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TUTTOSCUOLA NEWS n. 56
- Subject: TUTTOSCUOLA NEWS n. 56
- From: Tuttoscuola <mailing at tuttoscuola.com>
- Date: Tue, 18 Jun 2002 12:26:09 +0200
Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola. La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per insegnanti, genitori e studenti. http://www.tuttoscuola.com ************************************************************ N. 56, 17 giugno 2002 SOMMARIO 1. Organici e orari: l'Emilia Romagna ricorre alla Consulta 2. La via della sperimentazione 3. Riforma: esce la miniguida per gli insegnanti 4. Renato D'Angio' confermato presidente dell'ENAM 5. 42 euro ad ogni docente per l'autoaggiornamento 6. Pronta la piattaforma contrattuale, i maestri vogliono essere trattati come i prof. 7. Finalmente l'indennita' di funzione per i presidi incaricati 8. Non c'e' accordo sul passaggio degli istituti professionali alle Regioni 9. Docenti e graduatorie, i ësissini' non ci stanno 1. Organici e orari: l'Emilia Romagna ricorre alla Consulta Le Regioni dell'Emilia Romagna e dell'Umbria aprono il primo contenzioso con lo Stato nell'era del nuovo Titolo V della Costituzione, impugnando davanti alla Consulta la legge 448/2001, Finanziaria 2002, perche' violerebbe in diverse parti i principi introdotti dal nuovo testo costituzionale. E tra le materie oggetto del contendere c'e' anche, nel caso dell'Emilia Romagna, l'istruzione. I ricorsi, depositati l'8 marzo scorso e pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 22 del 5 giugno '02, contestano la violazione dei nuovi articoli 117 e 118 della Costituzione. Il presidente dell'Emilia Romagna, Errani, aveva annunciato a febbraio l'intenzione di contrastare l'intervento del governo su materie non piu' di esclusiva competenza dello Stato. Dalle parole, che forse non erano state prese sul serio da tutti, e' passato ai fatti. Ma quali i motivi di protesta da parte dell'Emilia Romagna? Il ricorso impugna i commi 3 e 4 dell'art. 22 della Finanziaria 2002, a proposito di organici e di orari delle scuole. I criteri di determinazione degli organici del personale scolastico e il computo dell'impegno dei docenti desunto in base all'orario frontale con gli alunni introdurrebbero, secondo il ricorso, elementi di rigidita' nell'organizzazione scolastica a scapito dell'autonomia delle istituzioni; autonomia che non dovrebbe essere violata dallo Stato per esigenze di razionalizzazione della spesa. Secondo l'Emilia Romagna la legge finanziaria, intervenendo su organici e orari delle istituzioni scolastiche, non avrebbe dunque disciplinato norme di carattere generale, ma avrebbe annullato la possibilita' di intervento concorrente delle Regioni (previsto dal nuovo art. 117 della Costituzione), annullando anche il principio di sussidiarieta' di cui al nuovo art. 118, a seguito del rafforzamento dell'ufficio scolastico statale regionale che prevarrebbe sulla Regione. 2. La via della sperimentazione Una via d'uscita dallo stallo operativo della riforma Moratti potrebbe essere costituita dalla sperimentazione di alcuni dei suoi aspetti caratterizzanti. Va anzi prendendo consistenza, in alcuni ambienti di viale Trastevere, la convinzione che la complessita' e la radicalita' dei cambiamenti annunciati (doppio canale "di pari dignita'", riorganizzazione dei piani di studio con forte riduzione dell'orario obbligatorio, personalizzazione dei curricoli tramite le attivita' facoltative ecc.) richieda una fase preliminare di sperimentazione e verifica di fattibilita', con coinvolgimento attivo dei docenti e valutazione in itinere. Nessun paese moderno, ad ordinamento democratico, ha realizzato da un anno all'altro - viene sottolineato da qualcuno alla Minerva - una riforma della portata di quella preannunciata in Italia: ci sono voluti in genere 10-15 anni per completare i processi, e l'approccio piu' efficace sembra essere quello di tipo implementativo della riforma continua (rolling reform) adottato, per esempio, dalla Svezia. Paese peraltro notoriamente molto diverso dal nostro. Insomma, le Intese sottoscritte dal Ministro nelle scorse settimane con la Regione Lombardia e la Provincia di Trento, con le quali vengono poste in sperimentazione alcune delle novita' sopra indicate (dal doppio canale ai nuovi orari), potrebbero avere un significato che va al di la' della semplice anticipazione di alcuni aspetti della riforma generale. Potrebbero prefigurare un approccio diverso alla riforma stessa, piu' graduale e sperimentale, ed un passaggio dai vecchi ai nuovi ordinamenti che si realizza in un arco temporale piu' ampio, coinvolgendo all'inizio solo una parte delle istituzioni scolastiche e formative, crescente nel tempo. Viene da fare un'osservazione. Il nostro e' un paese strano. C'e' una legge approvata che non applichiamo. E una legge non ancora approvata, che sperimentiamo. Se poi qualcuno dall'estero, guardando agli ultimi anni di riforme scolastiche nel nostro paese, parla di schizofrenia all'italiana, non ce la prendiamo. 3. Riforma: esce la miniguida per gli insegnanti E' in linea sul sito del MIUR ( www.istruzione.it ) la "guida alla riforma" per dirigenti scolastici e insegnanti. Si intitola "Una scuola per crescere - Ragioni e sfide del cambiamento". L'impostazione e' la stessa utilizzata per il fascicolo destinato alle famiglie, diffuso poche settimane fa: si tratta di una lettura sistematica del testo del disegno di legge Moratti, facilitata da evidenziazioni e brevi commenti, ed integrata da una serie di schede informative. C'e' da prevedere che non mancheranno, anche in questo caso, le polemiche che hanno accolto l'uscita della pubblicazione destinata alle famiglie, visto che la legge e' ancora all'inizio del suo iter parlamentare, e potrebbe subire modifiche piu' o meno rilevanti. Ma il ministro Moratti ne fa un problema di corretta informazione e di "dialogo con tutti i protagonisti della scuola", come scrive nella presentazione. L'opuscolo fornisce utili indicazioni di contesto (la riforma nel quadro della nuova Costituzione, il sistema scolastico in evoluzione, la comparazione europea) e chiarimenti sul disegno di legge delega ministeriale. Tra i dati comparativi offerti ce n'e' uno di notevole attualita': riguarda le retribuzioni dei docenti italiani rispetto a quelle dei colleghi dei Paesi dell'Ocse e dell'Unione europea. Nella comparazione degli stipendi il MIUR ha messo in evidenza non solo i valori assoluti (che sono complessivamente a sfavore dei docenti italiani), ma anche - forse con un po' di provocazione verso le rivendicazioni sindacali di questi giorni - quelli orari. E proprio nella retribuzione rapportata ad ore di lavoro (http://www.tuttoscuola.com/ts_news_56-2.doc ) gli insegnanti italiani non sono sempre gli ultimi della classe. Che e' come dire che, se si punta ad aumentare il valore assoluto degli stipendi, occorrera' anche mettere mano agli orari di servizio, soprattutto dei docenti della scuola media. 4. Renato D'Angio' confermato presidente dell'ENAM Manca solamente il decreto finale della presidenza del Consiglio dei Ministri, poi Renato D'Angio' sara', per la terza volta, presidente dell'Enam, l'Ente Nazionale di Assistenza Magistrale. Il nuovo consiglio di amministrazione dell'ente ha proposto al ministro Moratti una rosa di tre nominativi tra cui scegliere il presidente. Il ministro ha scelto appunto D'Angio', che verra' quindi confermato presidente per il terzo mandato consecutivo, smentendo dunque la voce, di fonte sindacale, che dava Daniela Colturani, segretario generale della Cisl-scuola, come papabile alla presidenza dell'Enam. L'ente, che amministra fondi annui per circa 70 miliardi di vecchie lire, versati per legge dagli insegnanti e dai dirigenti delle scuole materne ed elementari, si appresta ora, proprio su progetto del presidente D'Angio', a diventare ente per l'intero comparto della scuola con possibilita' di iscrizione, facoltativa ma irrevocabile, da parte anche del personale della scuola secondaria. Va ricordato che per il settore della scuola secondaria esiste gia' un ente ad iscrizione volontaria, il Kirner, con finalita' analoghe a quello dell'Enam. Si tratta di un fratello "povero" che tuttavia potrebbe utilmente svolgere un ruolo integrativo nelle attivita' assistenziali e formative a favore del personale scolastico. 5. 