponde al 50%, ben al di la' del 15% pronosticato dal ministro della Funzione pubblica Franco Frattini, l'estensore della legge. Ma non basta: la durata dei contratti dei direttori centrali confermati (Criscuoli, Cosentino, Nardiello, Testa, Zucaro) e' di soli 5 mesi: segno che l'imminente riassetto organizzativo del MIUR potrebbe comportare un'ulteriore "decapitazione" della dirigenza. Nessuno dei nuovi direttori regionali proviene dall'esterno. Il ministro Moratti ha preferito investire sulle risorse interne, a livello regionale. Sul territorio si e' registrata in alcuni casi sorpresa per l'avvicendamento di alcuni direttori generali che a detta dei piu' stavano lavorando bene. Molti si chiedono quali siano stati i demeriti dei direttori uscenti. Ne' risulta che essi fossero stati avvisati sul fatto che non stavano centrando gli obiettivi. Fatto che potrebbe indurre molti degli interessati a impugnare la decisione. 3. Prende forma il "canale professionale". Faticosamente L'attenzione dei mass media si e' concentrata in queste ultime settimane sulla sperimentazione dei nuovi ordinamenti della scuola dell'infanzia ed elementare, e sulle due principali novita': l'anticipo dell'eta' di iscrizione e il nuovo modello organizzativo e didattico, centrato sul maestro prevalente-coordinatore-tutor. Innovazioni importanti, entrambe riconducibili alla legge Moratti (la cui discussione in aula al Senato ha subito un ulteriore rinvio: non avverra' prima di giovedi' prossimo). In ombra e' rimasta la terza novita', anch'essa oggetto di sperimentazione, l'avvio del nuovo canale della istruzione e formazione professionale, che e' pero' ai nastri di partenza nelle cinque Regioni (Piemonte, Lombardia, Lazio, Molise, Puglia) che hanno sottoscritto apposite "Intese" con il MIUR. C'era il rischio che ciascuna Regione facesse a modo suo, e che la sperimentazione uscisse schiacciata sul modello della Formazione professionale regionale, e senza minimamente coinvolgere il sistema scolastico. Cosi' non sara' perche' le iniziative sperimentali saranno concordate e monitorate da un'apposita Commissione nazionale mista di pilotaggio della quale faranno parte rappresentanti del MIUR, del ministero del Lavoro e delle Regioni. Parallelamente, intanto, stanno partendo anche i corsi biennali di 2400 ore promossi in attuazione della legge 144, art. 68, sull'obbligo formativo a 18 anni, riservati ad allievi che abbiano assolto o siano stati prosciolti dall'obbligo scolastico elevato a 15 anni dalla legge n. 9/99. Il rischio di una certa confusione di modelli e di percorsi esiste, ma potra' essere evitato, ormai, solo in presenza di compiute e definitive scelte politiche e legislative. _______________________________________________________ A Palermo 2ƒ TrashDay Ai Cantieri Culturali Zisa il 29 Novembre 2002 manifestazione nazionale Federambiente-AMIA dedicata all'educazione ambientale nelle scuole dell'obbligo e primo biennio superiori. Previsti laboratori creativi di riciclaggio, mostra e concorso www.federambiente.it ________________________________________________________ 4. Sperimentazione/1: i retroscena delle adesioni Anche se mancano ancora i dati conclusivi sulle istituzioni scolastiche ammesse alla sperimentazione, si puo' comunque tracciare un primo bilancio. In alcune zone d'Italia le delibere di adesione non sono state certo una passeggiata, e l'approvazione da parte dei collegi docenti e' stata combattuta fino all'ultimo voto. In tutte le regioni del nord e in Toscana l'azione di contrasto alle adesioni e' stata particolarmente significativa, soprattutto da parte di sindacati della scuola. Vi sono stati anche sindacalisti che avrebbero tentato di fare terra bruciata nei loro territori, contrastando le adesioni; qualche sindaco avrebbe anche intimato alle scuole che sul territorio del suo comune non vi dovevano essere sperimentazioni. Un'operazione che ha dato i suoi frutti, se e' vero, come si dice, che nelle regioni del nord le direzioni regionali hanno dovuto compensare i vuoti statali con scuole paritarie. Proprio per le paritarie e' stata altra musica: hanno superato ovunque la quota assegnata, con liste di attesa. Al centro e soprattutto al sud nessun problema per le istituzioni scolastiche statali: in molte regioni si sono create anche per loro lunghe liste di attesa. Il numero finale delle scuole sperimentali potrebbe, proprio per questo, essere di poco aumentato. 