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come risparmiare energia : l'illuminazione
- Subject: come risparmiare energia : l'illuminazione
- From: "ANDREA AGOSTINI" <lonanoda at tin.it>
- Date: Tue, 31 May 2005 21:22:30 +0200
da cunegonda.org
lunedi 7 febbraio 2005 Risparmiare energia elettrica. L'illuminazione
La nostra illuminazione, anche se non ce ne
accorgiamo direttamente, è
ancora a petrolio. Gran parte dell'energia elettrica in Italia è prodotta, infatti, da centrali termoelettriche, e solo una minima parte è prodotta mediante fonti alternative al petrolio (idroelettrico, eolico, solare). La liberalizzazione del mercato della fornitura di elettricità aprirà le porte ai privati in questo settore: centinaia di progetti per la costruzione di nuove centrali termoelettriche sono già stati presentati. I privati non si faranno certo scrupoli: bruceranno petrolio di bassa qualità, scarti di raffineria, aumentando sia i profitti che il numero dei decessi causati dalle malattie da inquinamento atmosferico. Non sareste d'accordo se si potesse avere meno inquinamento e, allo stesso tempo, un prezzo dell' elettricità più basso? Ebbene, non è poi così complicato. Come evidenziato già per la campagna a favore della limitazione dell' acquisto di carburanti (http://www.cunegonda.info/diritti.htm), siamo noi consumatori che possiamo influire nelle dinamiche economiche del settore energetico. Il bisogno di petrolio, così come quello di energia elettrica, lo creiamo noi. Non è, infatti, il libero mercato che fa scendere i prezzi (ne abbiamo una dimostrazione con le tariffe RC auto o con quelle telefoniche, persino con il prezzo del pane, ma gli esempi potrebbero essere centinaia). Il libero mercato produce "cartelli", lobby, che si accordano per mantenere alti i prezzi e aumentare i profitti. Il solo modo per abbassare i prezzi è diminuire la richiesta di un prodotto. Allora perché non impegnarci noi in prima persona per diminuire la richiesta di energia elettrica? Incominciamo ad affrontare il tema dell'illuminazione domestica. L'ENEA, Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e l'Ambiente (http://www.enea.it) ha messo in evidenza che risparmiando sull' illuminazione domestica si potrebbero risparmiare 5 miliardi di chilowattora, equivalenti a un milione di TEP (tonnellate equivalenti di petrolio). Ma ci pensate? Un milione di tonnellate di petrolio invendute! Bush in persona ci verrebbe a fare il pieno a metà prezzo pur di intascare qualche spicciolo: "controlliamo anche l'olio, dotto'?". Nonostante il settore dell'illuminazione copra solo il 3,5% dei consumi elettrici nazionali, è un fattore che potremmo controllare agevolmente perché coinvolge un oggetto a noi molto familiare: la lampadina. Ma come si giudica una lampadina sotto il profilo energetico? Semplice, con il concetto di rendimento, che è la quantità di luce prodotta (LUMEN) per ogni watt consumato. Il rapporto LUMEN/WATT è il rendimento luminoso. Difficilmente i produttori di lampadine lo indicano, ma è molto facile calcolarlo. E' sufficiente dividere i LUMEN (indicati sulla confezione con l'abbreviazione "lm") per la potenza della lampadina: se compro una lampadina da 60 W e 630 lm, ho un rendimento di 630/60=10,5 (piuttosto basso! infatti i dati provengono da una lampadina a incandescenza: come vedremo, una vera sanguisuga di energia elettrica). Ci sono due tipi di lampadine. Il primo tipo è la lampadina a INCANDESCENZA. Significa che un filamento di metallo (solitamente una lega speciale al tungsteno) diventa incandescente per il passaggio di energia elettrica producendo una certa quantità di luce. La definizione "a incandescenza" ci fa già capire che perdiamo parte dell'energia per produrre calore, che a noi non serve. Anche qui ci sono differenti