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Re:Delocalizzazione e responsabilità del sindacato.Documento da inviare e diffondere se condiviso
- Subject: Re:Delocalizzazione e responsabilità del sindacato.Documento da inviare e diffondere se condiviso
- From: Lorenzo Dellacorte <l_coortis at yahoo.it>
- Date: Mon, 16 Jan 2006 21:13:30 +0100 (CET)
Cari amici, le grandi multinazionali hanno comprato oramai da anni le classi politiche dei principali stati nazionali. Chi resisteva è stato spazzato via con colpi di stato come è accaduto all'Italia, paese da Yalta destinato agli USA con il consenso di Stalin e di Togliatti. Con lo stragismo prima e con la falsa mani pulite poi è stato eliminato il sistema democratico frutto della resistenza ed il partito fulcro di quel periodo, la democrazia cristiana, colpevole dei essere troppo debole con il popolo e poco con le multinazionali! Un rinnovato patto (viene da Yalta) con l'ex PCI ha trasformato i DS nei migliori difensori del capitale finanziario in cambio della sua omologazione a gestire per loro conto il potere: la vicenda UNIPOL è un episodio che serve a consacrare pubblicamente la loro definitiva consacrazione neoliberista! Ebbene, le multinazionali, mediante leggi e norme studiate dai loro centri studi ed applicate solertemente dalla nuov stirpe dei politici-non politici, ma impiegati, hanno eliminato barriere e impedimenti al dispiegamento dei loro grandi capitali che per rendere hanno bisogno di un forte accentramento e di un mercato planetario. Per questo le piccole economie, i piccoli imprenditori, le medie industrie, i prodotti nazionali, dall'Italia al Burkina Faso sono sistematicamente eliminati per dare spazio ai prodotti delle multinazionali: ma non basta: per mantenere il saggio del profitto devono accaparrarsi i servizi essenziali, tra cui l'acqua, gli ospedali, la salute, fino alla vita stessa: una cultura della morte viene diffusa sistematicamente perchè 6.000.000.000 di abitanti sono troppi per i loro profitti: non rendono anche se li trasformassero in scatolette per cani. La discussione tra sviluppo e non sviluppo è ridicola: non c'è nessuno sviluppo oggi: povertà dappertutto! In questo quadro poco tranquillo c'è solo una barzelletta: il programma dell'Unione!!! --- "a.ceresa2002" <a.ceresa2002 at libero.it> ha scritto: > Cari amici, > > Vi pregherei di concedermi mezzora, per rispondere > al Professore Arrico Colombo il quale mi è sembrato > molto preoccupato per il fatto che le Industrie > Candi chiudono e si trasferiscono altrove, dove > poter lavorare e produrre in modo più coerente, di > fronte alla concorrenza globale dei mercati. > > Caro Professore, > > Perdoni la mia ignoranza, la mia istruzione non > supera la seconda elementare e quindi è possibile > riscontrare qualche errore di orto/grammaticale > unito alla scarsa concentrazione del ragionamento. > A volte sono obbligato a prendere le pastiglie per > sforzarmi a ragionare, ma qualche volta neanche > quelle fanno miracoli. > > Da trent’anni ad oggi non faccio che assistere allo > sfascio dell’industria italiana, unita agli scandali > di diversa natura: dalla giustizia, alle > speculazioni, agli abusi di potere, agli imbrogli, > ai grandi furti impuniti, sarà meglio che fermo la > mano perchè aveva preso il via a descrivere la > situazione disastrosa nella quale si trova il nostro > paese dappoi gli anni 73. > > Allora nessuno scioperava quando eleggevano incapaci > nelle posizioni importanti del paese, le quali hanno > trascinato la Nazione Italia nella situazione in cui > si trova. > > Dal 73 ad oggi centinaia di industrie hanno chiuso i > battenti, e dal 73 ad oggi il costo delle abitazioni > è salito alla sconvolgente inflazione del 11.500 % e > nessuno ha mai scioperato. > > L’altro giorno sono andato al Super Mercato ed ho > comprato un paio di scarpe made in Italy ed ho > pagato 78 Euro. Quindici giorni dopo, sono andato > nello stesso mercato, ed ho comperato un altro paio > di scarpe, identiche in tutto e per tutto però (made > in Cina) ed ho pagato soltanto Euro 14,99 – poi sono > andato da Mac Donald ed ho pranzato con un Big Mac > che mi è costato Euro 4,60 - mentre il medesimo > panino in Cina costa soltanto Euro 1,25 seduto in > una bella poltrona accompagnato dal sorriso di una > bella Cinesina. > > Tutto quello che guadagno serve appena per pagare > l’affitto di casa, e qualche multa per la penosa > situazione dei parcheggi, creata per sopperire alle > speculazioni dei Comuni. > I costi dell’energia hanno superato il costo di un > barile di sangue e non si prevedono miglioramenti. > Qualcuno si affanna a sventolare la sconcertante > soluzione del Nucleare. > Povera Italia, come è stata maltrattata. > > Spero di non sbagliare nel mio ragionamento, per > l’occasione ho preso tre pastiglie, la Fiat è > prossima alla chiusura come pure l’Alitalia e tante > altre Industrie che stanno accumulando soltanto > debiti su debiti. > Non sarà meglio chiudere la grande fabbrica Italia > con tutti i suoi grandissimi amministratori super > laureati, i