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L'ECONOMIA IN GINOCCHIO.
- Subject: L'ECONOMIA IN GINOCCHIO.
- From: "a.ceresa2002 at libero.it" <a.ceresa2002 at libero.it>
- Date: Mon, 17 Nov 2008 22:47:14 +0100 (CET)
L’ECONOMIA IN GINOCCHIO. Sin dall’era della schiavitù, l’economia è sempre stata una funzione centrale e dominante per imporre i diritti del più forte sulle proprie prede. Con il passare del tempo furono escogitate varie forme di dominio economico militare e con il Totalitarismo il quale fu assaporato indistintamente da tutte le Nazioni a livello planetario, fu raggiunto l’obiettivo di massimo controllo economico militare allargato oltre i confini, alla ricerca di maggiori introiti economici finanziari soggiogando interi popoli e Nazioni. Non soltanto Roma, ma tutti i grandi e piccoli Imperi dell’intero pianeta, furono colpevoli di ingiustizie, sciacallaggio e crimini verso l’umanità, in onore dell’economia. Dal Totalitarismo che si rifaceva maggiormente sulla repressione con l’ impiego delle armi, generando guerre infinite con inutili decessi di massa senza vincitori ne vinti, fortunatamente il progresso sociale per merito delle varie credenze religiose le quali riuscirono ad ammorbidire il comportamento belligerante innato dell’uomo, nasce così una apparente nuova forma di dominio di gruppo dal quale prende forma la Democrazia. Quindi, l’uomo non è più assoggettato al rigore unitario di un despota, ma obbligato a rispondere ai doveri forse più rigorosi imposti dal gruppo di Governo, il quale in sostanza è raffigurato da tante teste che comandano sotto le direttive del Presidente del Consiglio, l’unico cervello decisionale, coadiuvato da grandi parlatori e informatori che vantano la fine delle repressioni militari di un sistema Totalitario e l’inizio di eventuali sconfinamenti di conquista anche armati, ma in nome della libertà Democratica, uccidere e morire sotto l’egida della Democrazia, mentre l’ammontare delle richieste economiche per i tributi dovuti a Cesare o allo Stato si fanno sempre più esosi, rispetto al passato. In effetti, la Democrazia come forma di Governo, in alcuni paesi come l’ Italia, riscuote gradualmente grandi approvazioni specie per effetto del libertarismo del Potere allargato a più persone, le quali si dividono per primi ed abbondantemente il frutto del lavoro Nazionale e trovano nella Democrazia la soluzione migliore del loro successo, che si accentua sempre più attraverso la libertà del Potere sempre più corrotto senza nessuna forma di controllo, sino a promuovere continue speculazioni e scandali finanziari in date prestabilite, senza dover rispondere giuridicamente. Esattamente come quando si imbocca un’autostrada, dove inizialmente si osserva scrupolosamente la segnaletica stradale e man mano si accelera sino mantenere i 200 all’ora. Improvvisamente dobbiamo rallentare e fermarci a causa di un incidente mortale che addrizza i capelli, ma non appena riprendiamo la marcia e ci si allontana dal luogo dell’incidente, riprendiamo la nostra corsa alla velocità iniziale. In verità lo scopo principale di tutte le ideologie Politiche è sempre stato nel trovare forme di imposizione economico finanziaria, con il fine di prevalere sugli altri, lavorare meno e produrre utili aggiuntivi che si manifestano in modo più incisivo con lo sviluppo del materialismo attraverso l’ ideologia consumistica. Comprate gente, comprate, comprate soprattutto un automobile, così possiamo arrotondare le entrate Comunali con le multe. Comprate il frigorifero, la lavatrice, l’asciuga panni, il forno elettrico ed il piano cucina a gas, comprate lo scalda acqua e la caldaia per il riscaldamento, comprate anche il condizionatore per l’aria fresca, comprate soprattutto accessori che consumano corrente elettrica, così possiamo inviarvi le nostre bollette gonfiate. In supporto delle tentazioni per accrescere lo sviluppo del consumismo, prese piede irrefrenabile la Pubblicità che era ed è presentata come un risparmio, mentre nella realtà accresce il costo dei prodotti e la spesa delle famiglie di