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[Economia] PROVIAMO A REALIZZARE UNA "RIVOLUZIONE SILENZIOSA"?
- Subject: [Economia] PROVIAMO A REALIZZARE UNA "RIVOLUZIONE SILENZIOSA"?
- From: Gruppo Sociale <grupposocialeprogressista at yahoo.it>
- Date: Sat, 26 Apr 2014 16:43:32 +0100 (BST)
- Reply-to: Gruppo Sociale <grupposocialeprogressista at yahoo.it>
Ci vogliamo provare davvero?!
Vedete voi!
Sono graditi suggerimenti e critiche costruttive.
Io, comunque ho l'intenzione di partire col progetto dal mese prossimo con la prima uscita di "Fuori dal Coro" (formato A5 di 4 pagine) attraverso il testo (magari
rivisto con chi aderirà!) di cui sotto.
Un caro abbraccio a tutte/i!
Yvan Rettore
FUORI DAL CORO!
Se consideri questa società come l’unica possibile, se credi ancora a questo modo di fare politica e pensi che sia soltanto col voto che le cose potranno davvero cambiare, se sei convinto che il riformismo sia sufficiente per migliorare il nostro paese, allora ti prego di scusarmi per averti rubato questi pochi secondi e ti pregherei però di consegnare queste poche pagine da leggere a qualcuno che invece non condivide le tue posizioni.
Chi ti scrive è profondamente convinto che questa società sia sbagliata e che debba essere sostituita da una altra che sia effettivamente umana ed ecosostenibile.
Chi ti scrive è certo che bisogna tornare a fare politica nel vero senso della parola, superando le gabbie partitiche e l’attitudine bottegaia imperante di vendere le proprie idee al miglior offerente, anziché affermarle con la forza dell’esempio e della condivisione.
Chi ti scrive afferma che il voto è inutile se non è frutto di una espressione condivisione e maturata attraverso un confronto solidale tra cittadini liberi e responsabili.
Chi ti scrive considera il riformismo come un termine vuoto e privo di significato, che indica
un insieme di azioni che non cambiano nulla nella sostanza e mantengono di fatto lo status quo.
Che fare allora?
Non pretendo di avere la bacchetta magica, né ho l’ar- roganza di credere di poter dare una soluzione esauriente ad ogni problema, ma da queste brevi pagine, se tu davvero lo vorrai, qualcosa potrà cominciare a cambiare sul serio, perché da soli non si è nessuno ma uniti si diventa qualcuno!
Qualche suggerimento di azione?
Cominciando col partecipare periodicamente (una volta al mese) alla stesura e diffusione di un “giornalino” di questo formato e con questo titolo, non soltanto per dare voce alla gente comune, ma anche per cercare di unirla nelle mobilitazioni sui temi assillanti che sconvolgono il nostro tempo: discriminazioni, lavoro, degrado ambientale, ecc…Tale progetto sarebbe finanziato da ogni affiliato con una cifra di 10 Euro cad. Con tale somma, si potrebbero tranquillamente stampare 200 copie mensili. Ovviamente, se le adesioni dovessero crescere, aumen-terebbe pure la
tiratura (ad es. 1 adesione = 200 copie mensili; 10 adesioni = 2000 copie mensili). La distribuzione avverrebbe attraverso volantinaggio in luoghi sensibili quali università, fabbriche, zone di forte passaggio.
L’originalità del progetto starebbe nelle seguenti caratteristiche:
- elementi di stampa (colore, titolo, riferimenti) identici su tutto il territorio nazionale ; è stato scelto il giallo perché risalta di più ed è il colore di un elemento fondamentale per noi Italiani: il sole!
- distribuzione nello stesso
periodo in tutte le città aderenti
- articolo di prima pagina uguale per tutte le città e di valenza nazionale (redatto con l’accordo di tutti gli aderenti) mentre gli altri avrebbero valenza locale e servirebbero per organizzare iniziative in quell’ambito. Come tradurre nei fatti le mobilitazioni di cui sopra?
1/Iniziando col porre le basi per autogestire i territori in cui viviamo togliendoli progressivamente dalle mani dell’oligarchia dei
partiti.
2/Ripensare modi nuovi di fare impresa (come ad es. il “Social Business” (da non confondere però col sistema cooperativo!) , vedi http://www.yunussb.com/) in cui il fulcro dell’attività non sarebbe più incentrato sulla ricerca esasperata
del profitto, ma piuttosto sulla sua condivisione ed il suo reinvestimento attraverso una solidarietà effettiva tra tutti i lavoratori.
3/Riportare il denaro alla sua funzione originaria che è quella di fungere da intermediario negli scambi di merci
tra esseri umani. Come? Unendo le persone negli acquisti di beni (come ad esempio i “gas” (gruppi d’acquisto solidali) però stabiliti con criteri più efficaci rispetto a quelli attuali) e condivisione di servizi gratuitamente (come la Rete economica umanista, un po’ sull’esempio della Banca del Tempo, ma con criteri diversi ispirati all’economista cileno Jerome Smith) senza passaggi di denaro.
Queste sono soltanto alcune idee (non certo dogmi!) da cui partire per
cominciare a pensare ed attuare un mondo nuovo, ben migliore rispetto al disastro attuale. Tutto questo per giungere magari nel giro di un anno o due, alla convocazione degli Stati Generali del Popolo Sovrano, in cui valutare un coordinamento nazionale di ben più ampio respiro, passando attraverso la formazione di istituzioni ben più efficaci e migliori rispetto a quelle esistenti.
L’importante è crederci, partendo dal presupposto che le cose cambieranno
attraverso forti mobilitazioni fondate su criteri di solidarietà e condivisione, adottando una strategia di progressiva indifferenza nei confronti dei poteri esistenti, unica “arma” davvero efficace che la gente comune ha per sconfiggerli del tutto.
Se ci stai, contattaci fin d’ora al 3934065272 o scrivendo a:
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