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rubare acqua per creare la sete
- Subject: rubare acqua per creare la sete
- From: "ANDREA AGOSTINI" <lonanoda at tin.it>
- Date: Fri, 15 Dec 2006 06:24:23 +0100
da liberazione.it novembre 2006 Rubare l\'d5acqua per creare la sete Vandana Shiva\ In una democrazia, bandire prodotti e attivita'dannose un\'espressione della libert e dei diritti dei cittadini. La messa al bando protegge i cittadini dai rischi per la salute e per l'ambiente. E' per questo che il fumo stato vietato nei luoghi pubblici. E per questo che le sostanze dannose per l'ozono sono state proibite dal Protocollo di Montreal. E' per questo che la Convenzione di Basilea ha bandito il commercio di rifiuti tossici e pericolosi.\ La Coca Cola e la Pepsi sono entrate senza dubbio a far parte del gruppo dei prodotti tossici e dannosi che necessario bandire per proteggere la salute dei cittadini e per proteggere l'ambiente. \ Ci sono serie ragioni ambientali e umanitarie per vietare la produzione di bevande analcoliche in India. Ogni stabilimento di Coca Cola e Pepsi estrae 1-2 milioni di litri d'acqua al giorno. Se ogni stabilimento estrae 1-2 milioni di litri d'acqua al giorno e ci sono 90 stabilimenti, l'estrazione giornaliera va dai 90 ai 180 milioni di litri. Questo potrebbe soddisfare il fabbisogno giornaliero di acqua potabile di milioni di persone. Ogni litro di queste bevande distrugge ed inquina 10 litri d'acqua. E si scoperto che le acque di scolo cos prodotte contengono alti livelli di cadmio e piombo.\ Una prolungata esposizione al cadmio pu potenzialmente avere effetti quali disfunzioni renali, danni alle ossa, al fegato e al sangue. Il piombo colpisce il sistema nervoso centrale, i reni, il sangue e il sistema cardio-vascolare. Le donne di un piccolo villaggio del Kerala sono riuscite a far chiudere uno stabilimento della Coca Cola. Quando bevete una coca, bevete il sangue della gente, ha detto Mylamma, la donna che ha dato inizio al movimento contro la Coca Cola a Plachimada. Lo stabilimento della Coca Cola di Plachimada nel marzo 2002 ricevette una commessa per la produzione di 1.224.000 bottiglie di prodotti Coca Cola al giorno. La compagnia cominci ad estrarre illegalmente milioni di litri di acqua pulita. Secondo la gente del posto, la Coca Cola estraeva 1,5 milioni di litri d'acqua al giorno. Il livello dell'acqua cominci a scendere. Membri delle trib e contadini si lamentarono che i depositi e le scorte d'acqua risentivano negativamente dell'installazione indiscriminata di pozzi per lo sfruttamento delle falde freatiche, con gravi conseguenze per le coltivazioni. I pozzi minacciavano anche le fonti tradizionali di acqua potabile, gli stagni, i serbatoi, i fiumi e i canali navigabili. La Coca Cola non solo rubava l'acqua della comuni locale, ma inquinava anche quella che non prendeva. La compagnia depositava materiali di scarto all'esterno dello stabilimento, materiali che durante la stagione delle piogge si propagavano nelle risaie, nei canali e nei pozzi, causando gravi rischi per la salute. In seguito a questo scarico, 260 pozzi creati dalle autorit pubbliche per l'approvvigionamento di acqua potabile e per l'agricoltura si sono prosciugati. el 2003 l’ufficiale medico del
distretto informò la gente di Plachimada che la loro acqua non era adatta ad essere bevuta. Le donne, che già sapevano che era tossica, facevano chilometri per procurarsela. Le donne di Plachimada non avevano intenzione di permettere questa pirateria idrica. Nel 2002 cominciarono un dharna (sit-in) ai cancelli della Coca Cola. Il 21 settembre 2003 una grossa manifestazione consegnò un ultimatum alla Coca Cola. E nel gennaio 2004 la Conferenza mondiale per l’acqua portò attivisti globali a Plachimada per sostenere gli attivisti locali. Un movimento iniziato da donne adhivasi locali aveva messo in moto un’ondata di energia a loro sostegno a livello nazionale e globale. Oggi lo stabilimento è chiuso e movimenti sono iniziati in altri stabilimenti. C’è un solo criterio e una sola misura nel problema dell’uso dell’acqua: il diritto fondamentale di ogni uomo ad acqua pulita, sana e adeguata non può essere violato. E la Coca Cola e la Pepsi stanno violando questo diritto. E’ per questo che la loro estrazione di milioni di litri d’acqua dev’essere vietata. La lotta contro queste bevande è anche una lotta per la salute. Residui di pesticidi sono stati trovati nella Coca Cola e nella Pepsi. E in ogni caso le bevande analcoliche sono pericolose anche senza pesticidi. Le bevande analcoliche non hanno nessun valore