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Infrastrutture, Ciaccia: servirebbe strumento come F2i aperto a fondi sovrani - Le Strade dell'Informazione
- Subject: Infrastrutture, Ciaccia: servirebbe strumento come F2i aperto a fondi sovrani - Le Strade dell'Informazione
- From: tiziano cardosi <tiziano.cardosi at gmail.com>
- Date: Sun, 29 Jan 2012 01:34:46 +0100
http://www.lestradedellinformazione.it/acm-on-line/Home/Rubriche/LestradedellEconomia/articolo9042.htmlInfrastrutture, Ciaccia: servirebbe strumento come F2i aperto a fondi sovraniPer attrarre investimenti nelle infrastrutture da parte dei fondi sovrani serve un fondo simile a F2iMilano, 23 gennaio 2012 - Per
colmare il gap infrastrutturale italiano, che pur rappresenta una
"opportunità" di crescita, "servirebbe uno strumento intermedio
come F2i per le infrastrutture, aperto però ai fondi sovrani". E'
l'ipotesi che lancia il viceministro alle Infrastrutture e
trasporti, Mario Ciaccia, oggi a convegno in Bocconi a Milano. "I
fondi sovrani - spiega - hanno interesse a entrare in Italia per
differenziare gli investimenti. Ma, in un sistema come il nostro,
occorre però uno strumento intermedio. Penso ad esempio a qualcosa
di simile a F2i per le infrastrutture aperto però ai fondi
sovrani". Per Ciaccia "servono regole favorevoli per investimenti
a lungo termine e l'assicurazione che il quadro normativo resti
invariato. Senza un quadro di norme certe, non c'e' investimento
che tenga". "Oggi si parla tanto del tema della liquiditò. Sono
convinto che ci sia addirittura un eccesso di liquidità nel mondo"
chiarisce Ciaccia, sottolineando che " il mondo vuole trovare
settori nei quali investire. I fondi sovrani hanno quantita'
enormi di denaro che vogliono investire, ma chiedono certezze.
Sino ad oggi non siamo stati attrattivi. Finalmente credo che oggi
siamo nella condizione di esserlo grazie al quadro di norme che
abbiamo dettato e che completeremo con la prossima sventagliata. E
non da ultimo con il decreto legge che approveremo venerdì
prossimo in Cdm sulle semplificazioni". Il viceministro ricorda il
quadro entro il quale si muove ora il Paese con "le
liberalizzazioni, le norme chiare e certe sulle infrastrutture",
il fatto che si trovi ad affrontare "un gap che reclama
infrastrutture" e anche la "possibilita' di capitali esteri di
investire in opportunita' che si creano lungo i corridoi grazie ad
una adeguata logistica". Insomma, "siamo sicuri - aggiunge Ciaccia
- che il contributo del Parlamento potra'migliorare" le norme,
"cosi' come siamo sicuri che accanto alle norme dobbiamo metterci
anche le risorse. E le risorse le abbiamo messe". Il viceministro
ha ricordato che il governo ha sbloccato oltre 40 miliardi di
euro, pari a un punto di Pil l'anno per i prossimi tre anni. “Tra
dicembre e il 20 gennaio – ha evidenziato Ciaccia - abbiamo messo
qualcosa come 20 miliardi di euro, sbloccando fondi che erano
fermi dal Cipe e riaggregando risorse finalizzandole a specifiche
opere. Ci sono poi gli investimenti che dovranno fare i
concessionari autostradali per altri 18 miliardi, oltre ad altri 3
miliardi per gli aeroporti”.
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