lampadine. Ci sono le lampadine a incandescenza "normali": hanno un rendimento piuttosto basso (10/12 lumen/watt), una vita media di 1000 ore. Il rendimento decade con l' invecchiamento, il che vuol dire che oltre la vita media emettono meno luce consumando la stessa quantità di energia, pertanto dopo 1000 ore conviene sostituirle. Ci sono poi le lampadine a incandescenza "alogene", molto di moda ultimamente. Queste hanno un rendimento pari a circa 22 lumen/watt, una vita media di 2000 ore, doppia rispetto alle normali. Se le usate per l' illuminazione diretta e per piccole potenze (meno di 100 watt) il loro uso è conveniente rispetto alle lampadine a incandescenza normali. L'illuminazione indiretta, invece, è sempre sconsigliabile in quanto non solo richiede potenze maggiori (300/500 watt), ma anche perché comporta una minore efficacia del sistema di illuminazione. Se proprio non ne potete fare a meno, è consigliabile abbinare dei semplici ed economici regolatori che consentono di variare il flusso luminoso. Il secondo tipo di lampadina è la cosiddetta TUBOLARE FLUORESCENTE (o "neon"): anche qui esistono differenze. Ci sono quelle "tradizionali", e i numeri sono eccezionali: 10000 ore di vita e un rendimento di circa 90 lumen/watt. Negli ultimi anni sono state messe a punto lampade "neon" per l' uso domestico che consentono di ottenere tonalità di luce gradevoli comparabili a quelle emesse dalle lampade a incandescenza. Ci sono poi le lampade fluorescenti "elettroniche", contraddistinte dalla miniaturizzazione della tecnologia e dalla lunga durata: 10000 ore. Il rendimento è alto: varia da 40 a 60 lumen/watt, e rispetto alle lampade a incandescenza consentono un risparmio del 70% di elettricità. La luce prodotta è calda e gradevole. Come si evince dalla tabella, il confronto tra lampade fluorescenti elettroniche e lampade a incandescenza è tutto a favore delle prime: consumano di meno emettendo la stessa quantità di luce. Infine, grazie al continuo miglioramento tecnologico, oggi si possono trovare in commercio lampadine elettroniche anche da 4 watt che possono illuminare come una 60 watt a incandescenza con un risparmio effettivo del 93 per cento! Ma quanto possiamo risparmiare? Molto, se si pensa che con le lampade fluorescenti elettroniche si salva fino al 70% del nostro denaro, anche se al momento dell'acquisto risultano un po' più care di quelle a incandescenza. Ma in questo caso, chi più spende meno spende, perché i risparmi a medio termine sono veramente notevoli: date un'occhiata a questa tabella (da notare che il risparmio è relativo alla sola illuminazione, ciò significa che risparmiando anche sugli altri usi dell'energia elettrica - lavatrice, lavastoviglie, boiler, frigo, ecc. - si potrebbero risparmiare cifre enormi). Vale poi un semplice consiglio pratico per ottimizzare l'illuminazione: abbandonare il concetto di lampadario centrale: i vari punti vitali di una stanza possono essere illuminati ad hoc con piccole potenze solo dove e quando è necessario. Qualche esempio? Basta una lampada elettronica da 15/20 watt (luce pari a 75/100 watt normali) per illuminare il punto cottura di una cucina, il tavolo da pranzo, un divano, lo specchio del bagno, una scrivania per lo studio, un lavello, eccetera. E con questi semplici accorgimenti potremmo ridurre il consumo di milioni e milioni di tonnellate di petrolio che, dopo aver armato milioni di kalashnikov in giro per il pianeta, continuerebbero a finire nei nostri polmoni. Il documento Enea sul risparmio energetico con l'illuminazione, un testo dettagliato sull'argomento dal quale sono tratte queste informazioni, si può scaricare in versione Pdf nella sezione DOCUMENTI del sito. [Gianni, Redazione Cunegonda] |
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