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TUTTOSCUOLA NEWS n. 58
- Subject: TUTTOSCUOLA NEWS n. 58
- From: Tuttoscuola <mailing at tuttoscuola.com>
- Date: Tue, 2 Jul 2002 02:44:38 +0200
Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola. La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per insegnanti, genitori e studenti. http://www.tuttoscuola.com ************************************************************ N. 58, 1 luglio 2002 SOMMARIO 1. La riforma accelera, anzi slitta 2. Il ministro fa l'esame "di maturita'" ai dirigenti 3. Tagli meno pesanti per l'Ata 4. Immissioni in ruolo: ecco quante saranno 5. Aran e sindacati dicono no ai quadri 6. Verso i contratti pubblici: chi entra e chi esce 7. Dov'e' finito il concorso per dirigenti scolastici? 8. Sissini, il Kius non si da' per vinto 9. Un master per formare docenti specializzati in Orientamento 1. La riforma accelera, anzi slitta La notizia era la stessa ma i titoli dei giornali diversi se non contradditori: da "accelera la riforma della scuola" a "slitta di un anno la riforma Moratti". L'inserimento del disegno di legge delega all'ordine del giorno dei lavori del Senato a partire dalla seduta d'aula del 9 luglio, con la previsione di votare il testo intorno alla meta' del mese ha mandato in confusione alcuni quotidiani: qualcuno ha subito scritto, infatti, "la riforma accelera". Subito dopo il ministro per i rapporti col Parlamento Carlo Giovanardi, si e' fatto i calcoli rispetto ai lavori della Camera e ha affermato che il provvedimento non sara' approvato in via definitiva prima di ottobre. Deduzione di altri organi di stampa: la riforma slitta al 2003-2004. Chi ha ragione? Il fatto e' che ai fini dell'adozione generalizzata dei nuovi ordinamenti anche la data del 2003-2004 appare a rischio, in particolare per il ciclo secondario. C'e' un problema di tempi tecnici: prima di essere emanati, i decreti legislativi attuativi della delega devono essere sottoposti all'intesa con le Regioni e al parere delle Commissioni parlamentari, e anche alcuni dei successivi regolamenti richiedono a loro volta l'intesa con le Regioni. C'e' poi il problema dei nuovi piani di studio e della relativa procedura di adozione. E' arduo pensare che tutti questi atti siano apprestati in tempo utile per consentire alle famiglie, per esempio, di scegliere con le nuove regole il percorso di istruzione o formazione secondaria da far frequentare agli allievi provenienti dalla scuola media nell'anno scolastico 2003-2004. A meno di pensare ad un avvio sperimentale e graduale della riforma, attraverso le intese con le Regioni (apripista Trentino e Lombardia) e l'adesione delle scuole. 2. Il ministro fa l'esame "di maturita'" ai dirigenti Negli stessi giorni in cui quasi mezzo milione di studenti e' chiamato a sostenere il colloquio dell'esame di maturita', anche i dirigenti piu' importanti del MIUR, quelli di prima fascia con incarichi centrali, sono stati convocati dal ministro Moratti per una verifica del loro operato. L'"esame" e' rigorosamente individuale e si svolge alla presenza di un solo "commissario interno", il capo del Dipartimento Pasquale Capo. Ma il giudizio di maturita' spettera' al solo Presidente esterno della commissione, cioe' al ministro Moratti. La vicenda e' diventata scottante, e tiene in apprensione i dirigenti, perche' la legge Frattini sulla dirigenza pubblica, approvata definitivamente dalla Camera la scorsa settimana (testo scaricabile dal sito www.governo.it ) prevede che tutti i dirigenti di prima fascia (in totale 35 nel settore dell'istruzione) decadano automaticamente entro 60 giorni dall'entrata in vigore della stessa legge. I contratti individuali dovranno percio' essere tutti rinnovati, senza alcuna garanzia di continuita' nelle funzioni finora svolte. Ecco perche' l'esame al quale li sta sottoponendo il presidente-ministro Moratti acquista per i dirigenti il significato di una vera e propria prova di maturita'. Pero' senza commissione "amica" e, in caso di bocciatura, con il solo, avaro paracadute di ricevere un incarico equivalente o, in mancanza di funzioni disponibili, di essere assegnato a "compiti di ricerca e studio". Ma solo per un anno. 3. Tagli meno pesanti per l'Ata Dopo la riduzione di organico dei docenti disposta dalla Finanziaria 2002 e quantificata in un taglio complessivo di 8.500 posti, si temeva un colpo di scure ancora piu' pesante sugli organici del personale Ata. Invece il ministero, con nota del 21 giugno scorso, nel rendere noti, provincia per provincia, i posti di personale Ata (collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici), ha presentato un dato sorprendente: la riduzione di posti di personale Ata ci sara', ma molto contenuta. Sara' infatti di 450 posti in meno su