Re:R: IL BEL PAESE......................



PER I LETTORI DI QUESTA MAILING LIST
La Sua risposta è deviante e non entra nel merito di quanto abbia scritto sul concetto della metafora Agrippiana di cui esplicitavo personale opinione.

Avverto in essa una speciosità,perché ha voluto cogliere solo il riporto in corsivo di un passaggio di quanto contenesse il link allegato,si facendo,stravolgendo totalmente l'essenza del mio pensiero ed attribuendomi lacune e di volermi edurre su quanto pensino degli Italiani gli abitanti della perfida Albione,come soleva ripetere quello scellerato di Mussolini.
Sappia comunque che la Sua precisazione su Res Pu
blica Romana ed Imperium Romanum fa parte delle mie remote conoscenze sin dall'infanzia;su di una cosa mi ha edotto,il commissionamento,desumo Vaticano,al Montanelli,e che intuitivamente sospettavo.

Da quello che ho letto sul messaggio originale ad oggetto "IL BEL PAESE......." e di cui riporto il link
 http://lists.peacelink.it/economia/2012/08/msg00010.html
 dal quale discende questa corrispondenza,Lei si propone quale futuro capo del governo e nel congerarsi,per usare le Sue parole,scrive "Qualora fossi chiamato a salvare la Nazione, il mio ordinamento sociale e programmatico rifletterebbe la metafora di Menenio Agrippa" ,ed era ed è questa metafora il merito di cui non si è disquisito.

Tanto Le dovevo.
Camillo Coppola  

       

----Messaggio originale----
Da: a.ceresa2002 at libero.it
Data: 20-ago-2012 8.33
A: <economia at peacelink.it>
Cc: <camillo.coppola at tin.it>
Ogg: R: IL BEL PAESE......................

Carissimo Camillo Coppola,


Ringrazio per l'intervento che considero completamente fuori tema.


Il mio riferimento al concetto più che esemplare di Menenio Agrippa 503 a.c. non ha nulla a che vedere o fare con l'Impero Romano che ha

inizio 400 anni dopo ossia nel 73 a.c.


Una volta ho letto un libro Inglese che riportava: " Gli Italiani non conoscono la storia, per effetto delle tante opinioni in appoggio agli

interessi politici di parte, che rendono difficile la scelta della verità storica".


Per quanto riguarda la storia di Roma scritta da Indro Montanelli, deve sapere che il libro fu commissionato a pagamento, allo scopo di velare

alcuni passaggi che riguardavano il comportamento della Chiesa per il raggiungimento del Potere.


Indro, che aveva tutto il mio rispetto come linguista, apparteneva al mondo di Niche (1900), dove il progresso aveva raggiunto l'apice nello sviluppo e a suo parere non vi erano spazi scientifici e sociali per un miglioramento della stirpe.


Cordiali saluti,


Anthony Ceresa.



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----Messaggio originale----
Da: camillo.coppola at tin.it
Data: 19/08/2012 21.22
A: <economia at peacelink.it>
Ogg: R: IL BEL PAESE......................

La metafora Agrippiana,dall'infanzia non mi ha mai convinto.
     Nel senso che gli ultimi costretti ad essere,solo e sempre,sfinteri dell'insieme,ha una visione cristallizzata della società,che nel passato della storia Romana ha solo portato al suo dissolvimento.

La civilità romana non fu abbattuta dai barbari ma rosa dai suoi mali interni.  Le eccessive ricchezze conquistate portarono al degrado morale: corruzione, aborti, femminismo, sfascio della famiglia, guerre civili, templi vuoti.  Fino alla rinascita di una nuova religione.  Interessante rileggere la ‘Storia di Roma’ di Indro Montanelli pensando alla parabola attuale della nostra civiltà.

http://www.comunicazionedigenere.com/la-vera-causa-della-caduta-dellimpero-romano/

In modo più esplicito,una organizzazione sociale eccessivamente compartimentata in modo rigido senza interscambi di ruoli sociali è destinata inevitabilmente a degenerare perché l'ancestrale "Homo lupus" prevale su tutto.
Camillo Coppola   



----Messaggio originale----
Da: a.ceresa2002 at libero.it
Data: 19-ago-2012 12.29
A: <economia at peacelink.it>
Ogg: IL BEL PAESE......................


Qualora fossi chiamato a salvare la Nazione, il mio ordinamento sociale e programmatico rifletterebbe la metafora di Menenio Agrippa (Console Romano 503 a.c.), il quale paragonava lo Stato al corpo umano, di cui tutte le parti connesse fra loro riescono a vivere, mentre se discordano si danneggiano fino alla morte. Più specificatamente, se le braccia si rifiutassero di lavorare, lo stomaco non riceverebbe cibo e tutto il corpo deperirebbe per mancanza di nutrimento. Lo stesso accadrebbe se il cibo della Comunità servisse ad ingrassare esclusivamente la Kasta.

Buona fortuna.

Anthony  Ceresa – Milano Italia.