[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
nasce il negozio dell'economia intelligente
- Subject: nasce il negozio dell'economia intelligente
- From: "ANDREA AGOSTINI" <lonanoda at tin.it>
- Date: Tue, 27 Sep 2005 06:36:10 +0200
da IL SOLE 24 ORE mercoledì 21 settembre
2005
A N T I D O T I A L C A R O G R E G G I O
Nasce il negozio dell'energia intelligente autore: GIUSEPPE CARAVITA Non tutto il petrolio caro vien per nuocere. E questo vale per l'intera Europa. « Il barile a caro prezzo è anche una forza positiva — afferma Eberarth Rhein, senior adviser dell'European Policy Center, uno dei maggiori think tank di Bruxelles— guardiamo che cosa è avvenuto nei primi sei mesi di quest'anno un po' in tutta Europa. Il consumo di benzina in Germania e Belgio è crollato del 10% (in Italia il calo è stato del 9,7%, ndr). Non abbiamo mai visto un dato simile da molti anni. Significa che il meccanismo del mercato continua a funzionare, e piuttosto velocemente. Non solo. La comunità internazionale ha lavorato per dieci anni al protocollo di Kyoto, con estenuanti negoziati per raggiungere un obiettivo di minori emissioni energetiche del 10% al 2012. Invece il mercato ha compiuto, in soli sei mesi, lo stesso lavoro. Ma senza burocrati, resistenze politiche Usa e cinesi e quant'altro. È una lezione da cui dobbiamo trarre insegnamento » . « Conviene quindi avere un prezzo del petrolio alto e stabile, e per molti anni — sostiene Rhein— proprio perché i mercati siano indotti ad assumere una soglia da cui non si torna indietro, e che giustifichi investimenti anche a medio lungo termine di sostituzione e di risparmio, meglio ancora se innovativi. Basti, al proposito, guardare che cosa sta succedendo sui mercati azionari. La crescita delle quotazioni delle nuove imprese di energie rinnovabili, in particolare di solare fotovoltaico » . Evergreen Solar, DayStar Technologies, Energy conversion devices, Spire. Questi sono solo quattro esempi, tratti dal Nasdaq Usa, di piccole imprese innovative che hanno visto le loro quotazioni raddoppiate negli ultimi dodici mesi. In agosto la Cypress Semiconductor ha visto una offerta iniziale d'acquisto ( Ipo) per la sua consociata Sun- Power: obbiettivo ( già in parte raggiunto) raccogliere ben 100 milioni di dollari. « E non sono soli i piccoli a muoversi — aggiunge Rhein — la General Electric ha deciso una nuova strategia da 2 miliardi di dollari sull'eolico e il solare ». Mentre in Germania, in Spagna e in Francia, dice uno studio della Deutsche Bank, i massicci incentivi stanno facendo crescere il mercato degli impianti solari al ritmo del 40%, che dovrebbe durare fino al 2010. Ma anche in Italia i segnali non mancano. Giuseppe Zanardelli, piccolo imprenditore, vive per esempio settimane di forte impegno creativo. Sei anni fa avviava a Brescia la Tge, uno dei primi grossisti italiani di energia nati sull'onda della liberalizzazione elettrica. La sua, come le altre dieci simili spuntate in questi anni, è ancora una piccola impresa, intermedia mezzo miliardo di euro di energia all'anno con un quindicina di addetti. Fino all'anno scorso la Tge cresceva su una traiettoria regolare: « Abbiamo sempre offerto ai nostri clienti professionali— spiega il fondatore della Tge — dei contratti di fornitura di energia standard ma con sconti sostenuti sulle tariffe Enel. Da quest'anno, però, qualcosa ha cominciato a cambiare, e seriamente. Non è solo lo sconto quello che ci chiedono le imprese ma energia rinnovabile». Una sorpresa anche per un addetto ai lavori come Zanardelli che distribuisce elettricità provieniente da impianti idroelettrici e, ora, anche di nuovi produttori dell'eolico e del solare. « Non credevamo che la nostra clientela, tutta di imprese, esprimesse una così netta preferenza. Al punto da accettare sconti inferiori a patto di ottenere, come noi la chiamiamo, energia intelligente. Sembra quasi una scelta di campo, etica. Anche se, in non pochi casi, il nostro bollino con l'energia verde l'appiccicano sulle vetrine del negozio, come segnale di qualità per i clienti » . Oggi la Tge sta scindendosi in due: « Ci sta crescendo intorno il mercato del risparmio energetico e degli impianti di autoproduzione a energia rinnovabile. Per esempio abbiamo avviato un progetto con la Fippa, l'associazione dei panificatori, per una serie di soluzioni a minor consumo elettrico. I nostri tecnici sono oberati di lavoro. Stiamo quindi varando una seconda Tge, un'unità sistemistica per lavorare con i clienti sulle nuove frontiere. L'epoca del grossista energetico che forniva soltanto uno sconto su una commodity sta finendo. Il valore aggiunto, per noi, è sui servizi, sui progetti. E qui c'è spazio per tanti giovani » . Pur nei tempi difficili degli uragani, dell'effetto serra e del caropetrolio l'ottimismo pratico di Zanardelli è condiviso da altri. Per esempio da Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club, un network che oggi conta circa 140 tra imprese energetiche e non, enti locali e associazioni « e che Rassegna Stampa del 21.9.2005 – Comunicato di informazione a cura della Federazione Italiana Bancari e Assicurativi 22 quest'anno è cresciuto, in numero di partecipanti, di quasi un terzo » . Dall'inizio di quest'anno — spiega Silvestrini— è cominciata in Italia una sorta di rivoluzione silenziosa, ma ben conosciuta agli addetti ai lavori. « Quella dei certificati bianchi, ovvero della legge che incentiva i progetti di rispamio energetico nelle imprese. Il certificato riconosce un centinaio di euro per ogni tonnellata di petrolio equivalente risparmiata, per almeno cinque anni. Il risultato è che noi stimiamo almeno 500 tra imprese sistemistiche, studi di ingegneria, società professionali, sguinzagliate sul territorio a sviluppare progetti, a caccia di inefficienze, a offrire soluzioni in cui ci guadagnano loro insieme al cliente » . « Qui in Italia c'è tanto ritardo da recuperare— osserva Silvestrini —. Il prezzo del petrolio alto e stabile è un'occasione d'oro da sfruttare per innescare un nuovo ciclo di investimenti, capaci anche di ridare tono all'intera economia » . « Noi di Tge siamo partiti da alcuni mesi con un sito, www.la220. it, e una campagna radiofonica, in cui si spiega la prossima liberalizzazione dell'energia anche per i consumatori ( e non solo le imprese a partite Iva) e il ruolo dell'energia intelligente, compresa l'autoproduzione solare ( quella che abbiamo chiamato "coltivazione dei tetti"). La risposta da parte degli ordinari cittadini è stata tanto forte al punto da farci mettere in cantiere un'idea. Una rete nazionale di negozi della nuova energia, in grado di aiutare l'intero Paese a dare una risposta attiva alla nuova era del caro petrolio ». |
- Prev by Date: Fw: Infosdebitarsi del 23 settembre 2005: News dalla rete europea sugli incontri annuali di Banca Mondiale e Fondo Monetario internazionale su debito e finanziamenti per lo sviluppo
- Next by Date: stare al mondo nell'era del telefonino
- Previous by thread: Fw: Infosdebitarsi del 23 settembre 2005: News dalla rete europea sugli incontri annuali di Banca Mondiale e Fondo Monetario internazionale su debito e finanziamenti per lo sviluppo
- Next by thread: stare al mondo nell'era del telefonino
- Indice: