CATANZARO: PREFETTI NELLE SCUOLE



CATANZARO / PREFETTI NELLE SCUOLE.

LA CGIL DENUNCIA: "GRAVISSIMO

ATTOCONTRO LA DEMOCRAZIA"

Catanzaro, 26 settembre 2002 (feder mediterraneo) - Sollecitato dal
Ministero degli Interni, l'insolito vertice dei capi d'istituto della città
capoluogo presso la Prefettura, tenutosi a Catanzaro il 25 settembre, si è
rivelato un atto gravissimo alla libera espressione dei
cittadini che vivono e lavorano nelle scuole della Repubblica Italiana.
Una interferenza pesante alla Autonomia delle Istituzioni scolastiche,
convocate non per discutere degli annosi problemi, come, per esempio,
l'edilizia scolastica (giustamente sollevata dai dirigenti responsabili ai
sensi della legge sulla sicurezza 626/94), ma per l'ordine pubblico nelle
scuole, fatto questo, quanto mai inquietante. Lo denuncia la CGIL Scuola di
Catanzaro in un documento molto critico in cui si legge: "Sedare il
dissenso: è il messaggio inequivocabile che chiama in causa direttamente il
governo Berlusconi, incapace di offrire risposte adeguate alla
società italiana ed in particolare al mondo dell'istruzione, ai giovani e agli
operatori scolastici, nel momento in cui vengono al pettine i numerosi problemi
irrisolti.


"La scuola, questo è il segnale gravissimo, da luogo di elevamento sociale e
culturale diventa la sede per vigilare, per frenare e per reprimere eventuali
fermenti o dissensi degli studenti e dei professori su una riforma, che, già
ora, sta snaturando i principi costituzionali in materia d'istruzione", si
afferma nel comunicato:.
"La Cgil Confederale e la Cgil Scuola di Catanzaro, condannano e respingono con
forza il tentativo provocatorio del Ministero degli Interni, che subdolamente
tenta di trasformare le scuole della Repubblica Italiana in luoghi di
intimidazione e di coercizione, e le autorità scolastiche in semplici
'sentinelle' di eventuali forme di contrasto alla Legge Delega Moratti.
Se è comprensibile la convocazione dei presidi delle scuole superiori, dove gli
studenti potrebbero unirsi ai professori nella protesta, risulta assai strana
quella dei direttori didattici, perché sarebbe inimmaginabile la rivolta dei
bambini!"


"A meno ché", conclude il documento, Ê"non si voglia impedire l'esercizio
di manifestare il proprio
dissenso a coloro che nelle scuole elementari lavorano. In tal caso tutto ciò
svelerebbe la natura antisindacale e pregiudizievole dell'azione preventiva
messa in atto in modo convergente dai Ministeri degli Interni e
dell'Istruzione, quindi dell'intero Governo Berlusconi, per sedare sul nascere
qualsiasi forma di ribellione nel comparto scuola, su cui incombe la scure dei
tagli più pesanti ed indiscriminati del Ministero dell'economia. Tutto ciò al
fine di bloccare ogni protesta contro la Legge Finanziaria che destina sempre
meno risorse alla Scuola Pubblica ed al Mezzogiorno d'Italia.
Si invitano, infine, i rappresentanti della deputazione calabrese ad
intervenire con interpellanze in Parlamento per accertare le finalità educative
di questa sconcertante operazione".