Re: grandi opere e politiche del trasporto che devastano i territori
- Subject: Re: grandi opere e politiche del trasporto che devastano i territori
- From: tiziano cardosi <tcardosi at indire.it>
- Date: Wed, 15 Dec 2010 15:04:33 +0100
mi piacerebbe se la signora Anna Donati avesse dei ripensamenti
anche sui suoi trascorsi a favore del progetto che è la madre di
tutte le porcherie che giustamente ricorda in questo articolo, cioè
la TAV, e sottolineo "la TAV" al femminile, nel senso di TAV S.p.A.
(più che di treno alta velocità), il modello giuridico e finanziario
alla base del più grande furto di risorse pubbliche in atto nella
storia della repubblica. La signora Anna Donati è stata presidente della commissione infrastrutture del parlamento durante il governo Prodi e quel governo, compreso la famosa ambientalista, non ha fatto nulla per fermare lo scempio. L'unico che ci provò timidamente, Paolo Cacciari, fu messo a cuccia dal dodecalogo di Prodi. Vi potrei anche intrattenere a lungo sulle cose schifose che fa la maggioranza in regione Toscana: PD con appoggio silenzioso e vergognoso di IdV e segatura residua della sinistra. Due solo perle dell'ultima ora:
Berlusconi vincerà per secoli con questa opposizione finta e corrotta. Scusate il tono poco elegante, ma quello che vedo è al livello del peggior turpiloquio. Un saluto dalla Toscana infelix Tiziano Cardosi, comitato notav di Firenze ***************** Comunicato
La Regione Toscana espropria Sindaci e
consiglieri comunali
La Regione Toscana si appresta il 20 dicembre prossimo a stravolgere le norme sui servizi pubblici di acqua e di rifiuti, togliendo ai Sindaci ogni possibilità di scelta in merito e relegandoli, di fatto, in una commissione puramente consultiva, non vincolante delle scelte dei Commissari regionali, che andranno a sostituire l’Assemblea dei Sindaci. Il pretesto per la Giunta regionale toscana è dato dalla Legge finanziaria statale, che pone l’obiettivo di ridurre la spesa pubblica per Enti ritenuti inutili. Obiettivo condivisibile, ma qui preso a pretesto per aumentare le dimensioni territoriali degli Ambiti Ottimali, sino a farli coincidere con la regione, come se tali ambiti fossero legati a confini amministrativi e non alle specificità territoriali. Si pretende di far credere che nel controllo regionale delle scelte, gli amministratori regionali sarebbero più liberi dei sindaci, rispetto alle potenti multinazionali, che hanno deciso di trarre profitti senza rischi, gestendo acqua e rifiuti. Questa riforma non ha neppure nulla di coerente con le asserite volontà di ottimizzare l’efficacia e l’efficienza del servizio, che si fondano invece sulle conoscenze, che sono locali e sui caratteri di un territorio ottimale. “Ottimale” appunto è l’aggettivo fissato dalla legge 36/94, che stabilisce anche i criteri fisici, geografici ed economici, criteri che la Regione Toscana intende stravolgere e non rispettare. Per l’acqua, gli Ambiti ottimali sono strettamente connessi al territorio, sono i bacini idrografici, dove l’acqua piovana defluisce in superficie verso valle o attraverso le falde idriche in percorsi geograficamente e fisicamente definiti per essere poi captata e usata dalla collettività, e infine depurata e scaricata nei fiumi. Questo vale per l’acqua, ma anche per lo smaltimento dei rifiuti, dove la scelta migliore non è l’accentramento, la regionalizzazione, il commissariamento dei sindaci e dei consigli comunali, ma quella che porta a un coinvolgimento delle popolazioni locali, chiamate a evitare impianti dannosi alla salute e a realizzare le buone pratiche, per conseguire la riduzione della produzione dei rifiuti, la raccolta differenziata e il loro recupero. Cioè soluzioni alternative sia all’incenerimento sia alle discariche. Purtroppo sappiamo che la Giunta regionale ha altri interessi, coincidenti con gli investitori negli impianti d’incenerimento. La Regione, con questa scelta, si manifesta oggettivamente autoritaria, antidemocratica e piegata ad interessi privati. Autoritaria, perché, a fronte delle istanze dei cittadini la risposta è quella dell'accentramento, dell'allontanamento dei decisori dai territori e dalle comunità su cui ricadono gli effetti delle decisioni. Antidemocratica, perché “svuota” di senso e di autorità le figure dei Sindaci e dei Consigli comunali, ponendo le condizioni oggettive per assegnare a potenti oligopoli privati e ai loro interessi di mercato la gestione di beni che dovrebbero restare pubblici. Ciò accade nel più assoluto e colpevole silenzio di tutti i partiti: non voler vedere tutto ciò e ritenere questi amministratori inconsapevoli, poco o male informati, significa assumersi la corresponsabilità di una deriva veramente pericolosa. Coordinamento
Comitati e Associazioni Ambientaliste
Provincia
di Grosseto
Il 15/12/2010 06:42, ANDREA AGOSTINI ha scritto:
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- From: "ANDREA AGOSTINI" <lonanoda at tin.it>
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