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il diritto alla buona acqua
- Subject: il diritto alla buona acqua
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Sat, 12 Mar 2005 06:56:03 +0100
L'ACQUA: QUATTRO LINEE D'AZIONE
Giorgio Nebbia, dal sito www.entilocalipace.org La vita è nata nel mare e per 3,2 miliardi di anni è rimasta esclusivamente marina, fino a 245 milioni di anni fa, epoca in cui l'atmosfera si arricchì di ossigeno favorendo lo sviluppo di forme di vita esterna ai mari. Chiamiamo il nostro pianeta "Terra", ma abbiamo scoperto che a guardarlo dallo spazio il suo colore dominante è il blu dell'acqua, che infatti rappresenta il 70% della sua superficie. L'acqua l'unica sostanza che esista sia in forma solida (ghiaccio), sia in forma liquida (acqua), sia in forma di vapore (nebbia). In genere ogni sostanza è più pesante nella sua forma solida rispetto alla forma liquida. Nel caso dell'acqua avviene esattamente il contrario: il ghiaccio è più leggero dell'acqua (e infatti rimane a galla). (Ndr. Questo e gli altri incisi sono a cura della redazione) Quanta acqua c'è ? Come è ben noto, l'acqua è presente sulla Terra in quantità grandissime: 1.400 milioni di kilometri cubi, pari a 1.400 milioni di miliardi di tonnellate. A titolo di confronto si pensi che l'ossigeno e l'azoto dell' atmosfera terrestre (i gas ugualmente essenziali per la vita) pesano "appena" 5 milioni di miliardi di tonnellate; tutti gli esseri viventi, vegetali e animali, esistenti sulla Terra pesano meno di 1milione di miliardi di tonnellate; tutta la materia organica fissata e trasformata ogni anno nei grandi cicli naturali sui continenti e negli oceani pesa appena 0,2 milioni di miliardi di tonnellate (espressa come biomassa secca) - e tutti gli esseri umani pesano appena 0,3 miliardi di tonnellate Acqua totale Acqua dolce nel sottosuolo, fiumi, laghi, atmosfera Precipitazioni totali annue Precipitazioni annue sulle terre emerse Portata annua dei fiumi Produttività primaria netta annua Miliardi di tonnellate 1.400.000.000 11.000.000 500.000 100.000 40.000 200 La maggior parte dell'acqua sulla Terra è presente nei mari e negli oceani sotto forma di soluzione salina con un contenuto di sali che rende l'acqua inadatta per la vita vegetale e animale e per le attività umane. Le acque dolci, cioè a basso contenuto salino, presenti nel sottosuolo ammontano ad appena 11 milioni di miliardi di tonnellate e quelle dei fiumi e dei laghi ad appena 0,13 milioni di miliardi di tonnellate. In generale la quantità di acqua sul nostro pianeta rimane la stessa e muta di stato attraverso il ciclo che la trasforma in liquido, vapore, ghiaccio. L'acqua evapora per effetto del calore dei raggi del sole; forma le nuvole e ricade nuovamente sulla terra sotto forma di pioggia o neve; per vie sotterranee o seguendo il corso dei fiumi scorre verso i mari e riprende il suo ciclo. Il 97,5% dell'acqua presente sul nostro pianeta è salata. Solo il 2,5% dell'acqua è dolce e si trova, per la maggior parte, sottoterra. È da notare che l'irrisoria quantità localizzata in fiumi e laghi e quindi potenzialmente disponibile (che pare tuttavia eccessiva quando un fiume straripa e provoca inondazioni) è distribuita in modo ineguale sulla superficie terrestre, infatti la maggior parte di essa è concentrato in alcuni bacini: in Siberia, nella regione dei Grandi Laghi in Nord America, nei laghi Tanganika, Vittoria e Malawi in Africa, mentre il 27% è costituita dai cinque più grandi sistemi fluviali: il Rio delle Amazzoni, il Gange con il Bramaputra, il Congo, lo Yangtze e l'Orinoco. Un'analisi dei volumi d'acqua disponibili ogni anno ci permette di constatare che essi sono estremamente variabili da regione a regione: Spesso le risorse più importanti sono localizzate in luoghi distanti dai centri urbani, pertanto esse, a causa degli elevati costi di trasporto dell' acqua, non possono essere utilizzate per soddisfare la domanda (WMO-UNESCO, 1997). Inoltre, i valori