nucleare






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Di recente ho parlato con un decrescentista, un latouchano. L'ho incontrato in Toscana e mi ha detto che veniva dalla Sardegna. Era felice perché sull'isola con altri amici potrà realizzare exnovo un ecovillaggio. Mi ha raccontato la sua felicità quando il candidato "di sinistra", che vi voleva bloccare qualsiasi costruzione per "salvare il territorio", senza discernere quaglie da triglie, senza discernere le prevaricazioni ed esasperazioni degli interventi di enti pubblici ed imprese private e le genuine e primarie necessità degli esseri umani, NON è stato eletto.

Stessa identica cosa, nella sostanza, sento ripetere ovunque vada e non solo per quanto riguarda il territorio, che, sia chiaro, tutti qui amiamo ed io oltremodo: http://la-celebrazione-del-nostro-territorio.hyperlinker.org

Persone "di sinistra" felici che i loro beniamini (almeno in teoria) non siano stati eletti!


Occorre allora domandarci se la gente che siamo abituati a veder prendere iniziative in campo ambiental, politico e sociale sappia effettivamente cosa sta facendo. Non si tratta di mera politica. Si tratta di saper preliminarmente e raffinatamente discernere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Si tratta di essere innanzitutto generosi, profondendo una massa enorme del proprio tempo per OSSERVARE e CAPIRE per bene, prima di agire, prima di mettere firme o di andare a sfilare per le strade.

DISCERNERE: la chiave di tutto sta nel discernimento.


Ebbene: con i tanti cattivi maestri in circolazione (mi vengono ad esempio in mente quegli stessi tanti professori e professoresse che con totale parzialità e superficialità liquidano la presente propensione alla crescita economica definendola "senza senso" mentre sono loro che non riescono a vedere quell'importante senso che va invece urgentemente considerato, sono loro che dovrebbero impegnarsi a riflettere sulle cose della vita prima di far convegni e seminari), con questi tanti cattivi maestri che girano, dicevo, possiamo stupirci se si è tornati al nucleare?

( In merito al senso della crescita si veda: http://il-senso-della-crescita.hyperlinker.org )


Cortesemente vi chiedo: dobbiamo perder tempo a dare la colpa a Berlusconi per il nucleare?

Oppure non sarebbe meglio impegnarci ad essere noi stessi per primi persone più serie, meno superficiali e creduloni, di quanto siamo stati finora?

Abbiamo forse qualche speranza che il signor Berlusconi ci dìa ascolto?

Non abbiamo forse più speranza di successo se ricostituiamo i nostri ranghi cominciando con lo svergognare tutti coloro che han fatto tanti e tali errori elementari, andando perfino contro il sacro diritto di ognuno di vivere sulla propria terra, e rimettendo poi a fuoco i nostri intenti?


La colpa del ritorno al nucleare non sta tanto dall'altra parte, dalla parte di chi lo voleva.
Quanto soprattutto dalla parte di chi non lo voleva. Sono proprio costoro che hanno fallito!


Danilo D'Antonio