[Economia] tirreno power
- Subject: [Economia] tirreno power
- From: Maurilio Orione <maurilio.orione at gmail.com>
- Date: Fri, 14 Mar 2014 15:08:35 +0100
Le bugie dei De Benedetti
«Truccati i dati della centrale»
Il giudice accusa i vertici dell'impianto di avere manipolato i valori degli inquinanti
«Scelta gestionale volontaria. Conoscevano le potenzialità lesive dell'attività svolta»
Un delitto compiuto con -
sapevolmente, truccando
i dati sulle emissioni
purdimantenereinfunzionele
centrali a carbone di Vado Ligure.
Un delitto compiuto dai vertici
di Tirreno Power grazie alla
oggettiva complicità delle amministrazioni
pubbliche che
hanno per anni e anni omesso i
controlli cui erano tenute, tenendo
per buoni i dati fasulli
fomitidallastessasocietà.Questo,
per la procura di Savona e il
giudice preliminare Fiorenza
Giorgi, è il riassunto della cupa
e indigesta storia della centrale
di Vado Ligure, sequestrata
due giorni fa. In quarantacinque
pagine, il provvedimento
delgipriassumeperfiloepersegno
la storia di come la centrale
abbiaawelenatounavalleeucciso
centinaia di persone (343,
nellamenogravedelleipotesi),
sfociando in una tragedia ambientale
e sanitaria di «dimensioni
immani».
È un riassunto che sembra la-
NUMERf FALSI
I veleni registrati dai
periti più alti di quelli
dichiarati dalla società
sciare poco spazio alla difesa
deicinquemanagerdellaTirreno
Power finiti nel registro degli
indagati. E che mette in una
posizione imbarazzante i soci
di Tirreno Power, ovvero i francesidiGdf-
Suez(cheperòsono
arrivati pochi anni fa) e soprattutto
la Cir, la holding della famiglia
De Benedetti: che ora si
ritrovaadoverscegliereseprendere
su di sé la responsabilità
delleclamoroseomissionicompiutedai
manager dellacentrale,
con tutte le conseguenze del
caso:oseinvecescaricarelecolpesudiloro,
colrischiochereagiscano
chiamando in causa altri.
Se la gravità degli addebiti
era in parte nota, a colpire è la
decisione con cui il gip affronta
iltemadellecoperturedicuiTirreno
Powerhagoduto: «il gestore,
certamente agevolato da
una quasi assoluta carenza di
controlli, ha di fatto violato la
quasi totalità delle prescrizioni
imposte (...) non può tacersi la
circostanza che tutti i dati sono
stati registrati e monitorati dal
gestore in assoluta autonomia
e nella totale carenza di control -
li da parte delle autorità preposte;
ed invero non vi è traccia
del protocollo condiviso con le
autoritàdicontrollolocali(provincia
di Savona) e/o Arpa Liguria,
né di ispezioni effettuate da
quest'ultime all'impianto ai fini
di controllo di tale aspetto,
previsto dai provvedimenti autorizzativi
della centrale».
Insomma, alla centrale è stato
permesso per anni di inquinare
e causare morti sulla scorta
di dati forniti dalla stessa Tirreno
Power, e che al primo controllosi
sono rivelati falsi: «idati
forniti dallostessogestoresono
ritenuti inattendibili da tutti i
consulentidelpm(...)i valori di
concentrazione misurati manualmente
risultano mediamente
assai più alti di quelli
contemporaneamente forniti
dal sistema di monitoraggio».
