genova legambiente e gli erzelli un po' di storia e molte domande




 
Erzelli, piccola storia e molte domande su una ennesima edificazione
collinare


Alla fine la maggioranza comunale tra perplessità e mal di
pancia ha partorito il topolino. Gli erzelli si faranno ( forse ).
Gli
interventi di critica da sinistra come da destra e le perplessità
interne alla stessa maggioranza sono molte e per nulla fugate dagli
interventi degli amministratori e del professor Castellano.
Per
arrivare al dunque bisogna fare un po' di storia.

L'operazione Erzelli
nasce negli anni novante quando un importante imprenditore della
logistica che siedeva in consiglio comunale nelle file della
maggioranza si aggiudica l'area per un pugno - un pugnetto invero - di
soldi mentre l'amministrazione non intende aggiudicarsi quell'area e
una volta passata in proprietà ad un imprenditore " amico " non pone
alcun paletto sull'uso dell'area per impedirne l'ovvio e prevedibile
degrado.
Il passo successivo si ha pochi anni dopo quando la
maggioranza approva il nuovo piano regolatore con una precisa e
vincolante opzione politica : mai piu' quartieri in collina ( i
disastri sociali, ambientali ed economici di voltri due, lavatrici, via
maritano, val torbella , quarto sono ben chiari e visibili a tutti ).
Ma ecco la svolta. Nel duemiladue col patronaggio del professor
Castellano e di Renzo Piano parte la proposta: facciamo agli Erzelli la
nuova cittadella della scienza, con una occupazione garantita e di qualità,
aziende pronte a delocalizzare a Genova attratte da un'area perfetta
per le loro esigenze e un grande parco il piu' grande , il piu' bello.
Renzo piano si spinge fino a rivendicare al progetto il compito di
sanare la ferita del ponente in campo ambientale con un progetto che
diceva basta alle solite edificazioni collinari, ai soliti supermarket
all'infinita distesa di capannoni e svincoli figli di una gestione del
territorio che lo ha sempre e ripetutamente massacrato.
Tutti incantati
dal pifferaio magico, tutti affascinati, tutti daccordo...unanimita' -
noi non contiamo, non votiamo nelle assemblee elettive -.
E quindi via a vele spiegate verso
l'Olimpo sopra Cornigliano..........
Ma ecco i primi intoppi , ecco i
primi sommovimenti, le richieste di modifiche del progetto che deve
essere piu' redditizio per i proponenti, la modifica della composizione
della società per il progetto Leonardo ( banche e immobiliari milanesi
con una piccola percentuale , residuale ancora nella disponibilità del
professor Castellano ).
Per Renzo Piano è un vero e proprio atto di
lesa maestà ( per noi era largamente prevedibile e detto e scritto da
tempo ) Sta di fatto che Piano se ne va non disponibile a un progetto "
con villette a schiera " che soddisfi le esigenze di redditualità
finanziaria dei proprietari ( banche ed immobiliari ).
E così orfani
del nume tutelare di fama mondiale il progetto riveduto e corretto (
quasi triplicata la destinazione residenziale) arriva a Tursi e viene
approvato, non senza mal di pancia e opposizioni di residenti e
associazioni.
Appare chiaro che la stessa maggioranza che ha sostenuto
la politica popolare e populistica dei quartieri dormitorio e dei
capannoni genovesi non sarebbe arretrata davanti all'ennesima prova di
coerenza. Del resto tutta la vicenda di questa amministrazione e della
sua maggioranza in consiglio è la storia di un sistematico degrado
ambientale del territori portato avati a colpi di varianti al piano
regolatore ( varianti sempre e solo per costruire ) , di trasferimenti
di volumi a carico delle aree ambientalmente piu' pregiate della città
( e piu' redditizie per le immobiliari ) , di sistematico abbandono dei
cittadini che a Sestri, a Sampierdarena, a Pegli , in val Bisagno come nel
levante chiedevano e chiedono ancora con forza il rispetto degli
impegni programmatici della amministrazione sistematicamente elusi con
esigenze sempre declamate a gran voce di " fare cassa".
Ma tornando
agli erzelli ci sono molte domande che hanno bisogno di risposte chiare
e certe fuori da populismi o demagogie di parte.
Occupazione.

