PRODI: ECCO LA MIA RIFORMA PER BANKITALIA E AUTHORITY



PRODI: ECCO LA MIA RIFORMA PER BANKITALIA E AUTHORITY

INTERVISTA AL SOLE 24 ORE
12 Agosto 2005 8:32 ROMA (ANSA)

(ANSA) - ROMA, 12 ago - Quattro Authority, una tutta nuova dedicata ai 
servizi a rete, via Isvap, Covip e Autorità Tlc, una Banca d'Italia 
governata come la Bce, il mandato a termine per il Governatore. Il leader 
dell'Unione, Romano Prodi, rivela in una lunga intervista al SOLE 24 ORE 
una parte importante del programma dell'Unione, dopo le ultime vicende 
finanziarie al centro di polemiche. "All'estero tutto questo ci sta 
costando moltissmo - dice Prodi - Siamo tornati a 20 anni fa quando 
l'Italia era un'anomalia incomprensibile. Tutto questo mi preoccupa 
moltissimo. Bisogna reagire con le idee, i programmi. C'é un clima di 
generale irresponsabilità, di perdita del senso dello Stato e del confine 
tra pubblico e privato di cui i condoni fiscali, i conflitti d'interesse, 
le leggi fatte su misura per proteggere interessi particolari e singole 
persone sono stati i simboli più evidenti. Abbiamo bisogno di più mercato, 
per liberare le energie soffocate dai monopoli, dai privilegi delle 
rendite, dalla mancanza di concorrenza. E abbiamo bisogno di più politiche 
pubbliche, perché allo Stato e alla politica spetta il dovere di 
assicurare i beni pubblici (sicurezza, giustizia, istruzione, 
infrastrutture)" . Poi le regole. Regole per "proteggere i più deboli, per 
far prevalere il merito, per impedire che vincano sempre e solo i più 
furbi" . Del resto, osserva Prodi, "da una situazione di questo genere non 
si esce semplicemente sperando che le persone diventino più virtuose, più 
sagge o più sapienti" . Banca d'Italia. "Il problema non è quello del 
governatore, ma delle regole. E' in questa prospettiva che si deve 
considerare la riforma anche della Banca d'Italia, non l'unica ma certo la 
più antica e prestigiosa delle autorità indipendenti alle quali è ormai 
affidata una parte rilevante del governo della nostra economia. La Banca 
d'Italia è governata da un sistema di regole che è figlio di un passato 
lontano: il sistema bancario italiano era quasi interamente pubblico ed 
immobile, i mercati bancari e finanziari erano chiusi, i governi italiani 
duravano lo spazio di un mattino, non c'erano né l'euro né la Banca 
centrale europea. In quell'Italia, all'interno di un sistema di pesi e 
contrappesi imperniato sul ruolo del Tesoro, la sostanziale intoccabilità 
della Banca d'Italia e del Governatore era un elemento di stabilità, di 
garanzia, di rigore. Oggi è tutto cambiato, tutto si muove e anche il 
governo della Banca d'Italia deve essere adeguato dall'interno e in 
coerenza con un sistema di pesi e contrappesi commisurato ai tempi. 
Bisogna pensare a modalità diverse per la nomina del Governatore. A 
procedure che siano rigorose e trasparenti e tali da garantire 
indipendenza, imparzialità e competenza. Per la Banca così come per le 
altre autorità. "In base allo statuto della Banca - spiega Prodi - il 
Governatore può oggi decidere in perfetta solitudine, senza l'obbligo di 
coinvolgere nessun'altra persona o nessun altro organo dell'istituto. Per 
questo, è indispensabile ma anche sufficiente creare un organo collegiale 
che, sul modello del direttorio della Banca centrale europea, condivida 
con il governatore la responsabilità delle decisioni. Nel rispetto 
assoluto dell'indipendenza della Banca, si devono poi prevedere dei 
meccanismi, come l'obbligo di un rendiconto regolare e periodico del 
Governatore di fronte al Parlamento. Indipendenza non può equivalere a 
irresponsabilità. Infine, ma questo non é che uno degli elementi della 
necessaria riforma, si deve passare da un mandato a vita a un mandato a 
termine. Non si tratta di fare una rivoluzione. Basta rifarsi all'esempio 
e allo statuto della Banca centrale europea". "Come intendo ridisegnare le 
authority? C'é un largo consenso sul fatto che, per le autorità che 
operano nel campo economico e finanziario, sia opportuno passare da una 
suddivisione delle competenze basata sui settori o sui soggetti sottoposti 
a controllo o vigilanza (le banche, le assicurazioni, i fondi pensione, le 
società quotate in Borsa) a un'altra fondata, invece, sugli obiettivi e le 
finalità del controllo stesso (la trasparenza dei mercati, la stabilità 
patrimoniale degli operatori, la tutela della concorrenza). C'é pure largo 
consenso sul fatto che sia bene evitare che a un'unica autorità siano 
affidati contemporaneamente più obiettivi, come avviene oggi, ad esempio, 
per la Banca d'Italia, responsabile tanto della stabilità quanto della 
concorrenza del sistema bancario. In questa prospettiva, penso a un 
sistema più snello e più razionale sulla base di quattro autorità. Numero 
uno, la Banca d'Italia. Alla Banca d'Italia credo che dovrebbe competere 
la responsabilità di garantire la stabilità non solo del sistema bancario, 
ma anche delle altre istituzioni finanziarie. Le dovrebbe, invece, essere 
sottratta, la tutela della concorrenza tra gli istituti di credito che 
dovrebbe passare all'Antitrust. Numero due, la Consob. Alla Consob 
dovrebbe essere affidato il compito di garantire la trasparenza del 
mercato dei capitali e la protezione dei risparmiatori. A essa dovrebbe, 
quindi, essere affidata la vigilanza non solo sulla Borsa, sulle società 
quotate e sugli intermediari del risparmio, ma anche sulle società di 
assicurazione e sui fondi pensione oggi controllati dall'Isvap e dalla 
Commissione per la vigilanza sui fondi pensione e su tutti i prodotti di 
risparmio, inclusi quelli venduti dalle banche e oggi vigilati dalla Banca 
d'Italia. Numero tre, l'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, 
parte del sistema europeo delle autorità antitrust. L'Antitrust dovrebbe 
essere responsabile della tutela della concorrenza in tutti i settori, 
compresi, come ho già detto, anche i controlli sulla concorrenza nel 
settore bancario, oggi di competenza della Banca d'Italia", conclude 
Prodi.