il parmigiano reggiano è davvero ogm-free?



 da lanuovaecologia.it

Giovedì 29 Settembre 2005
 
IL CASO

Parmigiano Reggiano davvero ogm-free?


I dubbi di Vas e Federconsumatori dopo un’intervista rilasciata dal presidente del consorzio produttore del più “famoso” formaggio italiano. Ancora nessun provvedimento per avere un marchio che assicuri la “libertà dal biotech”. I rischi per le produzioni di qualità del Belpaese


Il fiore all’occhiello della produzione tipica italiana, il Parmigiano Reggiano, associato agli Ogm? La notizia è da far saltare sulla sedia, perché l'integrità del formaggio italiano più noto al mondo potrebbe subire «un duro colpo». Lo segnalano Simona Capogna di Vas - Verdi ambiente e società e Rosario Trefiletti, di Federconsumatori, riferendo le parole del presidente del consorzio Parmigiano Reggiano, Andrea Bonati. Secondo quanto spiegano Vas e Federconsumatori, Bonati avrebbe detto che «le aziende che forniscono il latte utilizzano come mangime anche soia e mais transgenici». Tale affermazione, spiegano in un comunicato, «si legge in un'intervista del Salvagente, in cui si fa riferimento all'esplicita richiesta di Verdi ambiente e società e Federconsumatori di inserire nel disciplinare produttivo il divieto di usare mangimi ogm».
Il Parmigiano Reggiano viene descritto dalla pubblicità come un prodotto artigianale, ottenuto con «ingredienti essenziali e genuini, con latte pregiato della zona tipica, con metodi antichi, con una maturazione affidata ai lenti ritmi della natura». E per tutte queste caratteristiche non solo «il consumatore è disposto a pagare prezzi esorbitanti che vanno dai 13 fino ai 37 euro al chilogrammo - sottolineano Vas e Federconsumatori - ma tutta la società civile è scesa in piazza in difesa del suo marchio di qualità quando, nel luglio di quest'anno, qualche membro del Codex alimentarius aveva proposto di liberalizzarne l'uso con il generico “Parmesan”».
A quanto sembra, invece, il Parmigiano «non si fa, ma si “fabbrica” - affermano Capogna e Trafiletti - e il suo marchio di qualità non è più una garanzia». La genuinità, la pregiatezza, la tipicità, l'arte, la sapienza «diventano, infatti, solo una questione di marketing o addirittura pubblicità ingannevole se ancora oggi non è stato preso nessun provvedimento che assicuri una produzione ogm-free».
A questo punto «perché il consumatore non dovrebbe optare per un prodotto più conveniente economicamente? - si chiedono - se il mais o la soia per gli animali vengono importati dall'Argentina, dal Canada o dagli Usa, perché non acquistare direttamente un formaggio generico Parmesan prodotto in tali Paesi?».
Vas e Federconsumatori, chiedono di «contribuire a tutelare i produttori e i consumatori e l'agricoltura italiana in maniera coerente, ieri in piazza insieme al Consorzio per difendere il Parmigiano Reggiano come “made in Italy”, oggi per chiedere a gran voce al Consorzio un confronto serio per arrivare a far sì che il suo prodotto sia “libero da ogm” e quindi effettivamente “genuino, tipico e pregiato”».