nutrizionale in confronto alle nostre bevande locali, quali nimbu pani, lassi, panna, sattu. Con le loro campagne pubblicitarie aggressive i giganti delle bevande analcoliche sono riusciti a far vergognare i giovani indiani della nostra cultura gastronomica locale, nonostante i suoi valori nutrizionali e la sua sicurezza. Hanno monopolizzato il mercato della sete. Il ministro della Salute indiano ha chiesto alle star del cinema di non sostenere Coca Cola e Pepsi per via dei rischi rappresentati dallo zucchero contenuto nelle bevande analcoliche, implicate nelle epidemie di obesità e diabete tra i bambini. Una lattina da 12 once contiene 1,5 once di zucchero. Lo zucchero contenuto nelle bevande analcoliche non è zucchero naturale, bensì Hcfs, sciroppo di grano ad alta concentrazione di fruttosio. Gli stabilimenti per la produzione dello sciroppo di grano hanno cominciato ad essere impiantati in India, e se non vengono stabilite delle regole rigide la dieta indiana potrebbe prendere la via di quella statunitense, dove lo sciroppo di grano ad alta concentrazione di fruttosio provoca resistenza all’insulina. A differenza del saccarosio, il fruttosio non passa attraverso alcune fasi critiche intermedie di collasso, ma viene deviato verso il fegato, dove imita la capacità dell’insulina di far rilasciare al fegato acidi grassi nel sangue. Degli studi hanno scoperto che le diete a base di fruttosio contengono il 31% in più di trigliceridi rispetto alle diete a base di saccarosio. Il fruttosio inoltre riduce il tasso di ossida- zione degli acidi grassi. Gli scienziati dell’Università della California a Berkley hanno anche confermato che un consumo eccessivo di fruttosio stava deviando la dieta americana verso cambiamenti metabolici che inducono all’accumulo di grasso. L’India non puo’ affrontare gli elevati costi sanitari di una dieta a base di fruttosio, che ha anche altri costi nutrizionali come effetti collaterali. Quando il grano viene utilizzato per produrre sciroppo ad alta concentrazione di fruttosio, ai poveri viene negato un elemento nutritivo basilare. Il 30% del grano viene già utilizzato per produrre materia grezza per la produzione industriale di cibo per il bestiame e fruttosio e non viene usato come alimento per l’uomo. Inoltre, la sostituzione di dolcificanti più sani derivati dallo zucchero di canna, come il gur e il khandsari, derubano i contadini di guadagni e mezzi di sostentamento. L’impatto dei prodotti
della cola sulla catena alimentare e sull’economia è pertanto molto ampio e non finisce con la bottiglia. La gente consuma 4 kg di prodotti chimici a testa all’anno, sulla base di 20,6 milioni di tonnellate di prodotti chimici sotto forma di coloranti artificiali, aromi, eccetera. Pertanto non è solo dei pesticidi che dovremmo preoccuparci, ma delle miscele tossiche da cui i giganti della cola stanno rendendo dipendenti i nostri figli. L’acido fosforico e il diossido di carbonio rendono le bevande analcoliche fortemente acide, il che spiega come mai siano efficaci come detergenti per il bagno. Non approveremmo mai che i nostri figli bevessero detergente per il bagno, tuttavia le bevande analcoliche, che hanno le stesse proprietà acide, vengono vendute liberamente. E’ a causa di questi rischi che negli Stati Uniti le scuole hanno vietato le bevande analcoliche. E’ a causa di questi rischi che 10mila scuole e college indiani si sono dichiarati “zone libere da Coca Cola e Pepsi”. E’ a causa di questi rischi che il Governo del Kerala ha bandito le cole. E’ a causa di questi rischi che la mensa del Parlamento indiano non serve Coca Cola e Pepsi. Ed è a causa di questi rischi che i rappresentanti della Pepsi hanno ammesso che le loro bevande non sono sicure per i bambini. Vietare o meno Coca Cola e Pepsi non può e non dovrebbe dipendere solamente da sé un particolare laboratorio non trova particolari livelli di residui di particolari pesticidi oltre i limiti permessi nelle bevande analcoliche. I problemi dovuti alla creazione da parte di Coca Cola e Pepsi di una crisi idrica e di una crisi sanitaria sono separatamente ragioni sufficienti per vietarle. Prese insieme, rendono il divieto imperativo. Sono crimini contro la natura e le persone. I crimini vengono determinati dal loro impatto, non dallo “standard” degli strumenti usati per commettere un crimine. Coca Cola e Pepsi sono impegnate a devastare le risorse idriche della terra e stanno lentamente avvelenando i nostri figli. E non c’è uno standard sicuro per la devastazione. Traduzione di Martina
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