parecchi miliardi aggiuntivi, che vanno ad ingrassare le entrate di provetti ingannatori a discapito dei budget famigliari, con una buona parte che arricchisce le entrate aggiuntive dello Stato. La pubblicità è sempre esistita ma era gratuita e si faceva per tramite del cliente soddisfatto, la maggioranza delle persone abitava in affitto, il pane si faceva in casa, le poche auto in circolazione si conservavano per venti o trenta anni, la spesa si faceva maggiormente nelle fattorie e negli orti, le scarpe ed il vestiario si acquistavano dagli amici artigiani a prezzi molto accessibili dove si era creato un giro di lavoro, rispetto ed onore nell’ambito nazionale di ciascuno Stato. In seguito, assistiamo ad un crescente cambiamento dei sistemi di vita, le case in affitto scarseggiano a meno che sei disposto a pagare di più, se vuoi una casa te la devi comprare alle condizioni che ti impone il mercato, altrimenti sei costretto a trasferirti fuori città, ma non basta, sei condizionato all’acquisto di un auto per muoverti liberamente e non puoi tenerla più di 10 anni, altrimenti vai incontro a gravose sanzioni. Il costo della vita continua a salire ed i Governi si vedono raddoppiare le entrate fiscali per effetto dell’inflazione senza aumentare le tasse. Mentre l’inflazione corre riducendo sempre più le disponibilità finanziarie delle famiglie, i Governi tendono a ritardare il rinnovo dei contratti di lavoro. L’adeguamento delle pensioni viene fatto su fantomatici listini che non tengono conto dell’inflazione reale. Spesso trascorrono diversi anni fra la data di un contratto di lavoro ed il rinnovo, ed i responsabili coadiuvati dai Sindacati nazionali di categoria, diretti da persone presumibilmente accondiscendenti e forse anche gratificate per chiudere un occhio e qualche volta tutti e due, per agevolare le condizioni imposte dal Potere. I Sindacati, per dimostrare la loro indiscussa serietà, nel peggiore dei casi organizzano scioperi in opposizione alle imposizioni del Potere e francamente a conti fatti, in questo modo puniscono ulteriormente sia i lavoratori come pure l’intera comunità. I governanti dei paesi industrializzati sono soliti incontrarsi in tempi diversi, a volte segretamente ed a volte supportati dalla fanfara dell’ informazione, per discutere maggiormente sulle politiche economiche da adottare, e questi incontri prendono il nome di (G 4 - G 8 - G 20) ed oltre, secondo il numero di partecipanti, per tentare di risolvere interessi capitalistici mondiali, con convinzioni Politiche economiche a volte fantasiose, alla ricerca di nuove soluzioni per un maggiore controllo della finanza ed attirare i capitali verso sviluppi Nazionali con concessioni particolari. Nelle diverse sedute gia trascorse, ognuno dei presenti proponeva soluzioni a tutela dei propri interessi. In una riunione molto seguita da parte del Pubblico Internazionale, i G 8 avevano deciso per unanime approvazione che per bilanciare il Potere in modo più sociale ed umano, bisognava dare più libertà al Capitalismo, alla concorrenza, e all’Inflazione, caratterizzata dalla libera domanda e disponibilità dei mercati sulle materie prime, sulle capacità produttive e sulle disponibilità finanziarie, considerando che i capitali vanno dove trovano sicurezza e maggiore interesse, dando vita ad un nuovo sistema fondato sulla Globalizzazione. Ossia uno o più gruppi multinazionali vanno a piantare fabbriche in paesi dove il costo del lavoro è sotto alle scarpe, e forniscono il mondo intero, a prezzi più accessibili, incoraggiati dal fatto che il sistema produttivo in molti paesi occidentali, in considerazione dell’elevato costo del lavoro, dovuto sostanzialmente al peso delle tasse, imposte ed imprevisti vari, non riflette più i criteri di convenienza produttiva. Qualcuno aveva capito sulle conseguenze spinose con lo sviluppo del nuovo sistema Globalizzato, ma sostenendo la propria obiezione all’introduzione del nuovo raggiro, veniva praticamente colpito da manganellate, il che dimostra il Totalitarismo spigoloso esiste anche nella Democrazia, mentre