42 euro ad ogni docente per l'autoaggiornamento Si tratta di pochi, pochissimi, euro, ma e' una novita' che va comunque salutata positivamente: dopo l'accordo tra ministero e sindacati del 5 giugno scorso, e' attesa infatti nelle prossime settimane la direttiva per l'attuazione della disposizione che prevede, per la prima volta, il diritto degli insegnanti al rimborso per le spese di aggiornamento. La Finanziaria 2002 ha stanziato 35 milioni annui di euro, pari a circa 70 miliardi di lire, per una media di 42 euro (83 mila lire) circa rimborsabile ad ogni docente di ruolo o con contratto a tempo determinato 2002-03. I rimborsi sono previsti per i docenti statali. Non si fa menzione di quelli che prestano servizio nelle scuole paritarie, che peraltro, in virtu' della legge sulla parita' non dovrebbero essere esclusi da questa provvidenza. L'accordo ha previsto le seguenti tipologie di attivita'/acquisti rimborsabili: acquisto di libri e sottoscrizione di abbonamenti a riviste specializzate, iniziative di formazione promosse da enti accreditati o autorizzati, corsi di specializzazione universitaria, stages presso aziende, acquisto di software didattici, abbonamenti a siti telematici e canoni. Le domande di rimborso andranno presentate entro la fine del 2002 al dirigente scolastico della propria scuola, allegando la documentazione della spesa sostenuta. La direttiva ministeriale fissera' il tetto massimo di spesa rimborsabile e la ripartizione delle risorse finanziarie per ogni istituzione scolastica. Tuttoscuola ha predisposto per i lettori della newsletter un'offerta speciale che incrementa il valore del "buono" rimborsato dal ministero: infatti con l'importo per l'abbonamento annuale alla rivista mensile "Tuttoscuola" (35 Euro) vengono offerti in omaggio anche 2 articoli a scelta dal catalogo di libri e Cd-rom editi dall'Editoriale Tuttoscuola, per un controvalore molto superiore ai 42 euro circa riconosciuti. Un motivo in piu' per abbonarsi a "Tuttoscuola". Per saperne di piu', consultate la scheda allegata ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_56-1.doc ). 6. Pronta la piattaforma contrattuale, i maestri vogliono essere trattati come i prof. La richiesta al governo e' precisa: mettere nero su bianco, nel Dpef che sara' presto varato, l'investimento di 19 mila miliardi per la scuola nel prossimo quinquennio, gia' promesso dal ministro Moratti. A Bellaria i sindacati scuola confederali approvano dunque la piattaforma rivendicativa per il rinnovo del contratto scaduto il 31 dicembre scorso, e lanciano un messaggio all'esecutivo: la scuola attende chiarezza sin dal documento di programmazione economica e finanziaria. Per la prima volta, inoltre, sale nelle scuole la richiesta di uniformare trattamenti giuridici ed economici dei docenti di materna ed elementare (un terzo del personale scolastico a contratto) a quelli della scuola secondaria. In alcuni documenti diffusi in questi giorni, i maestri, anche in forza della crescente presenza tra di loro di laureati, chiedono che in occasione del rinnovo del prossimo contratto della categoria vengano sanate le differenze giuridiche e stipendiali esistenti. Bisogna precisare che nelle piattaforme sindacali, confederali e non, la questione dell'equiparazione, almeno in parte, e' prevista soprattutto per quanto riguarda gradualmente l'uniformita' degli orari di servizio settimanale (lo prevedeva anche il programma quinquennale della legge sui cicli). Intanto tra gli emendamenti presentati al Senato sul disegno di legge di riforma ce n'e' uno, presentato dal senatore Asciutti (Forza Italia), che per il corso universitario quadriennale in scienze della formazione primaria (laurea per i maestri) prevede che "l'esame finale ha valore di esame di Stato ed abilita all'insegnamento, nella scuola materna o dell'infanzia e nella scuola elementare o primaria". Proprio come succede gia' per la scuola universitaria di specializzazione per insegnanti della secondaria (Ssis). Le richieste dei maestri sembrano, dunque, aver gia' trovato in qualche modo ascolto. Vedremo cosa accadra' in Parlamento e sui tavoli delle trattative sindacali. 7. Finalmente l'indennita' di funzione per i presidi incaricati Non c'e' piu' bisogno di diffide e di proteste: i presidi incaricati, in attesa che esca il bando per il corso-concorso riservato per dirigenti scolastici, incasseranno intanto l'attesa nuova indennita' per funzioni superiori, in conseguenza del nuovo contratto dei dirigenti. Il tira-e-molla tra sindacati, ministero dell'Istruzione e ministero dell'Economia e' infatti finito ed e' stata diramata l'11 giugno scorso la nota ministeriale per il pagamento delle nuove spettanze. L'indennita' spetta anche ai docenti vicari che hanno sostituito il dirigente scolastico assente o impedito. Con effetto dal 1ƒ gennaio 2001 la misura mensile lorda dell'indennita' e' stata rideterminata in complessive £. 2.397.667 (pari ad euro 1.238,30), corrispondente all'importo annuo di £. 