le cattive abitudini che ci fanno sprecare energia e buttare i soldi



 
da repubblica di mercoledi 1 novembre 2006

Studio inglese elenca le cattive abitudini che consumano elettricità e benzina e producono inquinamento. E i costi sono astronomici
Dalla tv all´auto, così sprechiamo l´energia
I peccati energetici degli europei costano miliardi. Italiani tra i peggiori

La legge imporrebbe consumi dimezzati, ma gli accordi di Kyoto non vengono rispettati
ANTONIO CIANCIULLO

ROMA - Nonostante la crescita del 2006, sembra che il prezzo del petrolio non sia abbastanza alto da cancellare le cattive abitudini. Gli italiani figurano al secondo posto nella classifica degli spreconi in un´indagine condotta dall´associazione di consumatori Energy Saving Trust e rilanciata sul sito del Cnr.
Peggio di noi solo gli inglesi che, nel sondaggio condotto su 5mila cittadini europei, ammettono di compiere ogni settimana 32 "cattive azioni" energetiche. Il 71 per cento tiene sempre accese le luci degli stand by degli apparecchi elettrici ed elettronici. Il 67 per cento fa bollire l´acqua più del necessario. Il 65 per cento lascia i carica batteria inseriti anche quando non serve. Il 63 per cento non spegne le luci quando esce da una stanza. Il 48 per cento prende la macchina anche per piccoli spostamenti. Il 44 per cento usa la lavatrice a 60 gradi. Il 32 per cento lascia il motore acceso quando il traffico è bloccato. Il 32 per cento asciuga i panni usando la lavatrice invece di lasciarli all´aria. Il 28 per cento tiene il riscaldamento in funzione quando la casa non è occupata. Il 27 per cento guida con il motore troppo su di giri. Il 22 per cento alza il termostato invece di mettersi un maglione. Il 15 per cento lava i vestiti a 90 gradi.
Sommando le conseguenze di questi 12 peccati energetici si scopre che, solo in Gran Bretagna, entro il 2010 gli errori dei consumatori costeranno 16 miliardi di euro e 43 milioni di tonnellate di anidride carbonica (equivalenti alle emissioni annuali di 7 milioni di case). Mentre basterebbe spegnere le luci degli stand by per assicurare elettricità per un anno a 2,7 milioni di case. Abbassare il termostato di un grado per recuperare abbastanza calore da scaldare per un anno 1,7 milioni di appartamenti. E cambiare una sola lampadina tradizionale con una ad alta efficienza in tutte le case per risparmiare il denaro necessario a pagare il conto del riscaldamento a 75 mila famiglie.
Non va molto meglio in Italia: figuriamo al secondo posto con 25 azioni sprecone a settimana. Teniamo le luci degli stand by degli apparecchi elettrici ed elettronici regolarmente accese come se fosse sempre Natale (l´80 per cento ne lascia ben 6 in funzione). E in media due volte e mezzo a settimana (contro una volta dei tedeschi) non ci preoccupiamo di spegnere il motore quando rimaniamo bloccati in un ingorgo. I più virtuosi del Vecchio continente sono i tedeschi (14 sprechi a settimana), seguiti dagli spagnoli (16 sprechi) e dai francesi (19 sprechi).
«L´Italia ha un consumo medio di 200 chilowattora per metro quadrato anno per le case, mentre la legge 10 del 1991 fissava lo standard di 100 chilowattora per metro quadrato», ricorda Fabrizio Fabbri, responsabile della segreteria tecnica del ministero dell´Ambiente. «Se lo avessimo applicato, e non era difficile, avremmo ridotto del 10-15 per cento le emissioni di anidride carbonica andando oltre l´obiettivo di Kyoto».