pulizie di primavera senza problemi: occhio ai veleni



da ilsalvagente.it
9 aprile 2010 
 
Pulizie di primavera senza veleni: occhio alla chimica
Consigli utili sul Salvagente in edicola da oggi (ma potete comprarlo anche on line).
Giorgia Nardelli
Litri di antibatterici, manciate di detersivi, creme, liquidi e sgrassatori spruzzati ovunque. È questo il momento dell’anno - con le pulizie di primavera - in cui i detergenti domestici diventano indispensabili per mettere ordine in casa.
Ma siamo sicuri che sia davvero così? Il numero del Salvagente in edicola da oggi (ma è in vendita a un euro anche nel nostro negozio on line) non dà per scontato, infatti, che utilizzare ogni anno litri di sostanze chimiche sia la cosa migliore per il nostro ambiente domestico e per la salute.
E come se non bastasse, chi di noi, prima di utilizzare un qualunque prodotto per la pulizia della casa, si prende la briga di leggere attentamente le istruzioni e le avvertenze scritte sulla confezione?

Caccia ai veleni

La risposta a tutte queste tre domande è no, o almeno non sempre. Così almeno la pensa l’Environmental working organization, big tra le associazioni ambientaliste statunitense, che in questi giorni ha pubblicato uno speciale per dare qualche utile indicazione ai consumatori americani. La ragione è che alcuni degli ingredienti che compongono le formulazioni dei detergenti domestici sono più tossici di altri, e, anche se presenti in piccole dosi, vanno utilizzati con accortezza o addirittura evitati. Un avvertimento che vale per gli Stati Uniti ma anche per l’Europa, visto che molte di queste sostanze sono commercializzate in entrambi i continenti. Ragione per cui il Salvagente ha riportato nel numero in edicola da domani (e in vendita già da oggi su www.ilsalvagente.it) il piccolo elenco di composti “pericolosi” stilato dall’Ewg, e alcuni dei prodotti tra i più venduti che li contengono.
Un lavoro non scontato, visto che per un consumatore non è facile conoscere l’esatta composizione dei detergenti. La legge europea non impone alle ditte di inserire l’elenco degli ingredienti in etichetta, come avviene per esempio per i cosmetici, e solo alcune aziende lo fanno sui loro siti ufficiali. Dove sono le altre lo spiega Roberto Binetti, direttore del Centro nazionale sostanze presso l’Iss: “Le liste complete degli ingredienti sono nella banca dati dei preparati pericolosi dell’Istituto superiore di sanità. Alla banca dati hanno accesso solo i centri antiveleni, in modo da potere intervenire tempestivamente nei casi di avvelenamento, oppure chi ne fa richiesta direttamente a noi. Il data base contiene tutte le sostanze utilizzate, anche quelle che essendo presenti in misura infinitesimale, per legge non andrebbero specificate in etichetta”.
C’è una ragione ben precisa. Binetti spiega che, per quanto riguarda i detersivi la maggiore preoccupazione riguarda le reazioni allergiche ai composti chimici, “molti dei quali sono in grado di provocare risposte anche a dosi bassissime”. A tale proposito, la maggiore preoccupazione arriva dalle fragranze e dai profumi. Quanto alle altre sostanze considerate tossiche: “I prodotti che contengono ingredienti più pericolosi riportano la croce di sant’Andrea sulle confezione. Ma in generale, va detto che l’Italia ha vietato da tempo le sostanze più nocive per l’uomo per l’ambiente, come i fosfati che davano seri problemi ambientali, o alcuni tensioattivi”.


Reazioni a rischio

Non basta, però, per stare tranquilli. Uno studio dell’Università di Berkley, in California, ha recentemente confermato che se usati in certe condizioni, molti detersivi e deodoranti ambientali di uso comune emettono inquinanti tossici a livelli tali da costituire un rischio per la salute. Lo studio ha analizzato le reazioni provocate da due classi di sostanze, gli eteri glicolici e i terpeni, entrambi presenti in tantissimi prodotti. I primi sono solventi usati in molti detersivi, e classificati come pericolosi contaminanti per
l’aria, i terpeni sono sostanze chimiche presenti negli oli di pino, di limone o d’arancia e utilizzati come solventi o come fragranze. Di per sé non tossici, a contatto con l’ozono producono sostanze assai nocive come la formaldeide.
Ebbene gli studiosi statunitensi hanno scoperto che, se non si pulisce in condizioni ottimali, in ambienti grandi e areati, o se c’è un’esposizione cronica a queste sostanze (come nel caso di chi fa le pulizie per lavoro), si rischiano danni alla salute. Tra gli esempi riportati nello studio ce n’è uno molto indicativo: una persona che trascorre 15 minuti a pulire una doccia in cima a una scala rischia di inalare eteri glicolici superando di tre volte il limite massimo di esposizione per un’ora. Sarà bene farci un pensierino prima di fare le pulizie di primavera.

Una per una le sostanze incriminate

I chimici dell’Enviromental working group hanno pubblicato un elenco degli ingredienti usati nei detersivi che, stando alle conoscenze scientifiche attuali, possono creare maggiori problemi per la salute e per l’ambiente. Alcuni di questi non sono utilizzati nel nostro paese, altri sì.

Ecco le sostanze:

2-butossietanolo (di pericolosità simile sono anche altre sostanze della stessa famiglia, quella degli eteri glicolici). Si tratta di solvente organico. Nel registro della Commissione europea è classificato come “pericoloso” per inalazione per contatto e per ingestione, irritante per occhi, pelle e polmoni. Il National Library of Medicine HazMap dichiara che è tossico per il sistema riproduttivo. In totale il livello di tossicità è classificato per l’Ewg come medio/alto.


Alchilfenoli etossilati: Sono tensioattivi non ionici. Intervengono sul sistema ormonale degli esseri viventi (è provato l’effetto della femminilizzazione dei pesci), anche se sono ancora poco chiari i rischi per l’uomo. La direttiva 2003/53/CE ne ha limitato l’uso nei prodotti chimici, nei detergenti e negli altri formulati. In Italia sono banditi dal 1995 nei detergenti per uso domestico.

Etanolammine: Queste sostanze sono stabilizzatori del ph. Nell’Ue sono ammesse nei prodotti a bassissime dosi. Sono molto tossiche per la pelle e per il sistema respiratorio e sono collegate all’insorgenza di asma. Mono-, di-, e trietanolammine sono quelle da tenere maggiormente sotto controllo, secondo l’Ewg. L’etanolammina presenta un rischio globale (sempre secondo l’Ewg), che va da medio ad alto, a seconda dell’utilizzo.

Fragranze: Sembrano innocue, ma non lo sono affatto. Oltre al fatto che possono contenere muschi sintetici (potenti interferenti endocrini), le fragranze sono tra le cinque famiglie di sostanze maggiormente allergizzanti al mondo.

Composti d'ammonio quaternario: Sono composti antibatterici che hanno un’azione detergente. Associati all’insorgenza di asma, estremamente tossici se ingeriti, hanno effetti negativi anche a basse dosi. Inoltre un uso eccessivo di questi composti può provocare l’insorgenza di batteri più resistenti.

TABELLA SOSTANZE

Per scoprire dove si trovano queste sostanze, abbiamo passato in rassegna gli ingredienti dei principali detergenti per la casa commercializzati in Italia. Poiché i produttori non sono tenuti a pubblicare le formulazioni in etichetta, abbiamo potuto controllare solo i prodotti le cui aziende hanno inserito gli elenchi sui loro siti ufficiali. Abbiamo così potuto verificare i componenti dei detersivi dei seguenti marchi: Vim, Cif, Lysoform, Svelto Casa, Acti, Bref, Fornet, Domestos, Smac, Vetril, WcNet, Merito, Argentil, Bio shout, Mr Muscolo. I nomi qui di seguito pubblicati sono quelli dei prodotti che contengono almeno un ingrediente sospetto (riportato così come si trova scritto in etichetta). Da segnalare che le fragranze sono presenti in tutti i detersivi.


* Sul numero del Salvagente in edicola da domani (ma in vendita già oggi on line a 1 euro) l’elenco completo delle sostanze a rischio, dei prodotti che le contengono e  i consigli per utilizzarli senza pericoli.