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Invito stampa. "L'anarchia delle cave": ne parliamo con Altreconomia in Consiglio regionale
- Subject: Invito stampa. "L'anarchia delle cave": ne parliamo con Altreconomia in Consiglio regionale
- From: Altreconomia - Ufficio Stampa <altreconomia at gmail.com>
- Date: Tue, 9 Sep 2008 08:28:06 +0200
"L'ANARCHIA DELLE CAVE" Mercoledì 10 settembre, alle 11.00 Auditorium del Consiglio regionale via Fabio Filzi 29 a Milano. Intervengono: * Marco Saponaro, consigliere regionale lombardo per i Verdi * Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia * Antonio Galizzi, geologo, Italianostra * Angelo Bergomi, consigliere comunale a Rovato (Bs) e membro del Comitato anticava di Rovato Modera l'incontro: Luca Martinelli, giornalista di Altreconomia e autore dell'inchiesta Ogni anno, nel nostro Paese, si estraggono 11,5 tonnellate di materiali da cava pro capite. L'attività estrattiva è senza regole e, spesso, gratuita. Montagne e pianure sono piene di ferite: almeno 6mila cave attive e 10mila abbandonate. L'incontro in Consiglio regionale partirà dall'inchiesta pubblicata sul numero di settembre di Altreconomia per spiegare perché, in Italia, convenga continuare a sventrare montagne mentre in altri Paesi europei si riciclano inerti e rifiuti da demolizione. Forti interessi ruotano anche intorno alla cave lombarde: l'ex assessore regionale all'Ambiente, Marco Pagnoncelli, si è dimesso a fine luglio dopo le polemiche legate all'approvazione del Piano cave della Provincia di Bergamo a causa di un presunto conflitto d'interessi dell'assessore. Pagnoncelli, infatti, avrebbe favorito un cavatore che è anche un suo socio in affari, la famiglia Locatelli. Nel bresciano, invece, Regione e Provincia di Brescia si sono schierati a fianco di un cavatore, contro i Comuni di Rovato e Cazzago che non volevano l'apertura di una nuova cava nel proprio territorio. Una cava di pianura, gigante (quasi 35 ettari) ma non sottoposta a Valutazione d'impatto ambientale, come vorrebbe la legge. E laddove esiste un Piano cave che fissa dei limiti all'escavazione, basta far ricorso alle "cave di prestito", aperta in deroga alle leggi vigenti per recuperare gli inerti necessari a completare un'opera pubblica.
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