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Fw: PRESS BRIEFING - GLI ANNUAL MEETINGS 2007 DI BANCA MONDIALE E FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
- Subject: Fw: PRESS BRIEFING - GLI ANNUAL MEETINGS 2007 DI BANCA MONDIALE E FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
- From: "Ufficio Stampa Mani Tese" <ufficiostampa at manitese.it>
- Date: Sun, 21 Oct 2007 21:01:46 +0200
CRBM/Mani Tese sarà a Washington per seguire gli Spring Meetings di Banca mondiale e Fondo monetario. PRESS BRIEFING INCONTRI ANNUALI DI BANCA MONDIALE E FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE WASHINGTON – 20-22 OTTOBRE Gli incontri annuali della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale di quest’anno rappresentano la prima uscita pubblica dei due nuovi vertici delle istituzioni di Bretton Woods in un momento cruciale per il loro futuro, dopo che negli ultimi anni sono state investite da una pesante crisi di legittimità ed efficacia. Robert Zoellick, ex rappresentante presidenziale americano al commercio internazionale, guida la Banca mondiale dal 1 luglio dopo le turbolente dimissioni del “falco” Paul Wolfowitz, mentre il francese Dominique Strauss-Khan è stato da appena scelto come nuovo direttore del Fondo monetario, in sostituzione del dimissionario Rodrigo de Rato. Zoellick ha confermato buona parte della dirigenza di alto livello della Banca, eccezion fatta per la nomina dell’ex ministro delle Finanze della Nigeria Ngozi Okonjo-Iweala in qualità di uno dei tre managing director. In un suo recente intervento programmatico sulle priorità della sua presidenza, Zoellick ha dichiarato di voler centrare il suo operato su sei aree, al fine di promuovere una globalizzazione “inclusiva e sostenibile”: centralità dell’Africa e del settore agricolo, sostegno ai paesi che escono dai conflitti, più servizi per le realtà emergenti, collegamento tra aiuti e aperture dei mercati commerciali, più relazioni con il mondo arabo e rafforzamento della Banca nella conoscenza e nell’analisi sullo sviluppo. A queste priorità vanno aggiunte altre due tematiche care al suo successore Wolfowitz: la lotta alla corruzione e la promozione del “buon governo”. Sia Zoellick che Strauss-Kahn per rispondere alle critiche – questa volta non solo della società civile, ma anche di gran parte della stampa internazionale – sul fatto che i vertici delle due istituzioni dopo più di sessant’anni continuano ad essere appannaggio degli americani e degli europei per una tradizione ormai illogica e superata dalla storia, promettono profonde riforme della Banca e del Fondo. Tutto ciò proprio quando i paesi sudamericani stanno per firmare la nascita della Banca del Sud in contrapposizione al sistema di Bretton Woods ed i paesi asiatici iniziano a coordinarsi per garantire la stabilità finanziaria della loro regione, prescindendo dal ruolo del Fmi. Da segnalare, infine, che l’appuntamento di Washington segnerà un’altra prima volta, quella del ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa alla guida della International Monetary and Financial Committee, che guida i lavori del Fondo monetario. Anche questa una nomina “forzata” dai paesi europei e che ha trovato diverse critiche nelle capitali del Sud del mondo. Agenda ufficiale degli incontri annuali 2007 Sabato 20 ottobre – International monetary and financial committee (Fmi) - World Economic Outlook; - Revisione strategica dell’Fmi (incluse le modalità di scelta del direttore, la riforma del sistema di quote e rappresentazione nel board dell’istituzione, e il ruolo del Fondo nei paesi a basso reddito). Domenica 21 ottobre – Development Committee (Banca mondiale) - Ricostituzione del capitale dell’International Development Association (IDA), sportello della Banca che presta ai paesi più poveri a tassi molto agevolati; - strategia di lungo-termine della Banca mondiale; - Nuova strategia per gli investimenti nelle energie pulite (Clean energy and investment framework). Lunedì 22 ottobre – Incontri annuali della Banca mondiale e del Fmi Principali questioni sollevate dalla società civile Banca mondiale a. Negoziato sulla ricostituzione di capitale IDA XV Questa è la prima grana seria per il presidente Zoellick. Gli Stati Uniti non sembrano intenzionati ad aumentare i loro finanziamenti per la Banca ed alcuni paesi europei non si sentono ancora sicuri sul fatto che la Banca possa prendere una nuova direzione dopo la crisi-Wolfowitz. Zoellick si è impegnato a versare ben 3,5 miliardi di profitti della Banca nel fondo per i paesi più poveri, una circostanza senza precedenti, ma che non può sopperire alle quote che dovrebbero elargire i principali paesi donatori. La società civile è molto preoccupata per la forte enfasi posta dal nuovo presidente della Banca sulla liberalizzazione