i vari Governi erano favorevoli al cambiamento per il fatto che accrescevano le entrate fiscali attraverso le imposte doganali. L’idea fu senz’altro vincente per quelle multinazionali che hanno riscosso grandi profitti e che sicuramente hanno arricchito anche qualche politico per convincere ad abbindolare i grandi economisti locali, non sapendo che con la Globalizzazione, alla fine avrebbero messo in crisi l’operatività dell’intero pianeta. Naturalmente, la Globalizzazione fu introdotta molto prima della sua manifestazione ufficiale e molte ditte dovettero gradualmente trasferirsi per sopravvivere o chiudere completamente i battenti. Fu un periodo dove molte ditte prendevano fuoco senza una vera causa pur di chiudere, contrariati da decisioni prese dall’alto contro gli interessi del paese. La disoccupazione patì in silenzio le conseguenze di una disinformazione mercenaria che non osava trattare l’argomento. Le Banche dovettero studiare nuove forme di sopravvivenza in seguito alla riduzione produttiva locale, e corsero ai ripari con lo sviluppo inflazionistico nel settore edilizio e relative conseguenze sul sistema creditizio prestiti e mutui. Il sistema economico è stato categoricamente rivoluzionato al negativo, ed alcuni Paesi come l’Italia, dove vigeva ancora il sistema degli aiuti di Stato alle ditte con parziale o totale partecipazione dello Stato, incapaci di Amministrare il proprio operato, andarono in contro a gravi conseguenze come quelle riscontrate nella Compagnia Aerea Alitalia. Il risultato di tale politica ha toccato il fondo in quasi tutti i paesi che avevano promosso e sviluppato il concetto di Globalizzazione e nella situazione attuale di recessione, i vari Governi cercano di rattoppare le conseguenze disastrose con soluzioni astratte che sicuramente non eviteranno ulteriori dolorose conseguenze, anziché attuare politiche economiche atte a rimettere in moto il sistema produttivo, diminuire il terziario che si fonda sulla manipolazione ripetitiva dei prodotti maggiormente di importazione, a discapito del costo della vita e dell’occupazione. Chi occupa posizioni di comando, riversa tutte le colpe delle proprie riserve, difendendosi: “tutto il mondo è in crisi per recessione” nessuno escluso e non c’è altro da fare che attendere che la sorte rilanci l’economia mondiale. Scrutando nel pensiero dei nostri tanto amati e preparati Governanti, mi sembra di capire che questi signori sperano che un giorno arriverà un marziano o la cicogna in abito da sera tutta profumata, portando con se la ripresa economica del paese da rimettere nelle mani dell’Onorevole Responsabile del Dicastero dell’Economia. In casi complicati e molto seri come quello attuale, dove si prevede lo sviluppo di una crisi duratura di notevole entità, il meno che si possa fare è di sbirciare nel giardino più fiorito del pianeta: scientificamente, tecnologicamente e finanziariamente, e benché gli spropositi sostenuti da alcune persone, gli States rappresentano la Nazione più progredita e più ricca del pianeta. Generalmente, dinnanzi ai problemi, gli Americani sono soliti spingere l’ acceleratore per una rapida soluzione degli inconvenienti. In questa occasione mi è sembrato che l’acceleratore è rimasto nella posizione di stallo, e penso salvo errore, che l’Amministrazione Americana potrebbe avere interessi a trascinare una parte del mondo per un periodo imprevisto di recessione, suppongo per inginocchiare alcune economie, (1) vuoi per il non adeguato supporto militare dell’Europa nei problemi Iraq, Afganistan, Darfur, Somalia, Israele, (2) in conseguenza di uno sviluppo economico maggiore del previsto verso il medio ed estremo Oriente, che genera un decadimento della produttività assegnata per aree, (3) un improprio sviluppo speculativo globale che non poteva andare oltre. Un semplice esempio. Basti pensare al costo di un appartamento di 80 metri quadri che in Italia negli anni 1970 si comperava per tre massimo cinque milioni di lire, è arrivato alla spaventosa pretesa di 260 mila Euro con una inflazione di oltre 11.000% (undici