Il primo
motore dell'operazione è quello dell'occupazione , del lavoro, di
qualità, pulito, ad alto reddito. Purtroppo la presunta lista delle
aziende pronta a trasferirsi a Cornigliano lalita , o forse c'è , ma non
è certa. Noi non dubitiamo della buonafede del professor Castellano e
del Sindaco che lo sostiene convinto. Ma se puta caso le 70 aziende che
avrebbero mostrato interesse per l'operazione non si faranno avanti a
coprire quel 70% di aree industriali che fine faranno quelle aree ? Ci
saranno servite le solite variazioni di destinazione d'uso? O di volumi
e di tipolgia in corso d'opera? Perchè sia chiaro il consiglio comunale
ha votato per fede , non c'è nessun contratto scritto, non ci sono
impegni presi da nessuno ( apprendiamo dalle dichiarazioni del
professor Castellano che sono 4 le aziende che si son dette pronte a
trasferirsi, ma anche qui trasferimenti da una zona a un'altra , nessun
incremento occupazionale.

Ambiente. Quelle aree sono inquinate ,
pesantemente inquinate . Il recupero di areee simili è molto costoso ma
preliminare per legge a qualunque edificazione. Esiste una stima
certificata dei costi, e a chi andra' a carico il risanamento al
precedente proprietario, al consorzio Leonardo, al pubblico ?

Ambiente
bis Il parco piu' grande della città.
E il parco, l'immenso parco dove i figli del consigliere Lecce (
capogruppo ds incantato dal progetto ) andranno a giocare sulle
altalene chi lo curera'? Perchè un parco , si sa costa e lo sanno bene
tutti gli ambientalisti che a Genova stanno tentando di salvare
dall'incuria e dagli assalti cementizi e privatistici i parchi
comunali. Questa maggioranza ha costantemente negli anni ridotto gli
investimenti nel verde pubblico e ha sistematicamente concesso ai
privati di invadere ed edificare nelle aree di verde di pregio (
pubbliche e private ). Niente di vietato, è la linea di politica
urbanistica ed ambientale che questa amministrazione ha portato con il
consenso della sua maggioranza in piena coerenza con la storia della
gestione ambientale della città negli ultimi decenni. Ma certo pensare
che questa amministrazione in scadenza e questa maggioranza consiliare
che si ripropone agli elettori sapra' tutelare e gestire il verde
cittadino e' una cosa che alla luce della storia fa ridere i polli.

Ambiente tris. In quell'area arriverà traffico, molto traffico,
sia
privato che industriale e col traffico i soliti problemi di intasamento
e di inquinamento di un'area notoriamente molto piu' che satura. Anche
qui nessuno studio preliminare proposto ai consiglieri su costi delle
infrastrutture. Altro che ferita sanata. Qui ci vogliono mettere il
sale sulla ferita.

Ambiente trasporto pubblico.
Ovviamente un nuovo
quartiere ha bisogno di un servizio di trasporto pubblico. In attesa di
funicolari, cremagliere, auto elettriche e quant'altro vorranno
progettare e costruire ( ma siamo solo ai primi approcci ) c'è da fare
i conti coi costi. Una linea di Bus costa ( mediamente ) 500.000 euro
l'anno. L'azienda , recentemente privatizzata sta tagliando le linee (
in particolare le pi' costose , quelle collinari ). Anche qui nessuna proposta
è stata avanzata, nessun costo è stato esaminato, sempre e solo la fede
immancabile di questa maggioranza nel radioso avvenire della città.

Sociale. Un quartiere nuovo ha bisogno di strutture sociali
di presenze
significative delle istituzioni in termini di sanità, assistenza ,
cultura e altro. Siccome in nessuno dei quartieri collinari sopracitati
è stato fatto un investimento significativo in questi settori lasciando
che il degrado aumentasse negli anni, quale possibilità c'è che questa
volta si faccia in maniera diversa?

Ecco queste sono alcune delle
domande che noi facciamo, domande inevase sistematicamente da
amministratori ed imprenditori.

Non resta che sperare che il prossimo
sindaco cominci dalla concretezza dei dati, con la trasparenza degli
atti, col lasciare le favole e gli incantesimi ai luoghi del privato
dove hanno una valenza inestimabile nell'educazione dei bambini.

andrea agostini
presidente circolo nuova ecologia legambiente genova


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