assoluti non riflettono la reale disponibilità di acqua per persona, in quanto i continenti sono differenti per superficie e popolazione (Shiklomanov, 1998). L'acqua è, per usare un termine tratto dall'ecologia, un "fattore limitante" dello sviluppo. Anche in presenza di altri fattori (mano d'opera, capitale, terra, minerali, risorse naturali) la scarsità o la mancanza di acqua impedisce una vita domestica e urbana decente e moderna, l'agricoltura, l' attività manifatturiere, il turismo. Una parte dell'acqua, circa 500.000 miliardi di tonnellate all'anno, è tenuta continuamente in moto da un ciclo di evaporazioni e condensazioni la cui energia è fornita dal Sole. L'acqua che cade, in media, sulla superficie delle terre emerse è circa 100.000 miliardi di tonnellate all'anno, una quantità che corrisponde ad uno spessore di circa 0,7 metri (700 millimetri) per ogni metro quadrato all'anno. Sembrerebbe molto, ma non bisogna lasciarsi trarre in inganno: le precipitazioni dipendono dalle condizioni geografiche e climatiche: in certe zone dei continenti cadono anche 2.000 millimetri di acqua; in altre poche decine di millimetri. In molte zone le precipitazioni sono intense, ma concentrate in poche settimane o mesi dell'anno. In un paese come l'Italia, nel Nord, nella valle attraversata dal grande fiume Po e dai suoi affluenti, cadono circa 1.000 millimetri di pioggia all' anno; nel Sud cadono circa 500 millimetri di pioggia all'anno. Eppure la valle padana dista dalla Sicilia appena 1.000 kilometri. L'evaporazione e le precipitazioni dell'acqua dipendono dall'intensità della radiazione solare, ma anche dalle condizioni dei venti, dalla presenza di vegetazione, dallo stato della superficie del suolo. Benché apparentemente l'acqua sia una risorsa rinnovabile, le cui riserve sono continuamente reintegrate attraverso il grande "ciclo naturale" dell' acqua, in molte zone della Terra l'acqua è scarsa; in altre l'acqua è abbondante, ma la qualità delle riserve viene continuamente peggiorata dagli inquinamenti e la disponibilità di "acqua dolce", di buona qualità si fa sempre più scarsa. Tali attentati alle risorse idriche, tipico bene collettivo, sono una forma di violenza: non c'è perciò da meravigliarsi se, per la conquista dell'acqua vengono combattute guerre, proprio come per la conquista di altre materie essenziali per la vita umana. D'altra parte l'utilizzazione delle risorse di acqua dolce, dei fiumi e del sottosuolo, a fini umani è possibile soltanto attraverso un progetto di solidarietà : occorre che molte persone lavorino insieme per sollevare acqua dai pozzi; regioni e Stati devono collaborare per regolare il flusso dei fiumi ed evitare le alluvioni; e devono accettare regole comuni per diminuire l'inquinamento che "distrugge" una parte dell'acqua adatta a fini umani. Per esempio l'eccessivo sfruttamento economico del suolo --- distruzione dei boschi, agricoltura intensiva, eccessiva edificazione --- provoca alterazioni e squilibri nel ciclo dell'acqua: diminuiscono le precipitazioni e aumenta la richiesta di acqua per l'irrigazione e per le città. Le comunità umane, allora, hanno bisogno di estrarre più acqua dal sottosuolo, di "importare" acqua da zone lontane, sottraendola ad altre comunità e ad altri usi; nello stesso tempo le attività agricole e urbane e industriali generano crescenti quantità di scorie e rifiuti che vengono immessi nei fiumi e nei laghi e che peggiorano la qualità delle acque contenute nelle riserve da cui vengono estratte crescenti quantità di acqua. Questa è una delle forme di violenza esercitata da alcune comunità umane nei confronti dell'acqua e nei confronti di altri esseri umani: più domanda, peggioramento della qualità, meno acqua disponibile, più richiesta di altra acqua, sottratta ad altri. Una prima linea di azione per combattere la violenza e suscitare un senso di solidarieta', dovrebbe consistere nella diffusione della conoscenza del "ciclo dell'acqua" non solo a livello