Per valutare l'impatto delle
emissioni di fumi, ma anche
della polvere del carbone trasportatoestoccatoacieloaperto,
i periti della procura hanno
interrogato testimoni che non
mentono: i licheni, i primi a soffrire
per l'inquinamento, e che
intorno alla centrale si sono diradati
sino a sparire (la perizia
parla di «deserto lichenico») e
le cartelle cliniche dei malati e
dei morti. Che le conseguenze
siano stati devastanti non c'è
dubbio: «Non può che concludersi
nel senso che l'evidenziato
incremento dell morbilità e
della mortalità nelle aree di mediaealtaricadutadelleemissioni
della centrale rispetto alle
aree di bassa ricaduta è certamente
attribuibile all'esercizio
della medesima centrale». Ancora:
«deve ritenersi raggiunta
la certezza processuale del nesso
di causalità tra l'evidenziato
aumentodimorbilitàmortalità
e l'esercizio della centrale».
E la centrale di Vado continuava
ancora fino al sequestro
ad avvelenare l'intera zona, anche
se mancano dati epidemiologici
successivi dal 20] 1, dice
il giudice: «Deve ritenersi provato,
a fronte di valori emissivi
sovrapponibili agli anni considerati,
un danno alla salute (intendendosi
per tale un aumentodellamortalitàedellamorbilità)
costante anche negli anni
successivi a quelli oggetti di specifico
esame». «Quanto sin qui
evidenziato - dice il gip - induce
a ritenere verificato un danno
alla salute nelle aree di ricaduta
della centraledi entità taleda integrare
senza dubbio la nozionedi
disastro nonché un pericolo
per la pubblica incolumità
da individuarsi nel rischio di incrementodimorbilitàemortalità
correlato alla protrazione
dell attività della centrale termoelettrica
ai medesimi livelli
emissivi mantenuti sino ad og-
Pagina 18
gì».
Per questo, per fermare la
strage, è stato necessario intervenire
con la forza, e spegnere
per legge i forni della centrale
deiDeBenedetti:«Idatiriportati
inducono a concludere che
per ogni anno di funzionamento
della centrale, a parità di
emissioni, si avrà un aumento
del numero di casi di ricoveri e
di decessi sostanzialmente costante
», scriveilgiudice, parlando
di «pericolo attuale per la
pubblica incolumità».
Superficialità, caso? Niente
di tutto questo, scrive il giudice,
che parla esplicitamente di
«precise scelte gestionali» della
società: «La gestione dell'impianto
a livelli nettamente superiori
a quelli imposti dalle
Bat (le migliori tecniche possibili,
ndr) è certamente attribuibile
ad una precisa scelta gestionale
della società. Tale scelta volontaria
è stata adottata e tenuta
nonostante la consapevolezza
del danno arrecato all'ambienteeallerilevantidimensioni
dello stesso», si legge a pagina
37 dell'ordinanza. Ed invero
il gestore era certamente a conoscenzadellepotenzialitàlesive
della attività svolta».
daiiiw alla salute (inteso quale significativo aumento della morbilità e della
mortalità) nelle arce di ricaduta dilla centrale, di entità tale da integrare senza
dubbio !a nozione di "disastro"' di cui alla fattispecie prevista dall'art.414 C.P.,
L'ordinanza
IE COPERTURE
Il gestore, agevolato
da una quasi assoluta
carenza di controlli,
ha di fatto violato
la quasi totalità
delle prescrizioni
imposte dalla legge
IE RESPONSABILITÀ
La gestione dell'impianto
a livelli superiori a quelli
imposti è attribuibile
a una precisa scelta,
adottata nonostante
la consapevolezza
del danno arrecato
che parla del disastro
ambientale e dei morti
causati dalla centrale
(sotto) dei De Benedetti (a
sinistra l'ingegner Carlo)
f^H£. WP
L'ATTO D'ACCUSA
In alto il passaggio
dell'ordinanza del gip
Pagina 19
IL CASO Per ora nessun ricorso alla cassa integrazione per i lavoratori, messi in ferie
Tirreno Power difesa dall'ex Guardasigilli
A coordinare il pool di avvocati c'è Paola Severino. Il 25 marzo nuovo incontro in prefettura
• AllaTirrenoPowersilavorafinoal25marzo,giorno
in cui è fissato un nuovo confronto in prefettura,
dopo quello di ierimattina. I dipendenti dellacentrale,
daquiaqueUadata,resterannooperatìvi sfruttando
i permessi o smaltendo le ferie dello scorso anno.