28.772.000 (pari ad euro 14.859,49). A dire la verita', i presidi incaricati e i vicepresidi l'indennita' l'hanno gia' percepita, ma nella vecchia misura conseguente al vecchio contratto dei dirigenti scolastici (allora personale direttivo). Gli interessati andranno dunque ad incassare l'arretrato per la differenza tra la vecchia e la nuova misura, per un importo lordo annuo (secondo i calcoli di Tuttoscuola) di 16 milioni e 970 mila lire (1.414.167 lire mensili lorde), pari a 730,36 euro lordi al mese. Chi ha prestato ininterrottamente l'incarico di preside dal 1ƒ gennaio 2001 ad oggi avra' un arretrato lordo di quasi 25 milioni e mezzo di vecchie lire. 8. Non c'e' accordo sul passaggio degli istituti professionali alle Regioni Il tema del possibile passaggio degli istituti professionali e del relativo personale alle Regioni continua a registrare opinioni contrapposte. Gli stessi assessori regionali all'istruzione non riescono a trovare una posizione comune. Lo ha evidenziato anche una recente inchiesta di "Professione docente", il mensile del sindacato Gilda ( www.gildains.it ), che ha intervistato i responsabili dell'istruzione di quattro Regioni. Gli assessori di Lombardia e Piemonte (area di centro-destra) si sono dichiarati pronti ad assumere la responsabilita' legislativa del settore, mentre Bastico (Emilia Romagna) dichiara di non volersi assumere la gestione diretta ne' degli istituti professionali ne' del relativo personale docente. L'assessore Buffardi (Campania, e anche responsabile del coordinamento politico degli assessori regionali all'istruzione e alla formazione delle regioni italiane) spera che la riforma Moratti venga emendata nel senso dell'integrazione reale dei sistemi di istruzione e di formazione; in tal caso si potrebbe pensare ad una gestione del personale integrata, con i docenti collocati in un unico comparto come gia' avviene nella Regione a statuto speciale Trentino Alto Adige. Su un punto i quattro si sono trovati sostanzialmente d'accordo: nel riconoscere al nuovo Titolo V della Costituzione una potenzialita' positiva che puo' aprire nuovi spazi, anche nel campo dell'istruzione, a favore delle Regioni. E non sembra che vogliano rinunciarci, come dimostra il ricorso di Emilia Romagna e Umbria contro la Finanziaria. 9. Docenti e graduatorie, i ësissini' non ci stanno Le caselle di posta elettronica del ministero, dei sottosegretari e delle riviste scolastiche si stanno intasando di e-mail di proteste degli insegnanti precari delle Ssis che si sono visti cancellare da una sentenza del Tar del Lazio il punteggio del servizio regolarmente prestato durante la frequenza dei corsi universitari. I cosiddetti ësissini' protestano sia contro la sentenza che giudicano non legittimata da riferimenti legislativi probanti sia contro il ministero dell'Istruzione che ha preferito rinunciare a contrastare la sentenza per non compromettere le imminenti operazioni di avvio del prossimo anno scolastico. Non gioiscono pero', piu' di tanto, nemmeno gli altri precari che avrebbero voluto togliere ai colleghi delle Ssis anche il punteggio aggiuntivo di 30 punti legato al semplice possesso della specializzazione. E non gioiscono nemmeno i funzionari dei vari Csa (Centri per i servizi amministrativi) che sono ora alle prese delle rettifiche di graduatorie permanenti da regolarizzare tassativamente entro il prossimo 31 luglio per consentire le nomine in ruolo con pieno effetto da settembre 2002. Insomma una storia non troppo edificante nella quale tutti hanno buoni motivi da vantare ma, alla fine, sembra che a vincere non sia proprio nessuno: colpa di una catena di errori, compiuti - magari a buon fine ma spesso con improvvisazione - sul piano politico e amministrativo almeno nell'ultimo biennio. RIPRODUZIONE RISERVATA Per iscrivere un'altra persona o per rimuoverti da questa newsletter vai all'indirizzo: http://www.tuttoscuola.com Per commenti, informazioni o suggerimenti: redazione at tuttoscuola.com Per consultare i numeri arretrati di "TuttoscuolaNEWS": http://www.tuttoscuola.com Chi Ë interessato a ricevere anche la newsletter dell'ANP (Associazione Nazionale Presidi e Direttori didattici) puo' iscriversi dal sito www.anp.it ************************************************************ Editoriale Tuttoscuola srl Via della Scrofa, 39 - 00186 Roma, Italia Tel. 06.6830.7851 - 06.6880.2163 Fax 06.6880.2728 Email: tuttoscuola at tuttoscuola.com
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