mila per cento) in 38 anni, contribuendo alla distruzione di molte famiglie, per arricchire le Banche e lo Stato, e pare alquanto impossibile che senza una crisi piuttosto sostenuta, il costo delle case si possa livellare con una realtà più consona di 1000 Euro per metro quadro, naturalmente mi riferisco alle costruzioni standard. Giustamente come asserisce l’Onorevole Tremonti, chi ha sbagliato pagherà i propri errori, ma l’Onorevole Tremonti nel bene o nel male del paese continuerà a percepire il Suo mensile insieme a tutti i componenti del Governo, come tutti i responsabili delle malefatte dei Governi precedenti. Dall’altra parte non dimentichiamo che siamo in guerra, non vediamo i cannoni sparare e la prendiamo alla leggera, ma la guerra c’è e va avanti, iniziata molto prima dell’11 Settembre del 2001, data memorabile che ricorda il crollo dei due grattaceli di Manhattan a New York. Da allora siamo continuamente bersagliati da sistemi di guerriglia che tendono ad affondare la nostra economica da parte degli Arabi e più precisamente da parte del mondo Musulmano alla ricerca del ripristino di quella giustizia ingiusta che la razza bianca, soprattutto l’Europa non ha saputo bilanciare, facendosi molti nemici in casa propria e fuori casa. In America hanno raggiunto la Presidenza con grande rispetto, in Francia qualche Ministero, in Italia ed in Europa per il momento pensano a moltiplicare le presenze. Il nostro paese straripante di ricordi negativi, di ingiustizie, di speculazioni che richiamano rappresaglie terroristiche, gli unici Politici che contano: l'Onorevole Veltroni non ha idee ed occupa il suo tempo mortificando il paese, l'Onorevole Berlusconi continua a viaggiare con la speranza di ricoprire la massima carica nel Palazzo di vetro, come futuro Presidente dell’ ONU. Si fa troppo chiasso sulla scuola, che aveva raggiunto livelli di intolleranza libertaria non più sostenibile, ma nessuno si preoccupa dell’ Economia Italiana in ginocchio da un bel po’ di tempo. Il paese stà scivolando verso l’incognito, aggravato dalla presenza della mafia nelle Istituzioni dello Stato. Il mio personale suggerimento di uomo saggio con lunga esperienza attraverso il mondo, sarebbe da organizzare concorsi che riducono il costo della vita e producono lavoro, eliminare tante Istituzioni inutili che gravano sulle spese dello Stato a discapito dei lavoratori, avanzare soluzioni che permettano di ripristinare uno stato produttivo concorrenziale e ridurre le importazioni di quei prodotti importati di pari costo nazionale Nel paese vi sono importanti progetti che riducono dell’80% - 85% il costo dell’energia elettrica, mentre lo stato si è incaponito nello sviluppo delle Centrali Nucleari dove il rifornimento della materia prima tende a diminuire e fra l’altro è soggetto a continui aumenti. Il problema delle scorie attive non trova adeguate soluzione di sicurezza nello stoccaggio e non sembra preoccupare la politica economica del Paese abbandonato al suo destino di unificazione con il terzo mondo. Una informazione recentissima, conferma lo stato avanzato dei debiti lasciati dalla Compagnia Aerea Alitalia che ammontano a 3 Miliardi di Euro ed il Potere ingiusto pretende di addebitare agli Italiani. Vorrei sperare che questo sopruso non avvenga, poiché il debito della Compagnia risale sin dall’epoca della sua formazione ed i Governi precedenti avevano il dovere di provvedere alla chiusura di questa fallimentare Organizzazione tanti anni fa. Mi permetto di avanzare una mia personale idea e penso che in questo caso i debiti di Alitalia dovrebbero essere onorati dai membri dei vari Partiti che presero parte nei Governi del paese, i quali avrebbero dovuto seguire più attentamente i problemi causati dalla Compagnia di Bandiera. E’ da tener presente che oltre al gigantesco buco economico lasciato da Alitalia, vi sono una infinità di disservizi gravosi che hanno attirato la maledizione dei clienti più affezionati oltre alla maledizione degli Dei. Distinti saluti Anthony Ceresa.
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