nodo di san benigno: la beffa e' tutto ancora nel limbo.



dal CORRIERE MERCANTILE
Data        01-02-2013
LA BEFFA *> Ancora incerte le modalità di affidamento dei lavori del primo lotto
ANNAMARIA COLUCC1A

Nodo di San Benigno ancora nel limbo. Dopo tante "false partenze" e annunci di inizio lavori via via spostati in avanti, le ultime notizie in arrivo da Autostrade per l'Italia (Aspi) non danno ancora certezze sui tempi di realizzazione di quest'opera che prevede un ridisegno del nodo per selezionare i flussi del traffico merci da e per il porto di Genova da quelli della viabilità ordinaria. Nell'ipotesi più ottimistica, infatti, i lavori del primo lotto potrebbero terminare nella prima metà del 2015, mentre per il secondo lotto non è ancora possibile alcuna previsione, visto che non è nemmeno stato approvalo il progetto esecutivo. Autostrade per l'Italia, da noi direttamente interpellata, respinge decisamente, però, il sospetto, agitato da molti già in passato, che il mancato avvio, ad oggi, dei lavori del nodo di San Benigno sia legato alla mancata conclusione dell'iter approvativo della gronda autostradale di ponente - opera ben più costosa ma anche ben più redditizia del nodo per Autostrade - e, quindi, alle incertezze che ancora esistono per la realizzazione di quest'opera sulla quale, com'è noto, ci sono anche molti dissensi e perplessità. Ma il paradosso di questa vicenda è che, se l'iter della gronda andrà avanti e si arriverà alla realizzazione dell'opera, i cantieri potrebbero aprirsi poco dopo quelli del nodo di San Benigno, opera alla quale istituzioni locali e Autostrade avevano convenuto di dare la precedenza e sulla quale ci sono consensi traversali. Nella sua ricostruzione del-
l'iter del nodo di San Benigno, Autostrade ricorda che il progetto esecutivo del primo lotto è stato approvato dal Ministero delle Infrastrutture 0 19 novembre del 2012, mentre il Ministero non ha ancora il progetto esecutivo del secondo lotto. Resta da capire, quindi, sulla base di quali informazioni le istituzioni locali avessero annunciato in passato il probabile inizio dei lavori a primavera del 2012 e poi nello scorso autunno, dal momento che il progetto esecutivo del primo lotto ha avuto il via libera ministeriale soltanto a novembre dell'anno scorso. E anche le ultime notizie che, in Comune, indicavano il prossimo mese di marzo per l'inizio dei lavori, non possono essere ancora confermate.
«Con 1' approvazione del progetto esecutivo, Autostrade per l'Italia - spiega la nota di Aspi - ha subito iniziato le attività propedeutiche ai lavori: espropri, rimozione delle moltissime interferenze che caratterizzano i sedimi interessati dalle opere, perfezionamento con i vari enti interessati (RFI, Comune di Genova Autorità Portuale, Demanio marittimo) delle convenzioni per la consegna delle aree di loro proprietà e per la gestione di lavori. Non appena ultimate le suddette attività e quindi rese disponibili ai lavori le aree, potrà essere bandita la gara, se gli enti interessati collaboreranno fattivamente alla soluzione delle varie problematiche: quindi stimiamo che già a partire dal 2° trimestre del 2013 potrebbe uscire il bando di gara». Considerati i tempi delle procedure di gara, del successivo esame delle offerte e di eventuali ricorsi, difficilmente, quindi, i lavori potrebbero incominciare prima del 2014 per durare poi circa due anni. La società aggiunge, però, che «se nel frattempo Autostrade per l'Italia riuscirà a raggiungere un' intesa con il Ministero del-
le Infrastrutture, i lavori potranno essere consegnati, nello stesso periodo, all'impresa di gruppo e, visti i tempi dell'appalto (600 giorni), potrebbero essere ultimati già nel primo trimestre del 2015». L'impresa del gruppo è la Pavimentai, società controllata da Autostrade che si occupa di costruzione e manutenzione di pavimentazioni starada-li e autostradali. Se il Ministero delle Infrastrutture autorizzerà Aspi ad affidare l'appalto direttamente alla Pavimentai, non sarà necessaria una gara d'appalto e, quindi, i tempi si accorceranno. Ma la questione, che sembrava già definita da qualche tempo, invece ancora non lo è. E, infatti, Autostrade precisa che «in caso di mancato accordo si dovrà procedere invece, con gara pubblica che, presumibilmente, potrà allungare di circa 13 mesi i tempi per la fine dei lavori». Quanto al secondo lotto, «vista la mancanza dell'approvazione del progetto esecutivo - spiega Aspi - è difficile una programmazione dei lavori, ed al momento possiamo solo indicare i tempi dell'appalto: 720 giorni». Ma in quali anni non si sa.