un organico che l'anno scorso era stato di 265.116 unita', una riduzione minima, pari allo 0,17% del totale esistente. Saranno soprattutto le regioni meridionali a subire la riduzione piu' consistente di posti Ata, mentre il nord non ne dovrebbe soffrire. Il risultato di questa sostanziale conferma degli organici esistenti l'anno scorso puo' essere la conseguenza della pressione esercitata in questi mesi dai sindacati che tuttavia non si dichiarano ancora soddisfatti, perche' di posti da coprire, soprattutto per effetto dei pensionamenti ce ne saranno pochi: circa 6 mila tra gli insegnanti e circa altrettanti tra il personale Ata. Ovvero molto meno di quelli che un sottosegretario del ministero dell'Istruzione pochi mesi fa quantificava in una cifra piu' che doppia doppia. 4. Immissioni in ruolo: ecco quante saranno Manca meno di un mese alla scadenza del 31 luglio per procedere alle immissioni in ruolo di nuovi insegnanti per il prossimo anno scolastico e i sindacati di categoria premono per l'emanazione delle disposizioni necessarie all'adempimento ( www.cislscuola.it ). A cominciare dalla quantificazione dei posti da ricoprire con gli idonei delle graduatorie dei concorsi (50%) e con gli iscritti nelle graduatorie permanenti (altro 50%). Tuttoscuola ha provato a fare una stima dei posti complessivamente disponibili, tenendo conto della riduzione ufficiale di organico operata nei diversi ordini di scuola e della vacanza di posti conseguente al pensionamento del personale scolastico (dati ufficiosi). Considerato che i pensionamenti degli insegnanti anche quest'anno sono stati quantitativamente contenuti (poco piu' di 14 mila), vi dovrebbero essere circa 6 mila nuove assunzioni, a cui sono da aggiungere altrettante e piu' per il personale Ata ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_58-1.doc ). Se le stime sono attendibili, dovrebbero pertanto esserci in tutto 12.786 nuove assunzioni, cioe' molto meno delle 30 mila attese, come denunciano ambienti sindacali (temendo anche qualcosa di peggio) ( www.cgilscuola.it ). ____________________________________________________________ FACCIAMO UN GIORNALE La prima guida al giornalismo scolastico. Un manuale per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori. Vademecum per scrivere e titolare un articolo, per realizzare un'inchiesta o un'intervista, etc.: tutto cio' che bisogna sapere prima di ideare, organizzare o migliorare un giornale a scuola. www.tuttoscuola.com ____________________________________________________________ 5. Aran e sindacati dicono no ai quadri Da diversi mesi i direttori dei servizi generali e amministrativi delle istituzioni scolastiche rivendicano, attraverso la loro federazione nazionale ( www.fnada.it ), un riconoscimento particolare per le loro funzioni: chiedono che anche nella scuola vengano riconosciuti i "quadri", come figure intermedie di alta professionalita', come da anni avviene anche nei settori privati. Il Tribunale di Milano, dopo un contenzioso promosso da un direttore amministrativo, ha ritenuto fondata la richiesta, ma ha rimandato la definizione di tale riconoscimento all'interpretazione autentica del contratto nazionale della scuola. Aran e sindacati firmatari del CCNL 26.5.99 hanno quindi affrontato la questione, ed emesso il responso: il contratto non prevede quadri intermedi. I direttori amministrativi delle scuola (Dgsa) non hanno gradito e l'ANQUAP (Associazione nazionale Quadri della Pubblica Amministrazione) ha proclamato lo stato di mobilitazione della categoria. La nuova legge di riordino della dirigenza pubblica prevede all'art. 7 la nuova figura del vicedirigente che i contratti di comparto possono applicare. Questa previsione normativa faciliterebbe, contratto permettendo, il riconoscimento della qualifica di quadro a circa 10 mila dgsa della scuola. 6. Verso i contratti pubblici: chi entra e chi esce Il 26 giugno l'Aran e le confederazioni sindacali hanno definito il contratto quadro per i rinnovi dei contratti per il quadriennio 2002-2005. Tutto il personale del comparto scuola, docenti e personale Ata, viene compreso in un unico contratto, come ormai si sapeva, dopo che il ministro Frattini aveva stoppato la proposta del ministro Moratti che avrebbe voluto per i docenti un contratto separato. Al margine dell'accordo tuttavia l'Aran ha dichiarato, con separata posizione a verbale, la propria intenzione di volere individuare distinte sezioni per il personale docente e non docente. Potrebbe essere, sindacati permettendo, l'avvio di una futura contrattazione separata per i docenti, come desidera il ministro e come auspicano alcune associazioni dei docenti. L'accordo quadro ha anche modificato la precedente collocazione nel comparto scuola del personale dell'ex-Bdp ed ex-Cede, che nella prossima contrattazione verra' inserito nel comparto della Ricerca come personale rispettivamente dell'Indire e dell'Invalsi. Dopo l'emanazione degli atti di indirizzo del Governo ñ c'e' di mezzo anche qui il Dpef (Documento di programmazione economica e finanziaria) ñ i contratti dei comparti pubblici, compreso quello della scuola, dovrebbero formalmente partire (poi se ne parlera' sostanzialmente in autunno). 