del commercio internazionale e per la sua commistione con gli aiuti allo sviluppo, secondo una visione ideologica che assegna un ruolo forte all’export dei prodotti agricoli dai paesi del Sud del mondo, il tutto a danno della sovranità alimentare dei popoli del Sud. b. Condizionalità economiche La società civile europea, tra cui la CRBM, si è espressa quasi unanimemente in favore della richiesta ai governi europei, principali azionisti della Banca mondiale, di subordinare il loro prossimo contributo all’IDA all’eliminazione delle odiose condizionalità economiche, quali privatizzazione e liberalizzazioni commerciali, ancora associate ai prestiti della Banca, che ostacolano l’adozione di politiche pubbliche sociali in sostegno al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Inoltre, la società civile chiede a gran voce che la Banca affronti seriamente l’emergenza climatica e quindi riduca subito, fino all’eliminazione, il suo sostegno a progetti a combustibili fossili, che costituiscono ancora gran parte del suo portfolio energetico, dirottando tali risorse pubbliche alla promozione delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica nei paesi poveri ed in quelli emergenti. Questi due temi saranno trattati, dopo le pressioni della società civile, nell’ambito dell’incontro decisivo del negoziato IDA che si terrà a metà novembre a Dublino. In particolare, la Banca mondiale presenterà il suo rapporto sull’attuazione della revisione delle condizionalità e quindi un documento nuovo su sviluppo e clima. Nel frattempo i negoziatori IDA si incontreranno informalmente a Washington il 22 ottobre a margine degli Annual Meetings. c Decisione sulla strategia quadro per gli investimenti per le energie pulite La Commissione sviluppo che guida la Banca mondiale discuterà la nuova versione della strategia quadro richiesta alla Banca dal G8 nel 2005 per promuovere investimenti nelle energie pulite e nell’efficienza energetica ed in tecnologie a basso impatto climatico. La società civile ha criticato la nuova strategia che rilancia il sostegno alle grandi dighe, nonostante il loro pesante impatto ambientale e sociale, e che apre alla possibilità di investire nell’energia nucleare ed in tecnologie controverse quali il “carbone pulito”. Ad oggi solamente il 4 per cento del portfolio della Banca va nelle energie rinnovabili e gran parte dei progetti a combustibili sono finalizzati all’esportazione di risorse petrolifere verso i paesi occidentali. Nel 2003 l’autorevole Extractive Industry Review promossa dalla stessa Banca mondiale aveva richiesto all’istituzione di cessare immediatamente il suo sostegno al carbone ed in cinque anni di eliminare quello a progetti petroliferi. Una raccomandazione – per altro sostenuta con forza dal Parlamento italiano e quello europeo – rimasta inascoltata. E’ ancora in sospeso l’esito della discussione sulla nuova strategia, dal momento che difficilmente i paesi donatori, tranne il Regno Unito, si impegneranno a finanziare entro la metà del 2008 nuovi sportelli per prestiti nel settore energetico, come richiesto dalla Banca e dal G8. d. World Development Report (WDR) su agricoltura Il 19 ottobre la Banca mondiale renderà pubblico il WDR 2008 sul tema dell’agricoltura. La versione semi-definitiva già disponibile mostra come la Banca insista su un approccio dogmatico che vede l’aumento della produttività in agricoltura e la spinta all’export delle produzioni locali, viste come una priorità per i paesi poveri, nonostante proprio questa linea di condotta, attuata negli anni ’80 e ’90, abbia sensibilmente peggiorato la situazione. La Presidenza Zoellick parla di una nuova “rivoluzione verde” da attuare, mentre i movimenti sociali contadini in tutto il mondo rigettano l’approccio “produttivista” e fallimentare della Banca – che aprirebbe la porta anche alle colture OGM in Africa – richiedendo una forte attenzione sull’agricoltura familiare e sul sostegno ai mercati locali. L’atteggiamento tenuto dal presidente Zoellick sul tema nel corso del negoziato Wto a Cancan, poi fallito miseramente, non è certo un buon biglietto da visita nei confronti dei paesi in via di sviluppo. e. La revisione strategica della Banca mondiale E’ slittata di alcuni mesi la finalizzazione della revisione strategica di lungo termine della Banca mondiale, processo iniziato dall’economista capo sotto la presidenza Wolfowitz. Scontato il “focus” sull’Africa e forse lo snellimento dell’istituzione, ma sin dagli incontri annuali trai i paesi azionisti si discuterà sulla nuova rotta che l’istituzione dovrà prendere. Forti le attese della società civile internazionale, che dopo la querelle Wolfowitz si attende priorità chiare e coerenti con l’agenda di riduzione della povertà e le nuove emergenze ambientali globali, in un