LA STORIA
L'intervento è stato ridimensionato dalla passata amministrazione comunale
La storia dell'adeguamento del nodo di San Benigno è legata a quella della gronda autostradale di ponente. L'intervento, infatti, rientra fra quelli a carico di Autostrade per l'Italia previsti dal IV atto aggiuntivo alla convenzione fra Anas e Autostrade del 1997: atto che ha subito vari aggiornamenti nel corso degli anni e che, in cambio del prolungamento della concessione ad Autostrade, prevedeva l'impegno di Aspi a realizzare, fra l'altro, una serie di interventi di miglioramento della rete autostradale di Genova. L'obiettivo del potenziamento del nodo di San Benigno è quello di separare i flussi di traffico delle merci da e per il porto da quelli della viabilità ordinaria, determinando così benefici al traffico cittadino e anche in entrata e in uscita dall'autostrada.
Già nel 2001 il programma delle infrastrutture strategiche approvato dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) includeva il nodo di San Benigno, e il protocollo d'intesa del 2006 fra Anas, Regione Liguria, Provincia, Comune e Autorità portuale di Genova e Autostrade, individuava come opere prioritarie per il nodo di Genova, la gronda di ponente e il nodo di San Benigno, alle quali venivano destinati complessivamente circa 1,8 miliardi di euro. Il primo progetto del nodo di San Benigno, che nell'elaborazione iniziale risale al 2001, prevedeva interventi per un costo complessivo di 450-500 milioni di euro: molto di più, quindi, rispetto agli 81 milioni previsti per il progetto che è appe-
na stato approvato. L'amministrazione comunale guidata da Marta Vincenzi però, nel 2009 chiese una revisione di quel progetto con l'obiettivo dichiarato di ridurne l'impatto sulla città. Ma il ridimensionamento del nodo, che qualcuno ha definito polemicamente "nodino", è stato accompagnato da polemiche, da parte di chi ritiene che così si vanifichi l'utilità dell'intervento, necessario per il porto, considerato prioritario rispetto alla gronda e condiviso anche da chi contesta, invece, la gronda. L'ultima evoluzione dei progetti della gronda e del nodo di San Benigno, comunque, ha decisamente sbilanciato risorse e opere, verso la gronda, i costi della quale sono notevolmente aumentati (circa 3 miliardi di euro secondo le stime di Autostrade, almeno 5 secondo altri), mentre quelli del nodo di San Benigno sono diminuiti e non si sa se i soldi risparmiati verranno eventualmente dirottati sulla gronda o su altro.
Intanto, dopo l'approvazione del progetto definitivo del nodo di San Benigno in conferenza dei servizi il 4 agosto del 2011, gli annunci - da parte soprattutto delle istituzioni locali - sulla data d'inizio dei lavori si sono susseguiti, per essere poi puntualmente smentiti. L'anno scorso era stato pronosticata l'apertura dei cantieri a primavera e poi in autunno, e fino a pochi giorni fa a Tursi si considerava pressoché certo l'inizio dei lavori nel prossimo mese di marzo. E, invece, questa certezza ancora non c'è.
[a.c]
IL TUNNEL SOTTO IL PORTO
Il rifacimento del nodo di San Benigno è legato anche al progetto del tunnel sotto il porto, che dovrebbe collegare Sampierdarena con il centro cittadino
LO SCALO MARITTIMO
Obiettivo dichiarato dei progetti di adeguamento del nodo di San Benigno che si sono succeduti è quello di separare i flussi di traffico dei veicoli da e per il porto di Genova da quelli del traffico ordinario
DISEGNO POI ARCHIVIATO
Il progetto di adeguamento del nodo di San Benigno, previsto dal Procollo d'intesa del 2006 fra istituzioni locali e Autostrade, prevedeva un intervento più articolato e complesso o e anche più omeroso, per il quale era stato stimato un costo di circa 450-500 milioni di euro, largamente superiore a quello di circa 81 milioni di euro previsto, invece, per il progetto attuale. Quel disegno era stato poi modificato e ridimensionato su richiesta dell'amministrazione comunale guidata da Marta Vincenzi progetto attuale di risistemazione del nodo, prevede la cotruzione di una nuova rampa lungo-
mare Canepa, la realizzazione di un'altra rampa fra via Milano e la sopraelevata, un adeguamento di accesso all'autostrada A7, la creazione di un collegamento fra via Milano e il Terminal Traghetti, la modifica dell'accesso alla sopraelevata portuale. Il vecchio progetto del nodo di San Benigno era andato di pari passo anche con un altro tracciato di gronda autostradale di ponente, che è stato poi modificato alla fine del dibattito pubblico sulla gronda voluto dall'amministrazione Vincenzi e che è attualmente all'esame del Ministero dell'Ambiente per la procedura di valutazione d'impatto ambientale