[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

tobin tax il momento di firmare



dal manifesto

    
    
 
    
 

07 Dicembre 2001 
  
 
   
Per la Tobin tax, il momento di firmare
Al via la campagna che chiede di sottoscrivere una proposta di legge di
iniziativa popolare 
RAFFAELE LAUDANI * 

Nelle giornate che hanno preceduto le mobilitazioni di Genova un tema, fra
le diverse proposte politiche avanzate dal movimento, è riuscito a sfondare
l'indifferenza e le rappresentazioni macchiettistiche dei media, investendo
direttamente la sfera della politica istituzionale: la Tobin tax.
Emblematico da questo punto di vista il voto parlamentare sul G8 che ha
visto il centro-sinistra stralciare dalla loro mozione alla Camera, su
esplicita richiesta del ministro Ruggiero e in nome della politica
bipartisan, ogni riferimento alla Tobin Tax, per poi, dopo le critiche
delle varie realtà che preparavano Genova e la dissociazione di un folto
numero di deputati, riassumerla in Senato pochi giorni dopo. In quei giorni
ci siamo convinti della necessità di avviare una grande campagna di
cittadinanza per la sua adozione in Europa e in Italia, subito.
Gli attentati dell'11 settembre e gli scenari di guerra permanente in cui
ci troviamo oggi non mutano l'importanza di una simile campagna. Semmai ne
rafforzano l'urgenza, davanti a un sistema che prosegue lo smantellamento
dei diritti sociali ed approfondisce il fossato tra privilegio ed
esclusione. Il fatto poi che, all'indomani dell'attentato alle torri
gemelle, il presidente Bush abbia invocato il controllo delle attività
finanziarie speculative e dei paradisi fiscali come misura per contrastare
il terrorismo internazionale dimostra che l'opposizione alla tassazione
delle transazioni finanziarie e al loro controllo dipende dalla mancanza di
volontà politica e non dagli ostacoli di natura tecnica.
La Tobin tax non è una panacea, ma al di là degli effetti positivi
immediati di una sua eventuale adozione -stabilizzare il mercato della
moneta e ricollocare una buona quantità di ricchezza per la riduzione delle
sperequazioni sociali - il successo della campagna contribuirebbe ad
intensificare l'opera di delegittimazione culturale e sociale del
neoliberismo e delle sue istituzioni (Wto, Fmi, Banca mondiale, Nato),
attaccando uno dei loro cardini, il funzionamento dei mercati finanziari.
Sarebbe il primo passo nella direzione di una trasformazione radicale del
modello economico e sociale dominante. Si tratta, in altri termini, di
riprendere il significato profondo del Forum Sociale Mondiale di Porto
Alegre, che lega la critica radicale delle forme attuali del sistema
capitalistico alla capacità di delineare i lineamenti fondamentali di un
mondo diverso. Ciò spiega perché una misura dagli obiettivi comunque
circoscritti come la Tobin tax è riuscita a raccogliere un consenso ampio e
trasversale, potenzialmente maggioritario nella società.
E' con questo spirito che Attac Italia propone a movimenti, associazioni,
Ong, collettivi, sindacati, parlamentari, istituzioni locali, consiglieri
comunali, provinciali e regionali, singoli cittadine e cittadini di fare
della Tobin tax una campagna di tutte e di tutti, trasformandola in un
percorso comune che unisca il mondo del lavoro e l'universo giovanile,
l'associazionismo e il mondo della cultura nella ricerca di un'altra
globalizzazione, partecipata e dal "basso". In fondo, è proprio questa
domanda di democrazia e di protagonismo politico senza mediazioni che lega
Genova, la Perugia-Assisi e la vertenza dei metalmeccanici in un destino
comune. Per questo motivo abbiamo scelto di centrare la campagna sulla
raccolta di firme per una legge d'iniziativa popolare. Inoltre, per
sottolineare come l'istanza di partecipazione politica emersa in questi
anni superi le frontiere formali della cittadinanza attuale, abbiamo deciso
di affiancare alla proposta di legge una petizione di sostegno per tutti i
cittadini - minorenni, stranieri, studenti fuori sede -che non possono
firmare la proposta di legge. La campagna per la raccolta di firme inizierà
all'inizio del prossimo anno con banchetti in tutta Italia e si concluderà
il 19 luglio 2002, anniversario dell'inizio delle manifestazioni contro il
G8, con una grande manifestazione nazionale davanti al Parlamento. Una
scelta simbolica per ribadire il forte legame che questa campagna
intrattiene con quel laboratorio politico che è stata Genova. Il successo
della campagna dimostrerebbe che l'azione consapevole delle donne e degli
uomini può produrre effetti concreti nella costruzione di un'alternativa.
*ATTAC Italia