quali hanno perso l’orientamento fra la > grande confusione creata dai tantissimi colori che > inebriano il carro politico/economico ? > > Non sarà meglio andare tutti in Cina ad imparare > quelle tante cose che non conosciamo, oppure > invitare i Cinesi a mettere ordine nei ragionamenti > dei super scienziati politicanti, litiganti, per > trovare una strada degna come esseri viventi > Italiani ? > > Caro Professore, non so se posso osare chiederle chi > pagherà i madornali debiti creati dai politici in > questi 50 anni di dominio politico/economico per > vivere in un paese allo sfascio ? > > Distinti saluti da Anthony Ceresa > > > > > > > > > > > Movimento per la società di giustizia e per la > speranza > > > > Cari amici, > > il Movimento ha preparato > questo intervento presso il Sindacato di fronte alla > minaccia di delocalizzazione di una importante > industria di elettrodomestici; per il quale chiede > il vostro aiuto, il documento può da ognuno essere > inviato come suo, anche modificandolo. Gl'indirizzi: > > Segr. Guglielmo Epifani, CGIL Corso d'Italia 25, > 00198 Roma/ info at cgil.it > > > > Segr. Savino Pezzotta, CISL Via Po 21, 00198 Roma > / segreteria generale at cisl.it > > > > Segr. Luigi Angeletti, UIL Via Lucullo 6, 00187 > Roma / info at uil.it > > > > Segr. Gianni Rinaldini, FIOM Corso Trieste 36, > 00198 Roma/ organizzazione at fiom.cgil.it > > > > Segr. Giorgio Caprioli, FIM Corso Trieste 36, > 00198 Roma/ Fim at cisl.it > > > > Segr. Antonino Ragazzi, UILM Corso Trieste 36, > 00198 Roma/ uilm at uil.it > > > > Un saluto fraterno da Arrigo Colombo > > > > > > > > Movimento per la Società di Giustizia e per la > Speranza > > > > Lecce > > > > > > > > Ai Segretari dei Sindacati Confederali CGIL, CISL, > UIL > > > > Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta, Luigi > Angeletti > > > > Ai Segretari dei Sindacati Metalmeccanici FIOM, > FIM, UILM > > > > Gianni Rinaldini, Giorgio Caprioli, Antonino > Ragazzi > > > > > > > > Ancora la delocalizzazione e le responsabilità del > Sindacato > > > > > > > > È di qualche giorno fa la notizia che un'altra > impresa storica di elettrodomestici, la Candy, ha > deciso di trasferire in Cechia, entro il 2006, uno > stabilimento che impiega 500 persone. > > > > Ci domandiamo se questo trasferimento è stato > deciso unilateralmente dall'impresa, o se è stato > discusso coi lavoratori; se il Sindacato è > intervenuto per richiamare l'impresa ai suoi doveri > verso i lavoratori, come verso la comunità locale e > la nazione. > > > > > > > > Se non lo ha fatto, lo deve fare sollecitamente. > All'impresa dev'essere detto con chiarezza che il > suo patrimonio non appartiene ai soli azionisti, ma > anche e ancor più ai lavoratori, che l'impresa hanno > costruito e sviluppato; e alla comunità locale che > vi ha concorso creando infrastrutture; alle banche e > a tutti i cittadini che nelle banche depositano il > loro denaro, quel denaro che alle imprese viene poi > prestato; e a tutta la nazione che le imprese > asseconda e sostiene con aiuti e facilitazioni > fiscali. L'impresa è un fatto sociale. > > > > > > > > È tempo che abbia fine questo pregiudizio per cui > l'impresa appartiene soltanto ai padroni; che di > essa e delle sue sorti, nei momenti importanti che > intervengono lungo la sua esistenza, solo i padroni > decidono; che i lavoratori devono soltanto subire le > loro decisioni. > > > > Bisogna che il sindacato s'impegni in una campagna > mediatica per inculcare e diffondere l'idea > dell'appartenenza sociale delle imprese. E anche una > legge in proposito - comprensiva pure dei problemi > di delocalizzazione - dev'essere preparata, per > essere presentata al parlamento, se si pensa che > questo parlamento abbia sufficiente sensibilità per > questi problemi. In ogni caso dovrebb'essere > discussa col Centro del Programma di Prodi, per > essere presentata poi nella prossima legislatura. > > > > Ma i casi che nascono e premono nel frattempo, > devono essere sollecitamente affrontati. > > > > > > > > Il Movimento chiede al Sindacato un deciso > intervento nel caso Candy, e ancor più > l'affrontamento del problema nei media e l'impegno > per un'adeguata legislazione. > > > > > > > > Lecce, gennaio 2006 > > > > > per il Movimento, il responsabile > > > > > Prof. Arrigo Colombo > > > > > > > > Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di > ricerca sull'utopia, Università di Lecce > > > > Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax > 0832-314160 > > > > E-mail arribo at libero.it/ Pag web > http://digilander.libero.it/ColomboUtopia > > > > > > > > > > > > > > > -- > Mailing list Economia dell'associazione PeaceLink. > Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: > http://www.peacelink.it/mailing_admin.html > Archivio messaggi: > http://www.peacelink.it/webgate/economia/maillist.html > Si sottintende l'accettazione della Policy Generale: > http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html > > ___________________________________ Yahoo! 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