ecologia: ecco il paese senza pannolini



DA REPUBBLICA.IT
MERCOLEDÌ, 25 NOVEMBRE 2009
 
Esperimento nel Bresciano, le mamme: non inquiniamo più e le dermatiti spariscono
 
Il paese che ha abolito i pannolini 
 
 Il paese che non usa più i pannolini è alle porte di Brescia e all´ingresso della Valtrompia ed era conosciuto finora – tanto per mischiare il sacro al profano – per aver dato i natali a papa Montini e la cittadinanza italiana a Mario Balotelli. 

CINZIA SASSO
Qui, adesso, nelle villette dai giardini ordinati, appena nasce un bambino, prima ancora che sulla porta venga appeso il fiocco rosa o celeste, arriva una lettera: cara mamma - dice - le rubiamo pochi minuti per proporle di entrare a far parte di un nuovo progetto. Si chiama Pannolino Amico, è gestito dall´Associazione Eva, e ha l´ambizione di trasformare Concesio in una capitale, quella della clean economy. I pannolini usa e getta costituiscono il 15 per cento dei rifiuti non riciclabili. I componenti chimici utilizzati per renderli assorbenti danneggiano la pelle dei bambini, tanto che secondo uno studio tedesco le dermatiti sono aumentate in questi anni dell´857 per cento e perfino la crescita dell´infertilità maschile viene fatta risalire all´aumento di temperatura causata dal pannolino. A ogni famiglia costano, per i tre anni in media in cui vengono utilizzati, una cifra che supera i 1.500 euro.
Da luglio sono 92 le mamme che hanno aderito e che hanno ricevuto, gratis, il kit necessario: tre mutandine e 24 pannolini di cotone, di quelli da lavare e riutilizzare. E se a convincerle sono state le assicurazioni che «non è un ritorno al passato, i pannolini di stoffa sono uguali a quelli usa e getta: semplicemente, anziché gettarli nel pattume, si mettono in lavatrice», adesso sono loro a spiegare perché non tornerebbero più indietro. L´associazione ha chiesto alle mamme di tenere un diario quotidiano per misurare le difficoltà e per verificare se la prima delle obiezioni - ci vuole troppo tempo e troppo lavoro - è fondata. Ed ecco cosa scrive Alessandra: «All´inizio ero titubante, poi ho visto che basta impratichirsi». Luisella: «Per il mio primo figlio avevo il bidone della spazzatura sempre pieno e mi chiedevo se ci fosse un modo per inquinare di meno». Gianna: «Ho fatto il conto: servono 20 minuti alla settimana, tre minuti al giorno». Marina: «Temevo che il bambino restasse bagnato, ma non è vero». Chiara: «Mi piace toccare il cotone e sentire il profumo di pulito quando si asciuga al sole». Soprattutto, però, la dicono lunga i numeri: solo due famiglie hanno desistito.
Maria Braibanti è la ginecologa che ha ottenuto l´appoggio del comune (che ha stanziato 23 mila euro), di A2a, l´utility dei rifiuti (che, su richiesta della Regione Lombardia, allargherà il progetto a tutta Brescia), e delle farmacie. «L´ostacolo principale - racconta - è stato convincere le nonne e i mariti. Per la generazione del ´68 quella dei pannolini usa e getta è stata una conquista e questo sembrava un ritorno al passato, verso la schiavitù dei lavori domestici. I mariti, invece, erano preoccupati che i panni dei bambini, in lavatrice insieme a tutti gli altri, sporcassero le loro camicie. L´esperienza ha mostrato che tutte e due le preoccupazioni erano infondate». Prima di allargare l´esperimento a tutto il paese, Eva aveva testato il progetto su cinque mamme "difficili": con tanti figli, senza aiuti domestici, con un marito che mai cambierebbe un pannolino, impegnate nel lavoro, e sono state loro le testimonial più convincenti.
Spinta da una direttiva europea che impone la riduzione dei rifiuti, favorita da una maggiore attenzione a quello che fa bene al corpo, aiutata dalla crisi economica, la campagna sull´uso dei pannolini lavabili si sta diffondendo in tutta Italia. Partita da Reggio Emilia, dall´Associazione famiglie numerose, ha visto realizzarsi progetti diversi: dal Trentino, dove i pannolini di stoffa vengono regalati, al Modenese, dove viene versato un contributo per l´acquisto, e al comune di Camigliano, in provincia di Caserta, che ha deliberato uno stanziamento pro-pannolini di stoffa. La Provincia di Torino garantisce sconti del 50% per l´acquisto di quelli lavabili mentre a Vico Equense, nel Napoletano, viene distribuito gratis il kit pannolino più mutandina. Così l´ecopannolino si fa strada.