dall'assurdo al risveglio






Di questi tempi c'è un saccaccio di gente (la stessa Internet, dandole le giuste chiavi di ricerca, ne scova a mucchi, a valanghe) che pretende più che desiderabili situazioni di economia solidale e di finanza etica dagli imprenditori privati. Cieca come appare essere, questa umanità, vittima di un progressismo dell'assurdo, non s'avvede che etica e solidarietà sono qualità che possono e debbono essere richieste innanzitutto dalle attività di proprietà collettiva, sarebbe a dire dalla Funzione Pubblica.

Nella pratica queste persone, lasciatesi fuorviare tanto dai media ufficiali quanto da quelli alternativi, pretendono che la collettività ottenga dai privati quello che essa stessa non è ancora divenuta capace di fare! Come recita quel proverbio? "Chi non vuole chieda, chi vuole faccia". Ebbene: il progressista risvegliato, accortosi dell'inganno in cui è caduto, ha da impegnarsi anema e core, per recuperare il tempo perduto, affinché l'economia pubblica per prima divenga conforme ai suoi migliori ideali.

A quel punto, se l'economia privata vorrà sperare di sopravvivere, sarà costretta a competere con l'economia pubblica sul terreno di valori che essa per prima avrà iniziato a calcare. Si badi: anche oggi l'economia privata segue l'economia pubblica. Ma la segue sul terreno di marciume che gli statali hanno accumulato nei sei decenni di vita della nostra Repubblica. Di fatto il perno della nostra società è la Funzione Pubblica. Tutto quel che fa, nel bene o nel male, viene ripreso e seguito dalla restante parte della società.


Pretendere che i privati siano etici e solidali, mentre i pubblici accaparrano e corrompono, è furbizia che poteva venire in mente solo alle subdole menti di professori e professoresse progressiste a parole ma retrogradi nei fatti. Progressisti: imparate la lezione. Non vi fidate mai più di nessuno. Quanto più vi parlano di etica e solidarietà, tanto più dovete staee in guardia! Adesso avete Internet. Potete fare a meno di intermediari. Ora potete finalmente cercare la verità da voi stessi e decidere quale, delle mille versioni che vi si presentano, sia quella più conforme allo stato reale delle cose.



Danilo D'Antonio