cucirò una stella gialla



cucirò una stella gialla sulle mie giacche, sui miei giubbotti, sulle
mie felpe. oggi, adesso.
andrò in sinagoga, come ho sempre fatto in tutte le città del mondo io
abbia visitato, in tutti i paesi d'italia io abbia mai visto.
andrò al ghetto e girerò nei loro bar, nelle loro panetterie, nei loro
negozi e nelle loro pasticcerie, come faccio sempre quando voglio
comprare a buon mercato o assaggiare cose vertiginosamente buone.
farò questo e continuerò a dire il mio dolore per la palestina e
gerusalemme e le mie ragioni contro sharon.
le dirò nel ghetto, dove la destra ha sempre avuto clamorosi consensi.
odio la semplificazione della guerra e del terrore: la no man's land è
sempre incredibilmente più larga e popolata.
cucirò una stella gialla sulle mie giacche, sui miei giubbotti, sulle
mie felpe. oggi, adesso.
e andrò in tutti i ristoranti libanesi, egiziani, africani, nei take
away dove consumo i miei panini al kebab e dove bevo tè con i miei
amici.
cucirò una stella gialla sulle mie giacche, sui miei giubbotti, sulle
mie felpe. oggi, adesso.
e andrò alle manifestazioni dove sventolano le  bandiere della
palestina.
io non riesco più a vedere i colori delle bandiere, mi sembrano tutte
uguali, coperte solo di sangue.
io non ho ragioni e la guerra non distribuisce mai ragioni e torti.
io ho solo uno sconfinato dolore e una immensa paura.
lanfranco