5. Sperimentazione/2: paritarie e statali pari sono Una novita' della sperimentazione, impensabile in altri tempi, ma diventata, con la legge sulla parita' scolastica del 2000, una realta', e' la presenza di istituti paritari tra le istituzioni scolastiche che sperimenteranno la nuova scuola dell'infanzia ed elementare. L'inclusione delle paritarie tra le scuole sperimentali ha costituito quasi un atto dovuto (probabilmente gradito) per il ministro Moratti, in forza della legge ulivista di parita' (n. 62/2000). Qualcuno pero' ha fatto i conti e ha storto il naso: e' sembrata un'attenzione eccessiva il fatto che si contassero due scuole paritarie per regione, in un rapporto con le statali che supererebbe quell'1 a 9 che da tempo caratterizza il confronto tra il settore paritario e quello statale. In effetti, rispetto alle istituzioni scolastiche statali ammesse alla sperimentazioni, le paritarie sono in un rapporto di 1 a 5. Ma e' bene considerare che i settori a cui si e' rivolta la sperimentazione sono quello dell'infanzia (555 mila bambini accolti nelle scuole paritarie e 946 mila in quelle statali) e quello delle prime classi di elementare (33 mila alunni accolti nelle prime paritarie e 490 nelle prime statali), con una platea virtuale di circa 2.024.000 bambini di cui 588 mila in scuole paritarie, cioe' il 30% del totale. Il rapporto tra alunni di paritaria e alunni di statale e' quindi di 1 a 3. La quota di paritarie incluse nel progetto nazionale sembra dunque giustificata. ____________________________________________________________ GUIDA ALLA SPERIMENTAZIONE nella scuola elementare La Guida on line di Tuttoscuola gia' aggiornata in base al decreto. Spiega in modo chiaro e sintetico tutto il progetto sperimentale. Per operatori scolastici e genitori. 32 modelli orari gia' compilati; Il glossario della sperimentazione. Le risposte alle vs domande. GRATIS con l'abbonamento a Tuttoscuola. Per saperne di piu': http://www.tuttoscuola.com ____________________________________________________________ 6. Sperimentazione/3: ma l'anno scolastico e' valido lo stesso? Diversi e autorevoli organi di stampa hanno raccolto e dato voce alla preoccupazione di chi, per le iscrizioni anticipate (che si concretizzeranno in questa settimana di avvio della sperimentazione), teme che l'anno scolastico per questi piccoli scolari tardivamente ammessi non sia valido per mancanza dei richiesti 200 giorni di lezione. Si tratta di un equivoco. Fermo restando che sarebbe stato meglio che i piccoli ammessi alla frequenza anticipata fossero entrati in classe fin dal primo giorno di scuola, non esiste per loro alcun rischio di invalidita' dell'anno scolastico, nemmeno se venissero ammessi tra un mese. I 200 giorni di lezione previsti dalla legge riguardano il servizio che la scuola deve garantire, non l'obbligo di frequenza degli alunni. Non esiste alcuna norma che invalidi l'anno di quegli alunni che frequentano per un numero minore di giorni rispetto agli altri. Tra malattie e assenze varie quanti sono ogni anno gli alunni che frequentano per tutti i 200 giorni di lezione? Le scuole, sperimentali incluse, sono partite regolarmente fin dal primo giorno di calendario. La validita' dell'anno e' dunque salva. 7. Distretti scolastici addio Dopo 25 anni di quasi onorata attivita', sembra proprio giunta l'ultima ora dei distretti scolastici, visto che il suo personale amministrativo viene dato in partenza (ipotesi di Finanziaria 2003). Attualmente quel personale non e' in pianta organica sui distretti, ma e' prestato da scuole del territorio. Si tratterebbe di una restituzione di circa 740 assistenti amministrativi alle scuole di provenienza, e di non impiego a part-time di altrettanti direttori amministrativi di istituti scolastici. Il risparmio sarebbe quasi inesistente. Ne guadagnerebbe la funzionalita' degli istituti che recuperano personale. In questo modo pero' i distretti scolastici rimarrebbero senza supporto tecnico e organizzativo, pur mantenendo attivi (ma sara' cosi'?) gli organi direttivi (consiglio distrettuale e giunta). Sarebbe un modo per anticiparne la definitiva chiusura che inevitabilmente verra' comunque tra un anno con la riforma (rinviata alla fine del 2003) degli organi collegiali territoriali della scuola. Proprio sugli organi collegiali territoriali si e' pronunciato il CNPI che ha invitato il ministro ad aprire una riflessione sulla loro esperienza, a prevedere una riforma che si "configuri anche come strumento di autotutela della funzione cui la scuola e' demandata" (solo addetti ai lavori?), a dar vita a commissioni di disciplina del personale a livello regionale. 