planetario, ma anche a livello di singole comunita' , di cittadini o di Stati. Sarebbe così possibile diffondere la consapevolezza che certi interventi, apparentemente "economici", nell'uso del suolo --- disboscamento, cementificazione, eccessivo sfruttamento agricolo, eccessiva concentrazione urbana --- fanno aumentare la richiesta dell'acqua e diminuire la disponibilità di acqua e fanno peggiorare la qualità dell'acqua esistente. Sarebbe così possibile costatare che, mentre i cittadini dei paesi industrializzati sprecano acqua per annaffiare i giardini, i tre quarti della popolazione mondiale deve andare a raccogliere la poca acqua disponibile, spesso contaminata, per la propria alimentazione. La violenza degli inquinamenti Una seconda linea di azione riguarda la comprensione che i fenomeni di inquinamento sono fonti di distruzione di acqua, di beni scarsi, e arrecano danno, anzi violenza, agli altri. "[...] Come noto, ogni metro cubo di acqua contaminata scaricata nei bacini o flussi idrici naturali rende inutilizzabili da 8 a 10 m3 di acqua pura. Ciò significa che la maggior parte delle regioni e delle nazioni del mondo si trovano già oggi di fronte alla minaccia di un catastrofico impoverimento qualitativo delle loro risorse idriche". (Shiklomanov, 1998) Gli inquinamenti provengono dalle attività di produzione delle merci e di uso delle merci, quindi dipendono dalla quantità e dalla qualità delle merci che attraversano la tecnosfera. Ogni processo di produzione e di uso comporta l'immissione nell'ambiente di scorie, piu' o meno tossiche, i cui corpi riceventi finali sono l'atmosfera oppure le acque. L'inquinamento rappresenta una vera e propria forma di distruzione dell' acqua; piccole quantità di agenti altamente tossici (per esempio i pesticidi) dispersi nel suolo e da qui nelle falde idriche sotterranee, possono contaminare, e quindi rendere inutilizzabili come acqua potabile, grandissime riserve di acqua. Legambiente : le sorgenti? Sono più inquinate dei fiumi Il 97% di tutta l'acqua dolce presente sul pianeta si trova nelle falde dove l'inquinamento è generalmente irreversibile poiché il tempo medio di rinnovo completo è di 1.400 anni contro i soli 20 giorni dei fiumi: come dire che ora stiamo ancora bevendo la pioggia caduta alla fine dell'impero romano. Sfruttare la falda acquifera per rispondere alla sete di oggi, fa rilevare il rapporto di Legambiente, significa sottrarre acqua alle generazioni future. Ma si fa tranquillamente un pò dovunque: più del 95% della popolazione rurale negli Stati Uniti estrae la propria acqua potabile dalle falde sotterranee, in l'Asia dipende dalle falde il 30% del consumo complessivo, mentre megalopoli come Città del Messico, Lima o Jakarta utilizzano 100% acqua di falda. A minacciare l'acqua fossile, secondo l'associazione ambientalista, è soprattutto l'irrigazione agricola, cui va globalmente il 70% del prelievo di pozzi e fiumi. A rendere pericoloso l'utilizzo di acqua di falda è l'inquinamento "spesso irreversibile" da agenti chimici, magari accumulati 30 o 40 anni fa. Così in quasi tutti i continenti, i figli di chi ha gettato DDT sui campi se lo ritrovano nel bicchiere. In alcune regioni indiane, come il Bengala, si rilevano concentrazioni dell'insetticida di 4.500 microgrammi per litro, migliaia di volte superiori ai livelli di sicurezza. Ma anche i nitrati, sospetti di trasformazioni in grado di provocare tumori all'apparato digerente, invadono le acque sotterranee: in Danimarca le concentrazioni sono triplicate in 60 anni, in piu' del 15% dei campioni di acqua di falda superficiali degli USA vi sono quantità tali (10 milligrammi per litro) da provocare la cianosi, mentre nello Yucatan, regione forestale del Messico, in più della metà dei pozzi si registrano livelli di 45 milligrammi litro. (http://www.mybestlife.com/ambiente/News/30032001_acqua.htm) Una efficace azione di "difesa" delle acque contro
gli inquinamenti
presuppone lo sviluppo di ricerca scientifica, di educazione domestica, l' aumento della cultura industriale, per identificare come e' possibile progettare merci meno inquinanti, come e' possibile usare meglio gli oggetti della nostra vita quotidiana. Anche qui il ruolo dell'informazione e dell'educazione e' primario: si tratta di sollecitare nei cittadini, ma soprattutto nei ragazzi, una migliore comprensione di tutto cio' con cui si viene a contatto, che si usa, e di chiedersi, in ogni caso, "che cosa succede" della merce dopo l'uso, sia essa un detersivo, o il cibo, come ciascuna merce viene trasformata durante l'"uso", e dove vanno a finire i residui, o gli escrementi umani e animali, o le scorie solide. La violenza viaggia sul suolo
Si e' accennato prima che, nel grande ciclo naturale dell'acqua, ogni anno circa 100.000 miliardi di tonnellate cadono sulle terre emerse; di quest' acqua circa 60.000 miliardi di tonnellate evaporano e circa 40.000 miliardi di tonnellate all'anno tornano al mare scorrendo sulla superficie dei continenti. La vita è divenuta possibile sulla Terra, apparentemente unico fra tutti i corpi celesti, grazie alle proprietà chimiche e fisiche dell'acqua. L'acqua e' continuamente in movimento; l'acqua precipita come pioggia e neve sulle zone alte di ciascun paese e scorre lungo le valli verso il mare, da dove riprende poi il ciclo di evaporazioni. L'acqua di ciascun fiume, in questo suo continuo moto, sposta le particelle e le sostanze disciolte del suolo da un posto all'altro, verso i fondo valle e verso il mare. Le molecole dell'acqua aderiscono alle molecole dei viventi e dei minerali, penetrano nel suolo e, con l'energia di caduta, le gocce d'acqua disgregano le rocce superficiali e ne trascinano i detriti verso il mare. L'acqua è una molecola formata da due atomi di idrogeno uniti ad uno di ossigeno legati fra loro da forze che possiamo chiamare "legami": l'atomo di ossigeno lega - con un filo immaginario - un atomo di idrogeno da una parte e l'altro atomo di idrogeno dall'altra parte formando un angolo di 104,5º- (H-O-H). Inoltre ciascun atomo è legato non solo con un "filo" all'atomo di ossigeno della sua molecola, ma anche con "fili" più sottili e lunghi con gli altri atomi di ossigeno delle molecole adiacenti. L'acqua è come un grande aggregato in cui tutti gli atomi sono legati a quelli vicini con legami "normali" e con "legami idrogeno", detti anche "ponti" di idrogeno. Questi legami determinano "ordine" nelle molecole. Se non ci fossero l'acqua a temperatura ambiente non sarebbe un liquido ma un gas con la conseguenza che l'attuale forma di vita non esisterebbe sul nostro pianeta. Questo fenomeno erosivo altera la capacita' ricettiva dei fiumi e dei laghi, lascia alle spalle terre non più fertili e franose. Inoltre l'acqua trascina e discioglie, nel suo moto, le sostanze inquinanti e le scorie della biosfera e della tecnosfera verso il mare, grande ricettore finale dell'acqua. L'erosione puo' essere contenuta mediante opportune scelte nella localizzazione delle strade e degli edifici, nella difesa e ricostruzione della copertura vegetale, degli alberi e della macchia che trattengono le acque nel loro moto sulla superficie del suolo. È questo un terzo campo di azione che presuppone l'educazione a guardare il territorio alla luce del moto delle acque. Le continue alluvioni che distruggono ogni anno, in tutto il mondo, terre fertili, strade, edifici, ricchezza e vite umane, sono la conseguenza della crescente erosione del suolo dovuta all'ignoranza dei cittadini e dei governanti. La strada educativa dovrebbe mettere in evidenza il rapporto diretto fra erosione e frane e alluvioni, fra cattivo uso del suolo e violenza contro le vite e i beni altrui. Acqua per che cosa ? La scuola dovrebbe avere un ruolo fondamentale nell'informazione ed educazione sui problemi della scarsità': quanta acqua viene usata? Da chi ? Per fare che cosa? Come viene usata l'acqua? Come uso io l'acqua? Potrei usarla diversamente ? Per riconoscere quali usi