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Mister euro è morto: e l'euro?
- Subject: Mister euro è morto: e l'euro?
- From: "Max" <max at ocdbgroup.net>
- Date: 31 Jul 2005 20:57:17 -0000
WIM DUISENBERG TROVATO MORTO IN UNA VILLA IN FRANCIA http://www.ansa.it/main/notizie/fdg/200507311710208488/200507311710208488.h tml AVIGNONE - Wim Duisenberg, l'ex presidente olandese della Banca centrale europea, 70 anni, e' stato trovato morto in una villa a Faucon, nel sudest della Francia. Lo si e' appreso presso la gendarmeria. Le cause della morte non sono state precisate. Duisenberg era nato il 9 luglio a Neerenveen in Olanda ed aveva presieduto la Bce dal 1998 all'autunno 2003. Il corpo di Wim Duisenberg sarebbe stato trovato dalla moglie che avrebbe poi avvertito i vigili del fuoco che in Francia garantiscono i primi soccorsi medici. Il banchiere sarebbe stato trovato ai bordi della piscina della villa a Faucon (Vaucluse), ma quando i soccorsi sono arrivati non c'era stato nulla da fare. Secondo la radio France Info la morte sarebbe da attribuirsi ad un malore. La villa dove l'ex presidente della BCE e' morto si trova alla periferia del piccolo borgo che conta circa 400 abitanti. ADDIO A MR. EURO, FALCO DALLA CHIOMA BIANCA Per milioni di europei e' stato semplicemente Mr. Euro. Un appellativo nato con la nascita della Banca centrale europea e che ha accompagnato il super-banchiere centrale olandese per piu' di cinque anni, quelli trascorsi ai vertici dell'Eurotower di Francoforte, lasciata il 31 ottobre 2003. Presidente della Bce sin dalla fondazione dell'istituto centrale, avvenuta a Francoforte l'1 giugno 1998, Wim Duisenberg - scomparso oggi all'eta' di 70 anni - era stato in precedenza numero uno dell'Ime, l' Istituto monetario europeo, e, prima ancora, governatore della banca centrale olandese e ministro delle finanze di un governo socialista. Voluto alla guida della nascente banca europea dal governo tedesco, che non voleva rinunciare a un banchiere centrale ''di stretta osservanza Bundesbank'', Duisenberg si e' trovato a vivere un lustro caratterizzato da eventi epocali. A cominciare dall'arrivo dell'euro - evento quasi unico nella storia piu' recente - passando attraverso anni caratterizzati da una concentrazione di guerre, attacchi terroristici, crisi economiche e crolli di borsa senza precedenti. Nel corso del suo mandato, la Bce ha alzato i tassi sette volte e li ha ridotti in otto occasioni. Il tasso ufficiale e' oscillato tra un massimo di 4,75% a gennaio del 2001 e l'attuale minimo del 2%, il livello piu' basso degli ultimi 50 anni. Benche' criticato piu' di una volta per alcune affermazioni sull'euro che hanno sorpreso i mercati, nel complesso il banchiere olandese ha saputo instaurare una comunicativa sincera e diretta, nutrita da battute ispirate da uno humour sopraffino, riuscendo a fare della Bce cio' che ogni banca centrale dovrebbe essere: prevedibile. Il bilancio della sua presidenza, secondo molti analisti, puo' considerarsi positivo sotto molti aspetti. In primo luogo, per il successo ottenuto con l'introduzione dell'euro, evento che ha causato qualche spinta al rialzo dell' inflazione, ma che e' stato gestito in maniera impeccabile dal punto di vista logistico, organizzativo, della sicurezza e della comunicazione. Non va dimenticato, poi, che dal 1999 ad oggi - grazie agli interventi di Francoforte - Eurolandia ha vissuto una stagione di sostanziale stabilita' dei prezzi, pur in presenza di un cocktail di eventi macroeconomici e geopolitici piu' unico che raro, che ha indubbiamente reso molto difficile la conduzione della politica monetaria. Riconoscibile nel mondo per la sua fluente chioma bianca, Willem Frederik, detto Wim, Duisenberg, era nato nel Nord dei Paesi Bassi nel luglio del '35. Economista d'ispirazione keynesiana, si e' convertito negli anni '70 alla politica 'forte' della Bundesbank, facendosi una fama di 'falco', favorevole ad un rigore monetario addirittura superiore a quello della Banca centrale tedesca. All'eta' di 30 anni ricopre la prima carica in un organismo finanziario internazionale, il Fmi, dove lavora dal 1965 al 1969. Duisenberg entra nel governo socialdemocratico dell'Aja come ministro delle Finanze nel pieno della crisi petrolifera degli anni '70. Nell'82 diventa presidente della Banca centrale olandese, carica che ricopre per 15 anni, un vero e proprio record in Europa. Duisenberg viene subito identificato dall'altro uomo forte delle monete europee, il presidente della Bundesbank Hans Tietmeyer, come un solido baluardo della stabilita' monetaria. Dopo l'ultima svalutazione del fiorino dell'83, il futuro presidente della Bce riesce ad agganciare la valuta olandese al marco tedesco facendone una valuta forte e stabile. Il 'credo' di Duisenberg e' semplice: 'stabilita' dei prezzi', un obiettivo che gli vale l' incondizionato appoggio della Germania. Duisenberg viene chiamato nel 1997 alla presidenza dell'Ime, embrione della futura Bce, della quale era membro fin dalla sua costituzione nel 1994, succedendo al belga Alexandre Lamfalussy. E' fu proprio Duisenberg in qualita' di presidente dell'Ime a presentare le raccomandazioni dell'Istituto sullo stato di convergenza dei Paesi candidati all'Euro. Un'occasione che gli consente di attenuare i toni. A sorpresa, infatti, scopre la 'flessibilita' del trattato di Maastricht nell'applicazione dei criteri di convergenza, ed in particolare nel rapporto deficit-pil: ''Nel trattato non c'e' scritto il 3%'', era solito ripetere quasi anticipando le riserve e le critiche che molti anni dopo sarebbero arrivate dai governi di Eurolandia.
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