8. L'ingorgo degli scioperi nella scuola Ma quanti scioperi ci saranno ad ottobre nella scuola? Le azioni non unitarie dei sindacati della scuola rischiano di provocare un ingorgo di agitazioni forse troppo penalizzante per famiglie e alunni. La Cgil ha proclamato per il 18 ottobre uno sciopero generale, e la Cgil-scuola vi ha ovviamente aderito anche per quanto riguarda il personale di categoria. L'Unicobas si e' associata. Gilda, Snals, Cisl-Scuola e Uil-Scuola, hanno proclamato uno sciopero non generale, riguardante la sola categoria del personale della scuola, per il giorno 14 ottobre, cioe' 4 giorni prima. In base alla regolamentazione dello sciopero per la garanzia dei servizi essenziali, non vi puo' tuttavia essere, tra uno sciopero ed un altro, un periodo inferiore ai dieci giorni. La commissione di garanzia prevista dalla legge 146/90 ha bloccato lo sciopero di categoria della Cgil-scuola, in quanto non intercorre il prescritto periodo di dieci giorni dopo quello del 14 ottobre. Si tratta di un caso nuovo, oggetto di contrapposte tesi tra Cgil-scuola e Commissione di garanzia che ha annunciato una pesante ammenda sia per il sindacato (25 mila euro) e sia per gli scioperanti (fino a 500 euro). Difficile prevederne l'esito. Potrebbe anche succedere che allo sciopero generale contro la politica del governo del 18, non vi possa prendere parte la categoria del personale della scuola che pure contrasta le scelte del ministro Moratti. Ma non e' da escludere che di fronte a una Finanziaria meno drastica nei tagli alcune organizzazioni sindacali non possano ritornare sulle proprie decisioni. _______________________________________________________ Ed net-Educational Network Dal 17 al 19 ottobre 2002 la Fiera di S. Lucia di Piave, a Treviso, ospita Ed net-Educational Network. In rassegna scuole, enti di formazione professionale, universita', aziendeÖ Ed net e' per studenti, docenti, operatori della formazione, famiglie. www.adescoop.it/ednet ________________________________________________________ 9. Crocifisso in aula. Vince il buon senso Per una volta (salvo complicazioni) una questione che rischiava di riproporre nelle scuole una conflittualita' d'altri tempi e' stata risolta con equilibrio e buon senso. Parliamo del problema dell'affissione nelle aule del Crocifisso, che in pochi giorni ha suscitato una reazione di appelli e controappelli, di richiami ai principi supremi e a contrapposte filosofie e modelli di civilta'. Una tendenza, e una tentazione, davvero pericolosa e scivolosa, che rischiava di intrecciarsi con il clima di scontro politico e sociale che grava sul Paese, riverberandosi anche nella scuola. Cosi' le parole pronunciate in Parlamento dal sottosegretario Aprea, che hanno messo fine alle polemiche, sono apparse prudenti e ragionevoli: premesso che le disposizioni che prevedono l'affissione del Crocifisso nelle aule sono ancora in vigore, la Aprea ha osservato che "in un contesto multiculturale e multireligioso lo Stato deve essere sempre garante della tolleranza e della liberta' religiosa". Ben detto, nella sede giusta e in tempo utile per bloccare la degenerazione del dibattito in una conflittualita' che avrebbe trascinato il simbolo della Cristianita' in una polemica strumentale e di basso livello. Evidentemente il ministro Moratti, di fronte al fuoco incrociato scatenatosi dopo il suo intervento alla Camera con il quale annunciava un intervento per ricollocare il crocifisso in tutte le aule, deve aver riflettuto e cambiato approccio. 10. Gran Bretagna. Il ministro licenzia il garante degli esami Gli esami di maturita' ("A level") di quest'anno hanno registrato in Gran Bretagna, ma piu' specificamente in Inghilterra, votazioni medie sensibilmente piu' basse rispetto a quelle degli anni scorsi. I voti piu' alti sono stati assegnati col contagocce, e i ricorsi contro i giudizi delle commissioni di valutazione (in Inghilterra si puo' chiederne la revisione) sono triplicati. Molti studenti si sono visti precludere l'accesso alle Universita' piu' prestigiose, legato al conseguimento di voti alti, e il ministro dell'educazione Estelle Morris e' stata messa sotto accusa dai giornali e in Parlamento, e non solo dai deputati dell'opposizione. Le si rimproverava di non aver gestito con il necessario equilibrio e autorevolezza la politica scolastica del governo, lasciando troppo potere alla autorita' scolastica indipendente preposta alla definizione degli standard e all'organizzazione degli esami (la "Qualification and Curriculum Authority", QCA). Messa sotto pressione dall'opinione pubblica, il ministro ha nominato una commissione di inchiesta, presieduta dall'ex Ispettore capo Mike Tomlinson, che nel giro di una settimana ha presentato al ministro un rapporto preliminare, che peraltro non segnalava particolari anomalie o irregolarita', ma esprimeva solo l'impressione che la QCA avesse invitato le commissioni d'esame ad essere severe, a salvaguardia degli standard di qualita' degli studi. Tanto e' bastato al ministro per licenziare su due piedi il pur prestigioso capo della QCA, sir William Stubbs. Ora e' probabile che sulla base del rapporto Tomlinson le commissioni d'esame saranno invitate a rivedere i loro giudizi e ad alzare i voti. Ma bisognera' vedere se e in che misura esse saranno disponibili a farlo. I presidi delle scuole secondarie, intanto, hanno chiesto che in sede di esame si tenga maggior conto del curriculum e dei giudizi degli insegnanti. 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