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un anno vissuto ecologicamente
- Subject: un anno vissuto ecologicamente
- From: "ANDREA AGOSTINI" <lonanoda at tin.it>
- Date: Fri, 30 Mar 2007 06:30:59 +0200
DA REPUBBLICA . IT VENERDÌ 23 MARZO 2007
un anno vissuto
ecologicamente
CATERINA PASOLINI
ROMA - Un anno vissuto ecologicamente: senza carta igienica e con i vermi allevati amorevolmente in casa perché mangino la spazzatura. Con pochi bagni in vasca per risparmiare acqua e molti maglioni per non abusare del riscaldamento. Pronti a rinunciare anche alle vacanze se questo significa usare l´aereo che troppo inquina. Non è teoria, voglia di ascesi o masochismo, ma la realtà di chi in Inghilterra o negli Usa sta seriamente provando a vivere così, con un occhio di riguardo al pianeta e alle sue risorse. Avanguardie di uno stile di vita low profile ma ad alto livello etico-ecologico che si diffonde e di cui si cominciano a vedere anche da noi le prime avvisaglie. Se è vero, come racconta un´indagine di Altroconsumo, che l´80% degli italiani preferisce la doccia invece di immergersi nella vasca risparmiando così 70 litri a lavaggio; e che 1 su 2 chiude i rubinetti quando si sbarba o si insapona, e che il 90% spegne il riscaldamento di notte mentre 6 su 10 usano lampadine a basso consumo. Primi passi rispetto a chi al di là della Manica e dell´oceano sceglie di vivere ecologicamente 24 ore su 24, dal cibo alla scelta delle lampadine, dall´uso dell´auto all´oblio dei detersivi industriali. Di chi mangia solo prodotti coltivati o allevati in modo organico, confezionati in materiali riciclabili - come il vetro - per creare meno spazzatura. Non solo: il pensiero "verde" passa anche per le pulizie domestiche. Tanto che i nuovi ecologisti si danno faticosamente da fare per pulire casa e bagni con aceto, limone e soprattutto olio di gomito invece di usare prodotti industriali che garantiscono nelle pubblicità "tutto e subito senza sforzo" - ma inquinano. Etico-ecologisti in prima linea ma anche consumisti pentiti come la famiglia Conlin Beavan di New York che sul New York Times e in rete racconta la fatica di mettere in pratica da un anno il "no impact". La filosofia, la scelta di vivere provocando il minor impatto possibile sull´ambiente degradato da usi e abusi. E così sulla loro tavola vengono serviti cibi solo organici e cresciuti o allevati nel raggio di 250miglia da Manhattan, mentre si riduce la spazzatura acquistando prodotti in confezioni riciclabili. Senza contare che per diminuire il consumo di cellulosa e quindi il taglio di alberi, a casa Conlin è stata abolita per un anno la carta igienica. Con conseguenti imbarazzi degli ospiti al momento di varcare la stanza da bagno e l´aumento dei lavaggi di panni avendo rigorosamente cancellato dalla lista anche i pannolini usa e getta per la figlia. Da New York all´Inghilterra, dove Leo Hickman, giornalista del Guardian ha convinto moglie e figlia in fasce a vivere Una vita ridotta all´osso, come si intitolerà il suo libro che a metà aprile uscirà anche in Italia per Ponte alle Grazie. Già un successo nei paesi angloassassoni per l´ironia con la quale racconta buona volontà e delusioni, stanchezze e tentativi di chi vorrebbe vivere "green" ma da anni è abituato a comodità e prelibatezze esotiche. Di chi improvvisamente decide di mangiare solo cibi bio, solo di stagione, solo prodotti in paesi dove non vi è dittatura o sfruttamento, prediligendo confezioni eque e solidali. Di chi per diminuire la produzione di spazzatura decide persino di allevare lombrichi a casa per far sparire i rifiuti (con ovvia riottosità della consorte alla vista dei vermi) ed è persino pronto a rinunciare alle vacanze oltre mare per non inquinare. Vite ecologiche che ben presto diventano etiche, decidendo anche di spostare i soldi in un banca, per l´appunto, etica. L´Italia è ancora indietro rispetto a queste esperienze. Anche perché, per adesso, produciamo rifiuti a gogò - 533 chili a testa all´anno - consumiamo più acqua di tutti gli europei (200 litri al giorno a persona). E col riscaldamento abbiamo un rapporto ondivago: l´11% degli italiani anche quando ci sono 20 gradi in casa alza il termostato, e il 17% che non lo abbassa neanche quando è fuori. Senza contare lo spreco di energia elettrica se si pensa che il 24% non spegne mai apparecchi elettrici e tv facendoli restare in stand by: il 10% di bolletta in più. Ma le cose stanno migliorando. Così tra il 48 e il 55% chiude l´acqua quando si insapona o sbarba, l´80% sceglie la doccia risparmiando 70 litri di acqua alla volta, mette i doppi vetri alle finestre, usa le lampadine a bassa intensità e ricicla vetro e carta. |
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