[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Ciad, non si placa l'emergenza a Est
- Subject: Ciad, non si placa l'emergenza a Est
- From: "Ufficio Stampa COOPI" <ufficiostampa at coopi.org>
- Date: Wed, 13 Dec 2006 12:28:08 +0100
COMUNICATO STAMPA NON SI PLACA L’EMERGENZA NELL’EST CIAD A rischio anche il personale umanitario, alcuni profughi ciadiani in fuga verso il Darfur Milano, 13 dicembre 2006 – Peggiorano gravemente le condizioni di sicurezza nell’est del Ciad. La militarizzazione delle zone che accolgono i rifugiati e le persone sfollate - caratterizzate dalla mobilità degli attacchi dei ribelli, e dalle controffensive governative degli ultimi giorni - ha costretto molte agenzie umanitarie a evacuare parte importante del loro personale espatriato, riducendo l’aiuto ai servizi essenziali. COOPI – Cooperazione Internazionale (<http://www.coopi.org/>www.coopi.org) è presente a Goz Beida, nell’Est Ciad, con uno staff medico di 9 espatriati. “La sensazione che si prova è quella di terra bruciata, come se l’obiettivo fosse svuotare la zona orientale del Paese” racconta Antonella Girardi, infermiera di COOPI. “Nell’ultimo mese gli attacchi sono diventati più intensi e violenti: circa 80 villaggi incendiati finora, con oltre 300 tra morti e feriti, la distruzione del raccolto e terre inaccessibili”. COOPI sostiene l’ospedale di distretto di Goz Beida fornendo farmaci, materiale sanitario e personale, oltre a garantire la presenza 24 ore su 24 di un chirurgo espatriato. “Settimana scorsa è arrivata una donna ferita alla spalla” continua A. Girardi, “al momento dell’attacco aveva suo figlio a dorso, com’è usanza da queste parti; la pallottola che l’ha ferita è poi uscita e ha preso la testa del piccolo, deceduto all’istante.” Goz Beida è una città di 3.000 persone, dove attualmente sono presenti 15.000 rifugiati sudanesi, 10.000 profughi interni arrivati a marzo-aprile, e 7.500 arrivati recentemente. A questi si aggiungono i “3.000 militari governativi che hanno abbandonato Daguessa e Ade, due zone alla frontiera Ciad-Sudan, e hanno ripiegato su Goz Beida con le loro famiglie, che gravano ora sulla già scarsissima disponibilità d’acqua nella città. Con i problemi di abbassamento drastico della falda sarà davvero dura” conclude A. Girardi. Con questa situazione, alcune persone dei villaggi ciadiani più vicini al confine hanno deciso di rifugiarsi in Sudan, nel Darfur, generando un movimento opposto ai profughi sudanesi che arrivano da quelle regioni. “E’ come se la frontiera ciadiana si fosse ritirata di 50 km, sulla linea di Goz Beida” aggiunge Giacomo Franceschini, che segue dall’Italia gli interventi di COOPI nel Paese. “Venerdì scorso sono inoltre giunti in città mezzi blindati dell’esercito regolare”. Le agenzie umanitarie hanno intanto deciso di continuare a distribuire farmaci e scorte alimentari sia per svuotare i magazzini, esposti al rischio di saccheggio, sia per rendere autonome le famiglie in caso di nuovi attacchi. “Oggi COOPI prosegue la propria assistenza sanitaria e nutrizionale al 100%”, spiega G. Franceschini. “Stiamo inoltre cercando di ridurre al minimo il personale locale per mettere al sicuro il maggior numero di persone. Tuttavia se la situazione dovesse peggiorare, stiamo valutando l’ipotesi di diminuire anche il personale espatriato, ma nell’ottica di continuare a garantire almeno i minimi servizi essenziali”. COOPI – Cooperazione Internazionale è un’associazione laica e indipendente che dal 1965 promuove l’accesso all’acqua, il diritto alla salute e all’istruzione e il rispetto dei diritti umani delle comunità più povere nel Sud del mondo. In 41 anni ha realizzato oltre 700 interventi in 50 paesi, coinvolgendo 50 mila operatori locali e assicurando un beneficio diretto a 60 milioni di persone. In Italia COOPI realizza iniziative per favorire la conoscenza e lo scambio tra le diverse culture. _________________________________________________ Per ulteriori informazioni, foto o interviste con gli operatori: Domenico Porco -Ufficio Stampa COOPI Via De Lemene 50, 20151 Milano Tel. 02 3085057, <http://www.coopi.org/>www.coopi.org, <mailto:ufficiostampa at coopi.org>ufficiostampa at coopi.org Ufficio Stampa <http://www.coopi.org/it/news/index.php?id=268> Via de Lemene 50 - 20151 Milano tel. +39 02 3085057 - fax: +39 02 33403570 mail: <mailto:ufficiostampa at coopi.org>ufficiostampa at coopi.org <http://www.coopi.org/it/news/index.php?id=268> Indica nell'apposita casella della tua dichiarazione dei redditi il nostro codice fiscale: 80118750159 Per info: <http://www.coopi.org/it/news/index.php?id=268>http://www.coopi.org/it/news/index.php?id=268
- Prev by Date: lotta alla speculazione idrica
- Next by Date: eolico batte il nucleare
- Previous by thread: lotta alla speculazione idrica
- Next by thread: eolico batte il nucleare
- Indice: