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[Economia] PROSTITUZIONE, TRAFFICO DI DROGA E CONTRABBANDO NEL PIL: LA DIMOSTRAZIONE DI QUANTO L'OCCIDENTE SIA ORMAI ALLA FRUTTA!
- Subject: [Economia] PROSTITUZIONE, TRAFFICO DI DROGA E CONTRABBANDO NEL PIL: LA DIMOSTRAZIONE DI QUANTO L'OCCIDENTE SIA ORMAI ALLA FRUTTA!
- From: Gruppo Sociale <grupposocialeprogressista at yahoo.it>
- Date: Mon, 25 Aug 2014 12:02:38 +0100
- Reply-to: Gruppo Sociale <grupposocialeprogressista at yahoo.it>
PROSTITUZIONE, TRAFFICO DI DROGA E CONTRABBANDO NEL PIL: LA DIMOSTRAZIONE DI QUANTO L'OCCIDENTE SIA ORMAI ALLA FRUTTA!
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Un giornalista televisivo intervista una famiglia.
"Allora qual'è la sua attività Signor Rossi?"
"Ufficialmente disoccupato!" risponde il Signor Rossi.
"Ma in realtà?" riprende il giornalista.
"Mi occupo di contrabbando e contraffazione, attività in nero, ovviamente!" risponde l'intervistato.
"Veniamo a lei, Signora Rossi! Lei di cosa si occupa?" chiede il giornalista.
"Sono casalinga e come attività part-time faccio la prostituta a ore." replica la donna.
"E lei ne è al corrente Signor Rossi?" chiede il giornalista, rivolgendosi al marito.
"Certo! Sono io a fornirle i clienti, fra amici e conoscenti." replica l'uomo.
"Bene. Veniamo a vostro figlio. Tu cosa fai nella vita? chiede il giornalista.
"Di giorno vado
all'Università. Nel tempo che mi resta spaccio e sniffo cocaina." risponde il giovane.
"E voi la sapete?" chiede il giornalista rivolgendosi ai genitori.
"Certo! Oltre che consumatori noi stessi, la proponiamo ai nostri clienti ed amici". replica il padre del ragazzo.
"Benissimo! Questa famiglia, Signori telespettatori, collabora attivamente alla crescita del PIL e quindi della ricchezza nel nostro paese. E va quindi presa ad esempio per la crescita complessiva della nostra economia." conclude il giornalista.
Ho voluto introdurre il tema di questo intervento attraverso questa intervista grottesca quanto assurda, per dimostrare a quale livello rischia di arrivare (anche se temo che sia da tempo in fase
di generalizzazione) la nostra società.
Il sistema occidentale sta facendo acqua da tutte le parti e continua ad aggrapparsi al PIL come metro di valutazione di crescita dell'economia complessiva.
In un tale sistema, in cui soltanto il profitto ad oltranza si giustifica, è ovvio che qualsiasi mezzo per raggiungerlo venga nei fatti accettato.
Non è un caso infatti, che le economie più ricche ed avanzate siano proprio quelle in cui le attività criminali sono maggiormente radicate e floride, specie quando queste sono incanalate in entità organizzate come la mafia o come viene denominata negli Stati Uniti, "l'Organizzazione".
Non importa quindi da dove provenga il denaro né come sia stato ottenuto. L'aspetto fondamentale non è la sua origine, ma la sua funzione consacrata dal sistema che vuole che sia in grado
di alimentare qualsiasi forma di arricchimento e di investimento nel circuito capitalista globale.
La crescita del PIL è talmente superata come metro di valutazione del benessere sia perché i paesi mondiali leader in questo ambito sono tutti paesi poveri in cui i diritti umani e sociali vengono costantemente violati, sia perché da sempre l'aumento di questo dato avviene anche a causa di comportamenti quotidiani negativi individuali e/o collettivi: da quando accendi l'auto o il riscaldamento creando inquinamento, al taglio massiccio di boschi e foreste, per giungere perfino all'assurdità legata alla scomparsa di una persona che permette l'incremento di fatturato di attività ad esse collegate (pompe funebri, realizzazione di opere funerarie, fiori, ecc...).
Perfino l'ILVA, di cui si è tanto parlato in tutti questi mesi crea un aumento del PIL e questo malgrado tutti i danni
all'ambiente ed alle persone che comporta fin dal suo insediamento operativo.
Sembrerebbe che i dati nostrani riguardanti le attività illecite che si intende inserire nel PIL pesino per oltre 30 miliardi di Euro! Secondo i partigiani di questa proposta, dovrebbe costituire una bella boccata d'aria per modificare le stime di crescita del nostro paese! Pazzesco!
Tuttavia, vi sono delle difficoltà oggettive nel valutarle anche perché sono da sempre attività che si svolgono quasi del tutto in nero. E' lampante poi constatare la grande ignoranza (forse voluta) dimostrata da gran parte dei nostri media riguardo al tema della prostituzione, giungendo perfino a dichiarare che in paesi come la Germania o l'Olanda essa è legalizzata. Invece, non è esattamente così. Non è la prostituzione ad essere ivi legalizzata, ma piuttosto il fatto che coloro che la praticano devono esercitarla
esclusivamente in luoghi atti a tale scopo come night o locali a luci rosse (in Germania) o quartieri ben delimitati ed in orari ben definiti (in Olanda). Al di fuori di tali contesti, la prostituzione è del tutto vietata. La donna che la esercita deve pagare l'affitto della stanza o viene remunerata attraverso i liquori che riesce a vendere al cliente attraverso una congrua percentuale da parte del proprietario del locale. In parole povere, non rilascia fattura per le sue prestazioni, ma è stipendiata come "ballerina", "entraineuse" o "intrattenitrice". Quindi, la tariffa che applica al cliente può ovviamente superare i costi fissi che deve sostenere e rimanere in gran parte in "nero". Questa componente (la più cospicua) quindi non entrerà mai nel calcolo ufficiale del suo reddito reale e rimarrà tranquillamente rintanata nell'economia sommersa.
A prescindere da questi chiarimenti (dovuti!), tale proposta
dimostra (se ce ne fosse ancora il caso) di quanto marcio sia ormai il sistema e di quanta scarsa capacità abbia nel rinnovarsi e nel riproporsi attraverso la formazione di una società equa ed effettivamente socialmente, ecologicamente e moralmente sostenibile.
Il riformismo tanto caro al PD è ormai alla frutta, perché se si giunge ad avvallare simili proposte vuole dire che tale sistema non è più riformabile, ma che conviene davvero buttarlo nei cessi della Storia e costruirne uno del tutto nuovo.
Come diceva giustamente il mitico Bartali: "L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare!"
Parole sacrosante!
Oggi più che mai!
Yvan Rettore
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