[Economia] I: lettera aperta della Scuola di Babele sulla tragedia di Lampedusa



sottoscriviamo l’appello per la creazione del canale umanitario lanciato da  Progetto Melting Pot Europa http://www.meltingpot.org/Appello-per-l-apertura-di-un-canale-umanitario-per-il.html#.Uk6niVMqOuJ

 

Date: Sat, 5 Oct 2013 12:45:47 +0200
From: kiabod at libero.it
To: mirelladegregorio at hotmail.it
Subject: I: lettera aperta della Scuola di Babele sulla tragedia di Lampedusa

Lettera aperta della Scuola di Babele sulla tragedia di Lampedusa

 

Ancora una tragedia in mare, ancora morti nel Mar Mediterraneo

Quanti? Ancora adesso non si sa e probabilmente non si saprà mai. Ma quella di ieri è solo l’ultima, in ordine di tempo, di una serie infinita di tragedie, grandi e piccole.

Dalla “Nave fantasma della notte di Natale” (25 dicembre del 1996, 283 morti) che ancora giace nei fondali del mare (e si, non è la Concordia, non ci sono telecamere e telegiornali) alle decine e decine di uomini e donne e bambini che ogni giorno scompaiono. Persone senza nome, persone di cui nessuno saprà più nulla. Si parla di 20.000 morti dal 1993. 20.000 persone che hanno lasciato le loro case, le loro famiglie, per inseguire la vita.

Adesso assisteremo alla solita corsa al cordoglio, Lampedusa per qualche giorno diventerà un palcoscenico per ministri, sottosegretari e personalità varie, gli stessi che, colpevolmente, permettono che questi orrori avvengano. Gli stessi che hanno votato e mantengono in vita la legge  Bossi/Fini e quella precedente, la Turco/Napolitano. Gli stessi che hanno sottoscritto quei terribili accordi con la Libia, condannando i migranti a subire ogni tipo di sopruso e angheria, gli stessi che hanno dato vita ai Cie, luoghi di detenzione per chi non ha commesso nessun reato, se non quello di essere povero e disperato. Gli stessi che promuovono i respingimenti in mare e il sequestro dei pescherecci che salvano i migranti–naufraghi, costringendoli a scegliere fra la vita di poveri cristi e la possibilità di continuare a lavorare e non essere denunciati.

Ci saranno tutti a stringere la mano al sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, che insieme ai lampedusani affronta da sola, con coraggio, una quotidiana emergenza.

Ci saranno tutti o quasi tutti. Speriamo che qualcuno abbia pudore e non vada a portare l’ennesimo insulto, l’ennesimo affronto. Speriamo che chi quotidianamente insulta i migranti e le persone che ne difendono i diritti, per un giorno si astengano. Speriamo che non si debba più sentire un parlamentare della Repubblica Italiana dire che la colpa di questa tragedia è di un Ministro e del Presidente della Camera. Perché i migranti non vengono in Italia per le parole di un Ministro e di un Presidente (di cui probabilmente ignorano l’esistenza) ma per fuggire dalla guerra e dalla fame.

Come Scuola di Babele chiediamo che l’Italia e l’Europa intervenga in questa quotidiana tragedia, chiediamo che venga creato  un canale umanitario affinché chi fugge dalla guerra possa chiedere  asilo alle istituzioni europee in Libia, in Egitto, in Siria o lì dove è necessario (presso i consolati o altri uffici) senza doversi imbarcare alimentando il traffico di essere umani e il bollettino dei naufragi.

Chiediamo a tutti i cittadini italiani di sottoscrive l’appello per la creazione del canale umanitario lanciato da  Progetto Melting Pot Europa http://www.meltingpot.org/Appello-per-l-apertura-di-un-canale-umanitario-per-il.html#.Uk6niVMqOuJ

 

Chiediamo insomma che finalmente lo Stati Italiano, dopo le parole e il cordoglio, faccia qualcosa di concreto per porre fine a questa ecatombe.

 

                                                                  La  Scuola di Babele

 

 

e lo Stato che fa

si costerna, s'indigna, s'impegna
poi getta la spugna con gran dignità

(F.De Andrè)