Re: ben comun condividendo



in data mercoledì 2 giugno 2010, alle ore 12.40, hai scritto:



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> Rivogliamo ciò ch'è nostro
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> Sta a sentire questa storia,
> molta infamia, poca gloria,
> di un Paese ch'è diviso
> tra chi è in piedi e chi è assiso,
> ch'è poi dir papal papale:
> chi non è e chi è statale.

> Da Cavour a Mussolini,
> da Fanfani a Berlusconi,
> non importa chi ci sta:
> a loro giuran fedeltà
> ed in cambio han stabilita
> garanzia del posto a vita.

> Ci son tanti malfattori,
> ma non sono traditori
> di quel patto antico e sano
> che vuol popolo sovrano
> e perciò ogni suo bene
> vuol che a tutti appartiene.

> Repubblica è qualcosa
> che vuol popolo coeso
> ed ogni forma di potere
> sia soggetta a rivedere,
> siano Capi e Governanti,
> siano uscieri ed insegnanti.


> Siamo tutti cittadini,
> siamo mica dei cretini,
> rivogliamo ciò ch'è nostro,
> dividiamoci quel posto!


> Pur convinto di far bene,
> di far solo il suo dovere,
> lo statale è con un potere
> che annulla il suo volere,
> che dagli altri lo separa
> e contro essi lo prepara.

> Leggi la Costituzione
> e avrai chiara la questione,
> è il principio di uguaglianza
> a fare la sostanza:
> la persona è qui che vale,
> non si parla di statale.

> Sia le destre che sinistre
> campan sulle spalle nostre
> ed i lor fedel compari,
> che ancor chiamerem statali,
> eseguon ordini e sanzioni
> senza mai porvi obiezioni.

> Perciò tu che or sei statale
> perchè tutto sia leale
> com'avvien per chi è al Governo
> ceder devi ad altri il turno
> e lieto andare via,
> altrimenti non è democrazia.


> Siamo tutti cittadini,
> siamo mica dei cretini,
> rivogliamo ciò ch'è nostro,
> dividiamoci quel posto!


> Res Publica affermando,
> il ben comun condividendo,
> nessun più sarà soggetto
> a fame, prigione o rigetto,
> egual saremo ed ognuno avrà
> quel che giusto gli spetterà.


> Siamo tutti cittadini,
> siamo mica dei cretini,
> rivogliamo ciò ch'è nostro,
> dividiamoci quel posto!

> Siamo tutti cittadini,
> siamo mica dei cretini,
> rivogliamo ciò ch'è nostro,
> dividiamoci quel posto!



> Sandra Di Sebastiano
> http://www.mediazioneonline.it






1. La tua nonna giura fedeltà a Berlusconi.
2. Il mio posto di lavoro è già sufficientemente diviso. Si assegna mediante una graduatoria a punti. I criteri sono una giungla, e cambiano continuamente (proprio per metterla nel culo ai lavoratori tanto privilegiati), ma se non altro sono uguali per tutti: se volete "riprendervi ciò che è vostro" non avete che da iscrivervi in graduatoria. Ah, già, poi bisognerebbe saper dimostrare che SI HANNO LE COMPETENZE per fare quel lavoro, e questo presupporrebbe lo studiare prima: troppa fatica. MEglio buttare merda su chi ci lavora già.
3. Io cedo volentieri ad altri il turno. MA questo deve valere anche per te: che lavoro fai tu? Vuoi venire tu a fare il mio lavoro, ok, ma anche tu cedi il posto e mi lasci fare il tuo, se no cosa mangio io? A proposito, che cazzo di lavoro fai tu? Con che tipo di contratto? Ogni tanto mi piacerebbe sapere se quelli che mi rimproverano di essere un privilegiato almeno stanno davvero peggio di me o no.



 Andrea                                visci at katamail.com