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blocchi del traffico per tutelare la salute



 dal corriere di venerdi 28 dicembre 2001
 
«Blocchi del traffico per tutelare la salute»

Formigoni: le polveri sottili uccidono 180 persone all’anno. Multe e
denunce ai sindaci che non collaborano


Il 2002 sarà l’anno della lotta all’inquinamento. Parola di presidente.
Roberto Formigoni «ruba» il mestiere ai Verdi: chiama quattro luminari
della pneumologia e dell’oncologia per chiarire i rischi per la salute
delle polveri sospese (Pm10), annuncia nuove procedure d’informazione in
caso di blocco della circolazione, tende la mano ai sindaci per coordinare
gli interventi antismog. Ma avvisa: «Le ordinanze del presidente della
Regione sono imperative. E vanno rispettate. Altrimenti, ci sono le multe e
l’omissione d’atti d’ufficio». Un messaggio a quei sindaci che non si sono
rotti il collo per far applicare ai loro cittadini gli stop alla
circolazione firmati dal Pirellone. 
L’annuncio del nuovo corso ambientalista ha come piatto forte le
testimonianze di quattro specialisti: Luigi Allegra, del Policlinico di
Milano, Stefano Centanni, dell’Università degli Studi, Luigi Frati, della
Sapienza di Roma e già presidente del Consiglio superiore della sanità, e
Carlo Signorelli, dell’università di Parma. Proprio Signorelli ha esordito
ricordando che le polveri sospese, oltre alla loro pericolosità propria di
irritanti, «sono un veicolo per altre sostanze, spesso cancerogene. E
comunque, i danni sono certi, acuti e cronici». Il pericolo esiste per
tutti, ma soprattutto per chi è già predisposto: «Una persona sanissima non
stramazza, ma è documentato che nei giorni in cui le polveri segnano un
picco, la mortalità di chi ha già problemi alle vie respiratorie aumenta».
I danni di minor entità sono stati elencati da Allegra: «Tutto ciò che
finisce in "ite", e definisce dunque un'infiammazione: bronchite,
broncheolite, alveolite o polmonite». Centanni ha fornito alcuni numeri
elaborati da Paolo Crosignani dell’Istituto dei tumori e pubblicati da
Lancet . Cifre che hanno valore statistico e non clinico. 
Ma comunque tali da raggelare il sangue: «Il passaggio dai 30 ai 59
microgrammi di polveri, che sono quelli registrati a Milano nel biennio
1999-2000, determina 181 morti all’anno in più». Non solo. Centanni enumera
«le 6.100 bronchiti acute in più nei bambini, i 5.500 attacchi d’asma, le
675 mila giornate di lavoro perdute». Il tutto, nella sola Milano. Frati ha
sintetizzato con un’equazione: «Più traffico significa più cancro». 
Da tutto ciò, Formigoni estrae il succo politico: «Le ordinanze di stop al
traffico non sono mai prese a cuor leggero. Ma se il quadro è quello
descritto, noi abbiamo il dovere di provvedere, anche perché abbiamo
ricevuto un mandato forte dall’intero consiglio regionale: la lotta alle
polveri sarà una priorità del 2002». Ma questa è una battaglia che richiede
sforzi comuni. E dunque, «massima disponibilità ai Comuni per stabilire
insieme una strategia anti inquinamento, nessuno deve fare le cose
controvoglia». Tuttavia, spesso ci sono state incomprensioni con gli enti
locali. E se proseguissero? «Noi - conclude Formigoni - proseguiremo con la
forza della legge». 
 
Marco Cremonesi