7. Dov'e' finito il concorso per dirigenti scolastici? Che fine ha fatto il corso-concorso per dirigenti scolastici riservato ai presidi incaricati? Annunciato piu' di un mese fa dal ministero come imminente, se n'e' persa ogni traccia. Sara' la Corte dei Conti, come succede per tutti i concorsi, a dare il via libero definitivo, intanto sul ritardo si possono solamente avanzare alcune ipotesi. La prima riguarderebbe la copertura delle spese necessarie. Se, come sembra, il concorso e' rimasto senza la vecchia copertura finanziaria gia' disposta, occorrera' un nuovo provvedimento (Dpef?) che dia certezze anche per la Corte che deve autorizzare. Occorrerebbe altro tempo, dunque. La seconda ipotesi potrebbe riguardare la natura del concorso riservato; puo' esistere un riservato che copre il 50% dei posti senza che sia bandito contestualmente l'ordinario per la copertura dell'altro 50%? Anche qui, si tratterebbe di attendere l'indizione di entrambi i concorsi, l'ordinario e il riservato. L'ultima ipotesi e' piu' complessa: una sentenza della Corte costituzionale (v. TuttoscuolaNEWS n. 52 del 20 maggio) ha ritenuto illegittimo in una pubblica amministrazione (ministero delle finanze) prevedere, per il passaggio a qualifiche superiori, bandi di concorso solamente interni. Nel comparto scuola i concorsi che si annunciano (l'ordinario e il riservato) per posti di dirigente scolastico potrebbero essere considerati tutti interni, in quanto riservati solamente a personale docente appartenente al comparto. Se la Corte dei Conti, che gia' ebbe in proposito un dubbio al momento della registrazione del primo contratto dei dirigenti scolastici nel febbraio scorso, ne chiedesse l'accesso aperto anche ad altro personale non del comparto, quando potrebbero essere pubblicati i primi bandi? 8. Sissini, il Kius non si da' per vinto Il Kius, Coordinamento InterUniversitario Specializzati e Specializzandi Ssis, non si rassegna a veder ridotto il punteggio per servizio prestato dai cosiddetti ësissini' per le supplenze durante la frequenza della scuola di specializzazione, come sentenziato dal Tar del Lazio e recepito dal ministero dell'Istruzione. Ce l'ha con tutti il Kius: con il Tar che ha emesso una sentenza ritenuta priva di fondamento giuridico, con il ministero che avrebbe accettato incoerentemente quella sentenza dopo aver ignorato il parere analogo del CNPI, con l'Avvocatura dello Stato che non si e' nemmeno presentata all'udienza del Tar rinunciando a difendere la posizione dell'Amministrazione pubblica, e infine con i sindacati, ritenuti colpevoli di essersi schierati dalla parte del piu' forte (perche' piu' numeroso) anziche' di chi aveva ragione (in minoranza rispetto alla totalita' dei precari). Il Kius ha deciso di affidare alle vie legali la difesa dei docenti precari ësissini' e ha annunciato di aver impugnato la sentenza del Tar davanti al Consiglio di Stato. La storia rischia ora di diventare infinita e di mettere in discussione molte delle nomine in ruolo di tanti docenti precari che devono essere effettuate entro il prossimo 31 luglio. 9. Un master per formare docenti specializzati in Orientamento L'ufficio scolastico regionale del Lazio, in collaborazione con l'universita' di Roma 1 (La Sapienza) e con altre sedi universitarie del Lazio, promuove un Master di secondo livello denominato "Mediatore per l'orientamento", riservato a 300 docenti delle scuole secondarie superiori laziali con incarico a tempo indeterminato. Il corso, della durata complessiva di undici mesi (in orario extrascolastico), avra' inizio nel mese di novembre 2002, e terminera' nell'ottobre del 2003. Il titolo di "mediatore dell'orientamento" sara' rilasciato congiuntamente dalle universita' coinvolte, e avra' il valore di 60 crediti formativi. I 300 corsisti ammessi potranno usufruire di altrettante borse di studio. La pubblicazione del bando di partecipazione al corso e' prevista per il mese di settembre, ma la domanda di preiscrizione deve essere spedita entro il 10 luglio 2002 alla prof.ssa Maria D'Alessio presso l'universita' di Roma "La Sapienza" ( maria.dalessio at uniroma1.it ). L'ufficio della Direzione regionale del Lazio che promuove l'iniziativa e' quello della dott.ssa Marilena Novelli, tel. 06.57068348 ( mnovelli at istruzione.it ). 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