Gli INTOCCABILI






Quando si omette o nasconde qualcosa,
quel qualcosa finisce prima o poi
per venir fuori con energia moltiplicata.



Professori e professoresse che si fan gran portavoci degli ideali progressisti, dimenticando di riferire la prioritaria necessità di REDISTRIBUIRE ciò che è pubblico, a partire quindi dai loro stessi ruoli universitari, non compiono un leggero atto di disonestà. Essi propriamente impediscono si capisca come stanno per davvero le cose e si adottino quindi i giusti provvedimenti.

Con un sistema statale come il nostro, il cui guaio maggiore non è l'inefficienza quanto l'inadeguatezza a confrontarsi correttamente con le esigenze di una realtà che cambia in continuazione, risulta molto più difficile far accettare alla popolazione, ai media, ai politici, a chiunque, l'ipotesi di ricondurre all'interno del settore pubblico buona parte delle attività economiche oggi in mano ai privati.

Non soltanto l'acqua, ma tutta una serie di servizi e produzioni di fondamentale importanza per l'individuo e la società, occorre lascino il settore privato, che in così poco conto ha l'interesse collettivo, e tornino nel settore pubblico, il cui scopo primario è appunto quello di far l'interesse comune.


Ebbene: non pensiamo che la nostra società possa ritrovare un suo EQUILIBRIO ECONOMICO tra pubblico e privato, e quindi non pensiamo che i benefici effetti di questo equilibrio possano spandersi ovunque, senza aver prima assodato e reso di dominio pubblico l'arretratezza dell'impianto della nostra Res Publica che assegna a vita ruoli che dovrebbero essere da tempo condivisi tra la popolazione desiderosa ed abile a svolgerli.

Soltanto permettendo a persone, e quindi anche ad idee, competenze ed informazioni, di SCORRERE senza fossilizzarsi all'interno dell'organismo pubblico, quest'ultimo potrà divenire finalmente adeguato a confrontarsi efficacemente con una società e con una realtà che sempre sono state e sempre saranno DINAMICHE.

Soltanto iniziando a condividere ciò che per sua stessa definizione è PUBBLICO potremo liberarci non solo dall'incubo della precarietà ma da tanti altri incubi che oggi ci opprimono come non mai. Soltanto iniziando col sistemare per bene il settore pubblico potremo pian piano godere di un rinnovato e migliore settore privato.


Ed allora, cari Presenti, cerchiamo di capire una buona volta che, se oggi viviamo in un mondo disonesto, lo dobbiamo innanzitutto a quei disonesti, accaparratori del Bene Comune, che si sono spacciati per nostri amici e ci hanno invece raccontato una mezza verità. In realtà costoro han fatto di noi ciò che han voluto. Ed han pure detto e fatto tutto tranne che le cose giuste.

Essi l'han potuto fare solo perché appartenenti alla privilegiata Casta degli STATALI.

Essi l'han fatto e lo stan tuttora facendo perché pensano di essere ancora:


Gli INTOCCABILI

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Danilo D'Antonio