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CORRIERE MERCANTILE
Data      22-09-2012
IL DIBATTITO      L'opinione del tecnico intervenuto al seminario di lista Doria, Sei, FdS e M5S

«Il problema del nodo genovese sono i "colli di bottiglia". Basterebbe eliminare quelli senza costruire tanti chilometri di nuova autostrada»
.La gronda non serve, af-
¦fronta il problema del traffico ma non è una soluzione efficace per risolverlo». La pensa così Fabio Pittamiglio (nella foto), ingegnere e docente di Sociologia urbana alla facoltà di Ingegneria di Genova, uno dei relatori intervenuti ieri al seminario sulle infrastrutture organizzato a Palazzo Tursi dai gruppi consiliari comunali di lista Doria, Sei, FdS e Movimento 5 Stelle. Un seminario dal titolo significativo: "Le infrastrutture che vogliamo: dall'ideologia all'analisi costi e benefici" organizzati dai gruppi che, in consiglio comunale - in maggioranza e all'opposizione - condividono una posizione critica, o decisamente contraria, alla realizzazione delle due grandi opere infrastnitturali che interessano il territorio genovese: il terzo valico, di cui ha parlato l'architetto Paolo Ri-gamonti, che è anche membro dell'Istituto nazionale di urbani-
stica, e la gronda ap-punto.A seguire il dibattito, affollato, si è visto un solo esponente della giunta, l'assessore Elena Fiorini, che però si occupa di legalità, polizia municipale, pari opportunità, cimiteri cittadini. L'iniziativa era già stata organizzata prima del dibattito di martedì scorso in consiglio comunale e, quindi, prima dell'approvazione del controverso ordine del giorno sulla gronda che ha diviso la maggioranza e suscitato una marea di polemiche. «Vogliamo dimostrare che le nostre posizioni si basano su dati tecnici e non su ideologie» hanno spiegato gli organizzatori.
Ed è proprio da quanto accade quotidianamente sull'autostrada genovese che Pittamiglio parte per spiegare perché la gronda non serve. «Se si studiano i flussi di traffico -osserva - è facile vedere che i problemi sul nodo genovese
sono determinati dalla presenza di alcuni "colli di bottiglia", il principale dei quali è rappresentato dalla galleria di Genova ovest. Le code in autostrada si formano sempre in corrispondenza di "colli di bottiglia" e, quindi, per risolvere il problema bisogna intervenire su questi. Basterebbe -spiega - modificare la galleria di Genova ovest e intervenire sugli altri restringimenti per rendere più fluido il traffico, mentre non servono tutti quei chilometri di nuova strada (circa 33-ndr), e un progetto di così grande impatto e così  costoso,  come quello della gronda. La sua utilità è estremamente modesta e non giustificata». A questo si aggiunge poi il fatto che «la gronda, con quel tracciato, intercetterebbe il traffico di attraversamento della città che, però - sottolinea Pittami-glia - rappresenta una quota
estremamente modesta del traffico autostradale sul nodo genovese, e questo è un altro aspetto che dimostra l'inutilità di quel tipo di tracciato e di opera. Anche perché gli altri problemi del traffico sul nodo genovese sono dovuti alle difficoltà di assorbimento della città e, quindi, è inutile aumentare oltre un certo limite le capacità dell'autostrada se poi la città non è in grado di assorbire maggiori flussi di traffico. Anzi, così si rischia di aumentare i problemi di intasamento». La soluzione, quindi, per Pittamiglio, è quella di interventi mirati ad eliminare le strozzature esistenti sul nodo autostradale genovese, che avrebbero un impatto economico e ambientale  molto più basso rispetto a quello della gronda, e che potrebbero essere realizzati in tempi molto più brevi, con il vantaggio di vederne i benefici prima di quanto accadrebbe con la costruzione della gronda.
[a.c]