sono essenziali e quali superflui bisognerebbe perfezionare degli "indicatori" del valore dell'acqua, legati alla sua scarsità. Si può per esempio parlare di un "costo in acqua" di un bene o di un servizio, espresso in termini fisici, "naturali", come litri di acqua necessaria per fare una doccia, per produrre un quintale di grano o di patate o per allevare un maiale, per fabbricare un kilogrammo di zucchero o di acciaio. Come nel caso di tutte le risorse scarse, "varrà" di più una merce o un servizio che per essere prodotti hanno richiesto "meno" acqua per unità di utilità umana prodotta. Consumo di acqua m³/kg. (Tonnellate di acqua per un chilogrammo di prodotto) Frumento: Carne Riso: Semi di cotone: Acciaio Granoturco: Carta Automobile1-2 Tonnellate circa: 5 Tonnellate 1-2 Tonnellate 2-10 Tonnellate 0,1-0,25 Tonnellate 1-2 Tonnellate 0,3 Tonnellate 0,03 Tonnellate Un'industria dolciaria che occupa circa 3.500 operai, consuma circa 100.000 litri di acqua all'ora e scarica come residuo della lavorazione, dopo opportuna depurazione, circa 70.000 litri/ora di acqua che è servita al lavaggio degli stampi e delle macchine. Per una industria siderurgica con circa 5.000 addetti, la richiesta di acqua equivale al fabbisogno di una città con una popolazione di circa 420.000 abitanti. Una quarta linea d'azione, sulla via della solidarietà, consiste nello sviluppare forme di informazione ed educazione che spieghino bene che si aiuta il prossimo se si sfruttano di meno i beni naturali, in primo luogo l' acqua, che sono di tutti e che sono scarsi. L'eccessivo sfruttamento da parte di alcuni è una forma di violenza; il contenimento dei consumi e' un segno di solidarietà. Il contenimento dei consumi non rende piu' poveri, anzi; esso richiede lo sviluppo di ricerca scientifica e di innovazioni tecniche nell'irrigazione, negli strumenti domestici, nei processi industriali. Anzi, la diffusione della cultura del contenimento degli sprechi e dei consumi eccessivi di acqua fa aumentare la ricchezza, crea nuova occupazione. Bisogno di visione Le precedenti sommarie indicazioni suggeriscono che, allo stato attuale delle conoscenze, la scarsità di acqua può essere sconfitta attraverso azioni combinate di pianificazione dell'uso delle risorse naturali, che vanno dall'uso razionale delle foreste, alla regolazione del corso dei fiumi, alla lotta all'inquinamento. Il successo dipende dalla crescita di una cultura capace di affrontare il problema dell'acqua anche attraverso lo sviluppo di una nuova contabilità che sia economica ed ecologica insieme, ma soprattutto, attraverso una "visione" complessiva e unitaria dei problemi, come dimostra quanto fu fatto negli Stati Uniti all'epoca del New Deal di Roosevelt, negli anni trenta. Si vide allora - e la lezione vale ancora oggi - che le opere lungimiranti di regolazione del corso dei fiumi consentono di combattere l'erosione del suolo, di aumentare la produzione di elettricita', di migliorare le produzioni agricole, di offrire le infrastrutture per nuove citta' e imprese produttive, soprattutto di far crescere le occasioni di lavoro. Un lavoro motivato dalla sensazione che si sta rendendo un servizio alla collettività, che si sta compiendo un'impresa di solidarietà e di pace. Purtroppo le forze culturali e scientifiche, coloro che sono stati e sono impegnati nell'educazione, nei vari paesi del mondo, sono state spesso povere di visione del futuro e, rincorrendo i microproblemi di oggi, hanno perso di vista i grandi orizzonti. Per cui la crisi del Nord del mondo ha aggravato la povertà e le difficoltà del Sud del mondo; intorno all'acqua sono esplose le contraddizioni fra le malattie del Nord del mondo, dovute all'egoismo dei paesi ricchi, e le malattie del Sud del mondo, dovute alla ribellione dei poveri, di fronte ad uno sfacciato egoismo. Il coraggio e la solidarietà possono essere l'unica efficace cura per le malattie di tutti e due. |
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