Fino a quella data saranno sospesi eventuali ricorsi
allacassaintegrazione;poisivedrà,inbase all'evoluzione
della situazione. Il primo obiettivo è che si
apra con urgenza un tavolo con il ministerodello Sviluppo
economico e con quello dell'Ambiente. L'azienda,
nel frattempo, si è impegnata a chiarire in
tempi rapidi le questioni del sequestro e a decidere
come intervenire in merito. Questoèciòcheèvenutofiioridairincontrodiierimattinatrailpreferto,
Geraldina
Basilicata, e la Rsu di Tirreno Power, i sindacati,
l'azienda (rappresentata dal direttore Affari generali,
Enrico Erulo), l'assessore regionale Renata
Briano,ilpresidentedellaProvinciadiSavona Angelo
Vaccarezza e i sindaci di Vado e Quiliano, Attilio
Caviglia e Alberto Ferrando.
«Perlaprima volta tu tteleistituzioniuniteedilavoratori
hanno espresso la necessità di avere un tavolo
chedia garanzie, sia dal punto di vista dei limiti che
daqueUodeUeprospettiveperVado»,hacommentato
Fulvia Veirana, segretario provinciale della Cgil,
secondolaqualelaposizionedeH'azienda«èimportante
perché testimonia che vu ole ri manere sul territorioe
vuole farlo rispettando i limiti».
I legali dell'azienda, intanto, continuano a studiare
lecartedelsequestro.perpoieventualmentepresentare
ricorsoal l'ribunaledel riesame. Percoordinare
il lavoro degli avvocati è stata scelta Paola Severino,
che è stata Guardasigilli del governo Monti.
«Stiamo esaminando il provvedimento - fa sapere
l'azienda-Neldecretomoltepagineriguardanolariproposizione
della consulenza epidemiologica di
partesullaqualeavremomododifarelenostreosservazioni
nella fase processuale. Il sequestro èin diretta
relazione con una presunta violazione di alcune
prescrizioni Aia. Riteniamo che ci sianoincomprensioni,
poiché ci vengono contestati fatti che a nostro
avviso sonogià stati oggettodi valutazioneedecisionedapartedegliorganiprepostiedelMinisterodell'Ambiente
». «L'azienda-continua lanota-èdisponibile
a percorrere tutte le strade che consentano la
rapidaripresadeU'attivitàprodutriva confrontandosi
e superando le motivazioni che hanno spinto
l'autorità giudiziaria al sequestro».
Nota di riservatezza: Questo messaggio potrebbe contenere opinioni personali le quali non costituiscono impegni o posizioni ufficiali a meno che cio' sia diversamente indicato. Il presente messaggio, corredato degli eventuali relativi allegati, contiene informazioni da considerarsi strettamente riservate ai sensi della vigente normativa in materia di protezione dei dati personali, ed e' destinato esclusivamente al destinatario(i) sopra indicato. Chiunque ricevesse questo messaggio per errore o comunque lo leggesse senza esserne legittimato e' avvertito che trattenerlo, copiarlo, divulgarlo, distribuirlo a persone diverse dal destinatario e' severamente proibito, ed e' pregato di rinviarlo immediatamente al mittente distruggendone l'originale. Grazie.
- Prev by Date: [Economia] I: adesione campagna STOP TTIP
- Next by Date: [Economia] presentazione STRADE SENZA USCITA venerdì 21 marzo ore 18 Acli Milano
- Previous by thread: [Economia] I: adesione campagna STOP TTIP
- Next by thread: [Economia] presentazione STRADE SENZA USCITA venerdì 21 marzo ore 18 Acli Milano
- Indice: