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colorante cancerogeno la coca cola cambia ricetta - ma solo in california -
- Subject: colorante cancerogeno la coca cola cambia ricetta - ma solo in california -
 - From: "ANDREA AGOSTINI" <lonanoda at tin.it>
 - Date: Fri, 16 Mar 2012 06:29:11 +0100
 
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 ''Colorante cancerogeno'': la Coca Cola cambia ricetta (ma solo in California) L'inchiesta de Il Salvagente l'anno scorso. Ha resistito un anno alle accuse di mezzo mondo, ma alla fine è stata 
piegata dalla minaccia di dover inserire in etichetta l’allerta “a rischio 
cancro”. La Coca-cola (e con lei la Pepsi), rivela la Bbc, starebbero 
abbandonando  il colorante E150D. Nonostante continuino a definirlo “un 
allarme senza fondamenti”, le due multinazionali hanno finito per correggere la 
formula delle loro bevande dopo che la California li ha inseriti nella lista dei 
potenziali cancerogeni.  
La pressione dei consumatori americani E dopo che molte associazioni dei consumatori, prima fra tutte il Center 
for Science in the Public Interest, avevano avviato petizioni per ottenere il 
divieto d’uso dell’E150d. Il Salvagente, esattamente un anno fa, aveva 
denunciato - unico in Italia - lo scandalo con un’inchiesta di copertina dal 
titolo eloquente: “Cola&Company, il colore del pericolo”.  
Il Salvagente lo aveva detto un anno fa L’inchiesta, a firma Barbara Cataldi, è stata pubblicata sul numero 12 del 
2011. Ecco l’articolo, che cita i numerosi studi scientifici che "inchiodavano 
la Coca Cola". 
L'inchiesta pubblicata il 24 marzo del 2011 Può finire dappertutto. Nelle bibite e in molte caramelle, nell'aceto 
balsamico e nei liquori digestivi, nei superalcolici e nella salsa di soia, 
nelle conserve di frutta rossa, nei pâté e nelle barrette dimagranti. Insomma in 
tutti quegli alimenti che hanno bisogno di una tinteggiata di marrone scuro o 
nero. Si chiama caramello solfito-ammoniacale , in codice E 150d . Non è l'unico 
colorante da tenere sotto osservazione tra quelli che appartengono alla sua 
famiglia, ma di sicuro è il più diffuso. Anche perché è utilizzato nella bibita 
più famosa del mondo, la Coca-cola , così come nella sua rivale storica la Pepsi 
e in quasi tutte le cole in commercio.  
Il caso sollevato dall'Huffington Post Negli Usa, solo un mese e mezzo fa, l'E 150d ha scatenato un putiferio. Sul 
quotidiano on line più trendy d'America, The Huffington Post , è stato 
pubblicato un articolo che associa il consumo del colorante a un maggior rischio 
d'insorgenza del cancro . Il pericolo si nasconde in una sostanza potenzialmente 
cancerogena, il 4-MEI , residuo non voluto del processo di produzione dei 
caramelli a base di ammoniaca, pescato in quantità consistente in Coca-cola, 
Pepsi e altre 3 cole da un gruppo di ricercatori dell'Università di Davos in 
California.  
Verso il bando Immediata l'azione di una delle più importanti associazioni nordamericane 
per la tutela della salute pubblica, la Cspi (Center for science in the public 
interest), che in una petizione ha chiesto all'Fda, di bandire i coloranti 
sintetici a base di ammoniaca, l'E 150d, appunto, e l'E 150c (caramelli di 
classe III e IV). Mentre si attende la decisione del ministero della Salute Usa 
per la fine di marzo, in Europa il dibattito resta sconosciuto ai più. 
 
Il pronunciamento dello Iarc Eppure lo scorso febbraio la Iarc , l'Agenzia internazionale di ricerca 
contro il cancro dell'Oms, ha rivalutato la pericolosità del sottoprodotto 4-MEI 
(4-metylimidazole) inserendolo nella lista delle 249 sostanze potenzialmente 
cancerogene per la specie umana. "La popolazione è esposta al 4-methylimidazole 
attraverso la sua presenza nei caramelli di classe III e IV, che sono coloranti 
largamente utilizzati, in particolare nelle bibite", si scrive in un articolo 
che verrà pubblicato il prossimo 1 aprile sul Lancet On cology . 
"4-Methylimidazole è sta to testato riguardo alla carcinogenicità in topi e 
ratti in uno studio sull'alimentazione degli animali, e ha causato l'aumento 
dell'incidenza dei carcinomi degli alveoli e dei bronchi nei topi maschi e 
femmine, e della leucemia nei topi femmina. Il meccanismo della carcinogenicità 
non è ancora stato chiarito", si spiega sulla rivista.  
Una ricerca americana La ricerca che ha scoperto la pericolosità del 4-MEI risale al 2007 ed è 
stata condotta dal National toxicology program (Ntp) degli Stati Uniti, 
autorevole agenzia di ricerca governativa. In seguito ai dati emersi in 
quell'occasione lo Stato della California ha inserito la sostanza, presente nei 
caramelli a base di ammoniaca, in una lista nera ufficiale, nota negli Usa come 
Pro position 65, elaborata dall'agenzia per la salute Oehha. Nella black list, 
aggiornata ogni anno, sono previsti limiti molto stringenti che tengono conto 
dell'esposizione quotidiana a più sostanze: 16 microgrammi per persona al giorno 
per ogni singolo prodotto consumato a prescindere dalla sostanza. 
 
L'Authority europea tiepida Nelle cole analizzate dall'università californiana, però, è stata trovata 
una quantità di 4- MEI che supera6 volte la soglia di legge. I ricercatori 
guidati dal dottor Shi bamoto e da J.K. Noon hanno scoperto che in ogni lattina 
delle cole più popolari, tra cui Coca-cola e Pepsi-cola, sono presenti circa 100 
microgrammi di 4-MEI. Questo nuovo allarme, però, non sembra preoccupare l' Efsa 
, l'autorità per la sicurezza alimentare europea. L'Authority l'8 marzo ha 
diffuso una valutazione scientifica proprio sui caramelli, abbassando la dose 
massima giornaliera per l'E 150c, o caramello ammoniacale, e la dga di tutta la 
famiglia di questi coloranti, ma non è intervenuta sul più comune E 150d. 
 
Limite troppo alto E ha confermato il limite per il 4-MEI che resta alto: 250 mg/kg di 
colorante. Anche se l'Efsa con il suo documento costringe la Commissione europea 
a occuparsi di coloranti al più presto, di fatto rinuncia a intervenire sullo 
spinoso tema "cancro" . E con un doppio salto mortale nella sua valutazione 
scientifica prima sostiene che non ci sono evidenze di cancerogenicità per il 
4-MEI e poi raccomanda di tenere i livelli dei sottoprodotti dei coloranti entro 
il limite più basso tecnologicamente possibile. Come dire che queste sostanze 
non ci dovrebbero essere, ma che a decidere se e quando eliminarle ci pensi 
l'industria.  
Un desolante déjà vu Suona come un déjà vu, se solo si pensa all'acrilammide o ad altre 
decisioni un po' pilatesche dell'agenzia alimentare europea. Inoltre tra gli 
ingredienti vengono utilizzati estratti di frutta e verdura (tra i più 
importanti la mela, la carota e l'ibiscus) che, insieme al malto e agli aromi, 
conferiscono il gusto alla bevanda". La bibita riveduta e corretta è stata messa 
in commercio nel 2009, dopo che i risultati della ricerca del National 
toxicology program del governo Usa sul 4-MEI presente nel colorante a base di 
ammoniaca hanno rivelato il rischio cancerogenicità del caramello usato da 
Coca-cola e Pepsi-cola. "Noi abbiamo deciso e messo a punto la ricetta 
direttamente con l'azienda che produce il compound, la cosiddetta miscela 
preimpostata", racconta Brisigotti. "Questo fornitore produce da anni ricette 
'caramel free' per altre grandi catene di distribuzione europea.  
Quel colore caramellato Il colore della bevanda è dato esclusivamente da estratti naturali ed è 
assolutamente priva di caramello; tra l'altro, il colore delle cole con 
caramello è più scuro delle cole caramel-free. Il nome del produttore del 
compound è Cott, quest'ultimo invia diversi ingredienti ai nostri 
imbottigliatori (Spumador e Nocera Umbra) che aggiungono acqua, anidride 
carbonica e altri ingredienti".''Assobibe studierà con attenzione il parere 
dell'Efsa ma è soddisfatta di leggere che il Panel ha riaffermato la sicurezza 
del colorante caramello 
La Coca cola: "Tutto sicuro" La Coca-cola chiamata in causa dal Salvagente si trincera dietro il 
commento dell'associazione che la rappresenta, Assobibe. L'organizzazione, che 
raccoglie le aziende di bevande analcoliche della Confindustria, naturalmente, 
ha ringraziato l'Efsa e i suoi esperti "per la chiarezza che con le loro analisi 
approfondite assicurano al settore". Anche perché di fatto hanno delegato agli 
stessi produttori la scelta di ridurre o meno la presenza del caramello a 
rischio e di intervenire o meno sulla sua purezza tecnologica. E scrive in una 
nota: "Assobibe studierà con attenzione il parere dell'Efsa, ma nel contempo è 
soddisfatta di leggere che il Panel ha riaffermato la sicurezza del colorante 
caramello normalmente usato nelle bevande analcoliche, E 150d. Tutti gli 
additivi usati nei prodotti delle aziende associate sono stati analizzati e la 
loro sicurezza confermata dagli organismi legislativi preposti sia a livello 
europeo che mondiale". 
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