contesto di sempre maggiore competizione tra i vari donatori e di un ridotto aumento degli aiuti. f. Valutazione dei migliori paesi “riformisti” La Banca presenterà anche, come oramai consuetudine, la sua valutazione su quelli che ritiene i paesi più riformisti. Ovvero quelli che “meglio” hanno fatto in merito all’apertura dei mercati e all’internazionalizzazione dell’economia, nonostante i forti impatti sociali spesso associati a tali politiche. I sindacati globali presenteranno una posizione molto dura e critica per quel che concerne la deregolamentazione del mercato del lavoro nel Sud del mondo. Nel frattempo la società civile renderà pubblica l’edizione 2008 del Rapporto internazionale Social Watch, che quest’anno si concentra sulle riforme dei sistemi pensionistici ed assistenziali. Nel rapporto la CRBM ha curato un’analisi dettagliata del nuovo discutibile approccio promosso dalla Banca mondiale al riguardo. g. Lotta alla corruzione, anche nella stessa Banca? Infine, avrò eco nelle stanze di Washington il recente rapporto Volcker sulle riforme che la Banca mondiale dovrebbe attuare nel suo “dipartimento per l’integrità”, incaricato della lotta alla corruzione. Numerose e pesanti le critiche mosse dall’ex numero uno della Federal Reserve rispetto alle mancanze nell’operato della Banca, che troppo spesso ha guardato alla corruzione nei paesi poveri, per altro con poco impatto, senza migliorare le dubbie pratiche seguite dal suo staff. La vicenda Wolfowitz docet. La lotta alla corruzione sembra essere un punto nodale anche sull’agenda di Zoellick, sebbene la società civile tema che dietro alle parole di circostanza ben poco cambierà nelle pratiche della Banca di fronte agli interessi di grossi gruppi multinazionali. Fondo monetario internazionale a. Riforma della governance del Fondo monetario Tiene banco al Fondo monetario la delicata discussione sulla riforma della governance interna. Gli accordi di Singapore di un anno fa non hanno di fatto concesso ai paesi del Sud, ed in particolare alle economie emergenti, significativi aumenti della propria quota. Inoltre, secondo le proposte di riforma della formula che assegna il potere di veto ai vari paesi in funzione del loro peso economico, le realtà africane si troverrebbero così ad essere penalizzate. La società civile protesta sonoramente contro questo stallo che di fatto delegittimerebbe ancora di più un poco democratico ed obsoleto sistema di Bretton Woods e chiede come minimo che si introduca una doppia maggioranza nel sistema di voto che ribilanci il potere decisionale a favore di paesi più poveri. Anche il neo-eletto presidente Strauss-Khan si è detto aperto a questa proposta, sebbene siano proprio i paesi europei a bloccare una significativa riforma del sistema di governo interno per evitare di perdere rendite di posizione. Non si escludono colpi di scena, vista un’insoddisfazione crescente tra le economie emergenti sul tema, dopo la controversa nomina dell’italiano Tommaso Padoa Schioppa alla guida della Commissione economica e finanziaria, con l’esclusione del candidato forte del Sud espresso dall’India. A breve il tema della riforma della governance interna interesserà anche la Banca mondiale, con risvolti probabilmente diversi viste le diverse funzioni che la Banca dovrebbe assolvere rispetto al Fmi. b. Quale ruolo per il Fmi nei paesi a basso reddito (low incombe countries – LIC) Controversa anche la discussione sui nuovi meccanismi di prestito del Fondo verso i paesi più poveri, fortemente voluti e finanziati in gran parte dai paesi europei. Di fatto questi non funzionano e l’Fmi ha accumulato ben 17 miliardi di dollari che potrebbe utilizzare in altro modo. La società civile inizia a mettere in discussione la funzione stessa del Fondo nei prestiti di lungo termine ai paesi più poveri, funzione che dovrebbe essere assolta solamente dalla Banca mondiale. c. Critiche al Fondo monetario nella lotta all’HIV Nella difficile lotta all’HIV/AIDS sul banco degli imputati finisce il Fondo monetario, accusato senza mezzi termini dalla società civile di proibire ai paesi più bisognosi e colpiti dalle pandemie di pagare i propri medici ed infermieri. Tutto ciò a causa delle ristrettezze di bilancio imposte senza pietà anche ai paesi più poveri dall’istituzione di Washington. Un paradosso clamoroso, nel momento in cui finalmente le Nazioni Unite e la comunità internazionale, tra cui l’Italia, si sono impegnati ad aumentare i finanziamenti per l’acquisto dei farmaci anti-retrovirali da distribuire nei paesi più colpiti dall’emergenza Cristina Coppo Ufficio Stampa - Mani Tese p.le Gambara 7/9, Milano tel. 02/4075165 <mailto:ufficiostampa at manitese.it>ufficiostampa at manitese.it <http://www.manitese.it>www.manitese.it
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