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PRODI: ECCO LA MIA RIFORMA PER BANKITALIA E AUTHORITY
- Subject: PRODI: ECCO LA MIA RIFORMA PER BANKITALIA E AUTHORITY
- From: "Max" <max at ocdbgroup.net>
- Date: 12 Aug 2005 09:42:54 -0000
PRODI: ECCO LA MIA RIFORMA PER BANKITALIA E AUTHORITY INTERVISTA AL SOLE 24 ORE 12 Agosto 2005 8:32 ROMA (ANSA) (ANSA) - ROMA, 12 ago - Quattro Authority, una tutta nuova dedicata ai servizi a rete, via Isvap, Covip e Autorità Tlc, una Banca d'Italia governata come la Bce, il mandato a termine per il Governatore. Il leader dell'Unione, Romano Prodi, rivela in una lunga intervista al SOLE 24 ORE una parte importante del programma dell'Unione, dopo le ultime vicende finanziarie al centro di polemiche. "All'estero tutto questo ci sta costando moltissmo - dice Prodi - Siamo tornati a 20 anni fa quando l'Italia era un'anomalia incomprensibile. Tutto questo mi preoccupa moltissimo. Bisogna reagire con le idee, i programmi. C'é un clima di generale irresponsabilità, di perdita del senso dello Stato e del confine tra pubblico e privato di cui i condoni fiscali, i conflitti d'interesse, le leggi fatte su misura per proteggere interessi particolari e singole persone sono stati i simboli più evidenti. Abbiamo bisogno di più mercato, per liberare le energie soffocate dai monopoli, dai privilegi delle rendite, dalla mancanza di concorrenza. E abbiamo bisogno di più politiche pubbliche, perché allo Stato e alla politica spetta il dovere di assicurare i beni pubblici (sicurezza, giustizia, istruzione, infrastrutture)" . Poi le regole. Regole per "proteggere i più deboli, per far prevalere il merito, per impedire che vincano sempre e solo i più furbi" . Del resto, osserva Prodi, "da una situazione di questo genere non si esce semplicemente sperando che le persone diventino più virtuose, più sagge o più sapienti" . Banca d'Italia. "Il problema non è quello del governatore, ma delle regole. E' in questa prospettiva che si deve considerare la riforma anche della Banca d'Italia, non l'unica ma certo la più antica e prestigiosa delle autorità indipendenti alle quali è ormai affidata una parte rilevante del governo della nostra economia. La Banca d'Italia è governata da un sistema di regole che è figlio di un passato lontano: il sistema bancario italiano era quasi interamente pubblico ed immobile, i mercati bancari e finanziari erano chiusi, i governi italiani duravano lo spazio di un mattino, non c'erano né l'euro né la Banca centrale europea. In quell'Italia, all'interno di un sistema di pesi e contrappesi imperniato sul ruolo del Tesoro, la sostanziale intoccabilità della Banca d'Italia e del Governatore era un elemento di stabilità, di garanzia, di rigore. Oggi è tutto cambiato, tutto si muove e anche il governo della Banca d'Italia deve essere adeguato dall'interno e in coerenza con un sistema di pesi e contrappesi commisurato ai tempi. Bisogna pensare a modalità diverse per la nomina del Governatore. A procedure che siano rigorose e trasparenti e tali da garantire indipendenza, imparzialità e competenza. Per la Banca così come per le altre autorità. "In base allo statuto della Banca - spiega Prodi - il Governatore può oggi decidere in perfetta solitudine, senza l'obbligo di coinvolgere nessun'altra persona o nessun altro organo dell'istituto. Per questo, è indispensabile ma anche sufficiente creare un organo collegiale che, sul modello del direttorio della Banca centrale europea, condivida con il governatore la responsabilità delle decisioni. Nel rispetto assoluto dell'indipendenza della Banca, si devono poi prevedere dei meccanismi, come l'obbligo di un rendiconto regolare e periodico del Governatore di fronte al Parlamento. Indipendenza non può equivalere a irresponsabilità. Infine, ma questo non é che uno degli elementi della necessaria riforma, si deve passare da un mandato a vita a un mandato a termine. Non si tratta di fare una rivoluzione. Basta rifarsi all'esempio e allo statuto della Banca centrale europea". "Come intendo ridisegnare le authority? C'é un largo consenso sul fatto che, per le autorità che operano nel campo economico e finanziario, sia opportuno passare da una suddivisione delle competenze basata sui settori o sui soggetti sottoposti a controllo o vigilanza (le banche, le assicurazioni, i fondi pensione, le società quotate in Borsa) a un'altra fondata, invece, sugli obiettivi e le finalità del controllo stesso (la trasparenza dei mercati, la stabilità patrimoniale degli operatori, la tutela della concorrenza). C'é pure largo consenso sul fatto che sia bene evitare che a un'unica autorità siano affidati contemporaneamente più obiettivi, come avviene oggi, ad esempio, per la Banca d'Italia, responsabile tanto della stabilità quanto della concorrenza del sistema bancario. In questa prospettiva, penso a un sistema più snello e più razionale sulla base di quattro autorità. Numero uno, la Banca d'Italia. Alla Banca d'Italia credo che dovrebbe competere la responsabilità di garantire la stabilità non solo del sistema bancario, ma anche delle altre istituzioni finanziarie. Le dovrebbe, invece, essere sottratta, la tutela della concorrenza tra gli istituti di credito che dovrebbe passare all'Antitrust. Numero due, la Consob. Alla Consob dovrebbe essere affidato il compito di garantire la trasparenza del mercato dei capitali e la protezione dei risparmiatori. A essa dovrebbe, quindi, essere affidata la vigilanza non solo sulla Borsa, sulle società quotate e sugli intermediari del risparmio, ma anche sulle società di assicurazione e sui fondi pensione oggi controllati dall'Isvap e dalla Commissione per la vigilanza sui fondi pensione e su tutti i prodotti di risparmio, inclusi quelli venduti dalle banche e oggi vigilati dalla Banca d'Italia. Numero tre, l'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, parte del sistema europeo delle autorità antitrust. L'Antitrust dovrebbe essere responsabile della tutela della concorrenza in tutti i settori, compresi, come ho già detto, anche i controlli sulla concorrenza nel settore bancario, oggi di competenza della Banca d'Italia", conclude Prodi.
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