lode dello scarabeo e del riciclo
- Subject: lode dello scarabeo e del riciclo
- From: "ANDREA AGOSTINI" <lonanoda at tin.it>
- Date: Mon, 28 Jun 2010 06:39:02 +0200
Apologia dello
scarabeo che ricicla i rifiuti Giorgio Nebbia <nebbia@quipo. Nel gran discorrere che si fa continuamente sui rifiuti
emerge continuamente la raccomandazione di procedere alla “raccolta
differenziata” Il successo dei processi di riciclo dipende innanzitutto dalla conoscenza della natura e composizione dei materiali di partenza. Mentre esiste una (abbastanza accurata) merceologia della carta, della plastica, dei metalli, si sa molto poco della composizione delle innumerevoli sostanze presenti nelle merci usate. Per esempio: la carta dei giornali è costituita in gran parte da cellulosa, ma contiene anche molte altre sostanze, collanti, additivi e, soprattutto inchiostro al quale è affidata l’informazione che il giornale distribuisce. Se esistesse una macchina magica capace di separare la cellulosa dagli additivi e dagli inchiostri, sarebbe facile recuperare cellulosa adatta per nuovi fogli di carta; senza tale macchina, per il recupero della cellulosa riutilizzabile bisognerebbe avere informazioni chimiche precise sui diversissimi additivi e inchiostri presenti nei molti milioni di tonnellate di carta da giornali che vengono usati ogni anno in Italia. Attualmente dal riciclo di un chilo di carta da giornali si recupera molto meno di un chilo di cellulosa adatta per nuova carta, e si formano alcune centinaia di grammi di fanghi in cui sono concentrate le sostanze estranee alla cellulosa. Il riciclo diventa più difficile se fra la carta straccia finiscono imballaggi contenenti sostanze cerose o plastiche. Prendiamo il vetro: le innumerevoli bottiglie di vetro
in circolazione contengono gli ingredienti di base del vetro, dei silicati di
calcio e di sodio, ma anche sostanze coloranti; da un chilo di rottami di vetro
bianco si ottiene, per fusione e riciclo, quasi un chilo di vetro bianco, ma dai
rottami di vetro misto colorati non solo non si recupera più vetro bianco, ma si
ottengono vetri colorati di minore valore merceologico. Bisogna inoltre stare
attenti che fra i rottami di vetro da riciclare non finiscano dei rottami di
vetro delle lampade fluorescenti o dei video dei televisori che contengono
sostanze tossiche. E ancora: se si avessero dei rifiuti di plastica costituiti
da una sola materia --- polietilene, pvc (cloruro di polivinile), PET
(poletilen-tereftal La salvezza dalla crisi dei rifiuti va quindi cercata nel
rispetto della legge; nella progettazione di oggetti adatti per essere riciclati
e nello sviluppo di tecniche e processi per separare e ritrattare con successo
le varie frazioni di materie presenti nei rifiuti. A tal fine è centrale il
ruolo della chimica e della merceologia, a cominciare dalla analisi degli
oggetti in commercio e di quelli che finiscono nei rifiuti. Nel 1970 scrissi un
articolo in cui sostenevo che un capitolo della mia materia, la Merceologia,
avrebbe dovuto occuparsi di “rifiutologia” Magari guardando a quanto avviene in natura dove le operazioni di riciclo delle scorie permettono di conservare la vita dei campi e degli animali. Propongo anzi alle aziende dei rifiuti di adottare come simbolo il paziente scarabeo: non so se lo avete mai visto al lavoro: non è bello e sembra sempre alle prese con qualcosa da fare; non appena trova dei rifiuti organici se ne impossessa e comincia a farli rotolare fino a quando non hanno raggiunto la forma di palline da ping-pong, e intanto si nutre di una parte delle molecole che essi contengono e alla fine trasporta queste palline, ormai ridotte a cellulosa e lignina, nella sua tana per poter finire di mangiarle con calma. Lo scarabeo vive, insomma, alleviando il lavoro e i costi delle aziende di raccolta e trattamento dei rifiuti e, nel suo piccolo, lo fa bene, senza discariche, senza CDR e senza inceneritori. |
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