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casa sempre piu' dolce e cara



dal sole24 ore

   
 
          
Domenica 24 Marzo 2002  ore 18:45  
 
 Casa sempre più dolce (e cara)
 
  

 
Continua anche nel 2002 la crescita del mercato immobiliare italiano,
confermando la tendenza allo sviluppo che già si era manifestata a partire
dalla seconda metà del 1998. Il dinamismo del mercato si è tradotto in
consistenti rialzi dei prezzi nominali di tutti i comparti del settore, con
incrementi consistenti sull'intero territorio nazionale. Per i prossimi
mesi è previsto il proseguimento dell'attuale congiuntura favorevole, sia
per quanto riguarda l'espansione delle transazioni, sia per quanto riguarda
la dinamica dei valori, con incrementi nominali nelle quotazioni per il I°
semestre 2002 quantificabili in un +4,1% per le abitazioni, +3,3% per gli
uffici e +5,9% per i negozi. 
E' questo in estrema sintesi il quadro e le prospettive del mercato
immobiliare tracciato nel primo rapporto per il 2002 presentato oggi a
Bologna da Nomisma. 

Il confronto congiunturale tra i mercati maggiori e quelli minori mette in
luce molte analogie desumibili sia dalla vicinanza dei valori (tempi medi
di vendita, rendimenti o sconti praticati sui prezzi richiesti), sia
dall'evoluzione più recente dei prezzi, che va nel senso di un
miglioramento della performance immobiliare nel corso del 2001 rispetto
all'anno precedente.
I tassi di crescita dei prezzi fanno però emergere una differenza, che
esprime come i mercati minori siano stati investiti con minore intensità
dal precedente ciclo immobiliare riflessivo al punto che, mentre i mercati
delle maggiori aree urbane del paese devono ancora recuperare in termini di
valori reali i livelli di inizio ciclo, quelli relativi alle città di
provincia hanno recuperato tali livelli già dal 1996.
Secondo l'istituto di ricerca gli altri indicatori che confermano la fase
di sviluppo attraversata dal ciclo immobiliare italiano sono: 
la crescita del numero di compravendite di abitazioni, che si stima abbiano
raggiunto, a fine 2001, il numero record di 735 mila unità vendute (con un
aumento del 7% rispetto al 2000);
la riduzione dei tempi di vendita, scesi oggi a poco più di 3 mesi su tutto
il territorio nazionale (a Milano arrivano addirittura a 2,2 mesi);
l'aumento delle erogazioni dei mutui (a parità di posizioni accese);
l'ulteriore crescita, seppure più contenuta rispetto agli ultimi anni,
degli investimenti in costruzioni (+ 1,9% a fine 2002, per il Cresme, +2,3
secondo l'Ance).





Variazioni annue dei prezzi nominali
(in percentuale) 
 Abitazioni nuove Abitazioni usate Uffici Negozi Capannoni Box auto 
13 Aree Urbane(1) +8,1 +7,8 +6,7 +7,8 +4,7 +5,0 
13 Città intermedie(2) +6,5 +6,1 +5,4 +6,1 +6,1 +5,5 
(1) Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli,
Padova, Palermo, Roma, Torino, Venezia.
(2) Ancona, Bergamo, Brescia, Livorno, Modena, Messina, Novara, Parma,
Perugia, Salerno, Taranto, Trieste, Verona. 




A conferma del dinamismo del settore immobiliare italiano è possibile
citare la continua crescita degli investimenti diretti stranieri (cross
border), che oggi superano la cifra record di 1,2 miliardi di Euro, il
consolidamento dei fondi immobiliari di diritto italiano, il cui patrimonio
complessivo si avvicina ai 3 miliardi di euro (con eccellenti prospettive
di crescita sono legate all'imminente regolamento d'attuazione della legge
410/2001 che disciplinerà i fondi ad apporto), nonché la più ampia
privatizzazione immobiliare mai realizzata (anche a livello
internazionale), costituita dall'alienazione di proprietà degli enti
previdenziali pubblici, che tra programma ordinario e straordinario ha
portato nelle casse dello Stato oltre 1,6 milioni di euro.