da Il Salvagente gennaio 2008
trasporto delle merci su gomma: tante ( e costose )
incongruenze
Max 50 chilometr, cosi' nasce il " superpotere " dei
tir
diversamente da quel che si pensa, gran parte dei
prodotti sono consumati in loco. E la metà dei camion viaggia
vuoto
luisella berti
Il trasporto merci su gomma pesa sulla collettività come un
macigno. Lo sciopero degli autotrasportatori che ha messo in ginocchio l' Italia
lo scorso dicembre, non è nulla rispetto ai danni ambientali e sociali che il
movimento delle merci su strada comporta ogni anno. In termini di emissioni
inquinanti in atmosfera, di qualità dell'aria, della sicurezza stradale, consumo
delle strade e degli spazi, congestione del traffico.
Ma quanto ci costa, in termini monetari, un sistema di trasporto
in cui l'88 per cento delle merci viaggia su gomma? Ben 13 milioni di euro
all'anno, il 34 per cento dei costi totali del trasporto su strada. A fare i
conti è l' Associazione ambientalista Amici della Terra, in collaborazione con
le Fs, nel Quinto rapporto sui costi ambientali e sociali della mobilità in
Italia. Il dato è ricavato dalla contabilizzazione dei costi esterni, quelli che
non si vedono immediatamente, ma che hanno, comunque, i loro effetti di natura
sia ambientale che economica e per i quali prima o poi dobbiamo pagare un
prezzo.
MIRIADE DI IMPRESE
I costi esagerati che pagano tutti i cittadini dipendono,
soprattutto, da un sistema di trasporto merci fatto da una miriade di
micro-imprese che non riescono ad unirsi per formare aziende più grandi per
ottimizzare il flusso della distribuzione e il carico dei camion, visto che metà
viaggiano vuoti. E che, secondo le rilevazioni del ministero dei Trasporti, il
51 per cento movimenta merci su strada per tratte brevi, fino a 50 chilometri e
il 68 per cento all'interno di una stessa regione.
Ed è anche un dato sottostimato, in quanto considera solo i
mezzi con portata utile non inferiore a 3,5 tonnellate, i veicoli pesanti, come
i Tir per intenderci. Non considera i veicoli di portata inferiore, i veicoli
leggeri, furgoni e altri veicoli commerciali. Questi mezzi sono la maggioranza,
secondo gli ultimi dati al 2003 ne sono stati contati oltre 3 milioni, i veicoli
pesanti, invece, sono circa 950 mila.
Il fatto che buona parte della movimentazione delle merci su
strada avvenga su brevi distanze desta non poca sorpresa, perchè siamo colpiti
dall'incontro sulle autostrade con i mega Tir.
Ma c'è chi è in grado di spiegarci il fenomeno: "Se il trasporto
della merce su strada si concentra su un chilometraggio breve - dichiara Dario
Ballotta della Fit Cisl - significa che la produzione avviene vicino ai mercati
del consumo, non è detto che tutto debba venire per forza da lontano
".
VENGONO DA VICINO
La ragione è anche dovuta alla struttura del nostro sistema
produttivo " fatto essenzialmente di piccole e medie imprese che operano su
scala locale ", dichiara Andrea Appetecchia, coordinatore dell' Osservatorio
nazionale sul trasporto merci dell' Isfort ( Istituto superiore di ricerca e
formazione per i trasporti ).
" I viaggi a breve distanza - prosegue - riguardano soprattutto
il comparto alimentare del fresco, per cui più vicino è il luogo di consegna e
meglio è ".
L' impatto ambientale, però , è senza dubbio fortissimo, in
quanto non c'è un'ottimizzazione negli spostamenti e nelle forniture, ma
migliaia di veicoli che si spostano per piccoli quantitativi e non sempre a
pieno carico.
Nella distribuzione urbana delle merci vige essenzialmente il
fai da te, poche si affidano ad aziende terze, spiega Andrea Malocchi,
responsabile del settore trasporti di Amici della Terra e chiarisce : " L'
azienda produttrice distribuisce per conto proprio la merce e questo comporta un
tasso di utilizzo dei veicoli molto basso. La situazione migliorerebbe se si
potessero unire le forze e passare a un'organizzazione diversa della
distribuzione grazie a piattaforme logistiche che ottimizzino il carico dei
veicoli, riducendo il numero di mezzi in circolazione. Questo ridurrebbe
enormemente il costo ambientale e sociale finale ".
CHI INQUINA DI PIU'
Certo è che il contributo dei veicoli merci leggeri sulle
emissioni inquinanti è stupefacente, solo delle famigerate polveri sottili pm10,
secondo l'ultimo dossier Mal'Aria di Legambiente, nel 2004 hanno emesso circa
10mila tonnellate, le automobili quasi 17mila. Di auto in circolazione, pero',
ce ne sono 35.200.000.
Come è possibile? Lo spiega Giorgio Zampetti, dell'ufficio
scientifico di Legambiente, esperto di mobilità: " L' elevato
contributo che questi veicoli danno all'inquinamento atmosferico è dovuto
al fatto che molto spesso sono mezzi di vecchia generazione. Tra l'altro sono
gli unici veicoli, tra i vari mezzi di trasporto su strada, che hanno aumentato
le emissioni del Pm10 in 10 anni dell'11 per cento e che, semprenello stesso
arco temporale, sono aumentati del 108 per cento". Inoltre - sottolinea Zampetti
- sulle auto in città con i sistemi Ztl , i parcheggi a pagamento e gli
interventi per la limitazione della circolazione delle auto qualcosa si ottiene,
mentre " non è possibile che veicoli così inquinanti possano accedere
liberamente a tutte le aree cittadine. Alcuni comuni si sono attrezzati con aree
di scambio merci in periferia e con l'utilizzo di vetture elettriche o a metano,
sicuramente meno impattanti sulla qualità dell'aria e sulla qualità degli
spostamenti " . Ma la maggioranza no.