La schiavitù è tornata ed avanza a gran carriera: le navi-fabbrica

[Lorenzo Dellacorte <l_coortis at yahoo.it>]

Diciamo la verità, la schiavitù non è mai scomparsa.
Oggi con un esercito di riserva almeno equivalente
alla mano d'opera impiegata la condizione di ricatto
conseguente riduce i lavoratori "liberi" a livelli di
retribuzione e di condizionamenti della persona sempre
più simili al regime di schiavitù. L'intera società si
sta modellando su questo paradigma: aumenta la
sorveglianza anche armata, nascono campi di
concentramento di tutti i tipi e forme, è scomparsa la
timida democrazia borghese, dilagano forme di
schiavitù ottocentesca dappertutto anche in Italia:
dalla schiavitù mentale del pensiero unico, che apre
la strada a quella fisica, dal caporalato del pomodoro
ai cpt, dai quartieri ghetto delle periferie, al
confinamento volontario di chi non ha soldi, per non
parlare dell'immenso campo di concentramento di Gaza,
vero monumento celebrativo del nazismo, alle nuove
navi del lavoro coatto cinese. Si tratta di
mercantili-officina attrezzati come una fabbrica dove
lavorano come schiavi migliaia di senza diritto, in
navigazione o in sosta protetta, per sfuggire alle
leggi internazionali sui dazi e le dogane: chi si
ribella alimenta la catena alimentare dei pesci!! Il
tutto sempre per la dea produttività i cui adoratori
abbondano anche nello splendido governo delle
sinistre! 

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