R: smog: l'assassino è nell'aria



Pur essendo coloro "miei avversari" politicamente, non sono affatto convinta per il metodo giustizialista. A quel punto si dovrebbe deniunciare anche chi fabbrica le macchine e chi le usa; ma si sa che i rapporti di mercato non si inciriminano nel capitalismo. Perciò, con la logica giustizialista,  io che vado in giro in bicicletta dovrei denunciare anche i miei vicini di casa..che hanno la macchina?
Attacchiamo il sistema-mercato, non le sue sovrastrutture, piuttosto..I modi possono essere tanti..da più lievi ai più drastici, ma in prima persona e con modi politici.
tuula h

----Messaggio originale----
Da: lonanoda at tin.it
Data: 16-dic-2009 6.32
A: "economia"<economia at peacelink.it>
Ogg: smog: l'assassino è nell'aria

da terranews.it
Ven, 04/12/2009
 
Simonetta Lombardo
Giustizia: avviso di garanzia per Formigoni, Moratti e Podestà per il reato di inquinamento.
Qualche volta i nomi definiscono la personalità. Il giudice delle indagini preliminari Marina Zelante ha rispettato la legge e ha emesso un avviso di garanzia nei confronti di chi da anni è fuorilegge, ossia il governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il sindaco di Milano Letizia Moratti e il presidente della Provincia Podestà. Il reato su cui si indaga è inquinamento: aver permesso che nell’area metropolitana più ricca d’Italia la gente respiri ogni giorno una quantità di inquinanti tale che la possibilità di finire in ospedale o sottoterra aumenta in maniera consistente.
 
A ben guardare, il vero reato è quello di strage, se sono vere le valutazioni dei maggiori organismi internazionali che attribuiscono alle onnipresenti polveri sottili una media di 20-22 decessi al giorno nelle 13 maggiori città italiane, 8.220 all’anno secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (e domani ne diremo di più presentando un dossier dei Verdi). Più morti degli incidenti in auto, e delle famigerate stragi del sabato sera. Eppure le pm10, le polveri sottili, sono scomparse dalle pagine dei giornali da anni, da quando un altro procuratore milanese minacciò di portare in giudizio Formigoni: correva l’anno 2006. Alla fine non se ne fece niente, perché il governatore lombardo non era da solo ma in compagnia di una vasta schiera di amministratori di destra e sinistra.
 
Non è facile averla vinta con le polveri sottili: si formano con lo smog delle macchine, con le strade non lavate, con il pulviscolo che viene fuori dalle frenate, con il tempo troppo bello che ci regala il cambiamento climatico. Sono polvere di auto. Sta di fatto che c’è una legge europea, che è fatta per evitare malattie e brutta morte. La norma è un po’ complicata: dice che esiste un limite massimo di polveri sottili nella media annuale e che c’è invece un livello massimo di polveri che non deve essere superato per più di 35 giorni l’anno, per evitare le vecchie trappole delle statistiche. A Milano e dintorni questo livello di guardia si supera 111 volte l’anno, il triplo del consentito. E da gennaio gli sforamenti permessi saranno solo 7, una quindicina di volte in meno di quanto effettivamente va oggi in atmosfera e da lì nei polmoni dei milanesi. Forse non è neanche giusto prendersela solo con Formigoni, ma da qualche parte si dovrà pure cominciare a dare un avvertimento virtuoso. Gli amministratori che stanno a guardare la polvere che si alza senza prendere misure vere rischiano, e non solo i propri polmoni (ma non dovrebbero bastare quelli?).