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dossier carne
- Subject: dossier carne
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Sun, 6 Feb 2005 07:50:21 +0100
da cunegonda.org mercoledi 22 dicembre 2004 Dossier carne. Vacche grasse e bambini magri 840 milioni di esseri umani, soprattutto bambini (e quasi tutti nel Sud del mondo), soffrono di denutrizione cronica. Ma, com'è noto, la fame nel mondo non è un problema causato dalla mancanza di cibo prodotto, ma da una sua distribuzione non omogenea e soprattutto dagli sprechi enormi: 36 dei 40 paesi più poveri del mondo esportano cibo verso gli USA e l'Europa. Ad esempio l'Etiopia, anche durante la sua peggiore carestia, produceva semi oleosi che esportava per il consumo animale. Il Brasile conta 16 milioni di persone malnutrite. Ed esporta 16 milioni di tonnellate di soia per mangimi animali - 1000 kg di soia l'anno per ogni individuo malnutrito! (Fonte: database FAO). La Colombia dispone di 45 milioni di ettari coltivabili: solo 5 milioni sono coltivati per produrre cibo per la popolazione, 40 milioni sono latifondi lasciati a pascolo per la produzione di carne. In Messico, milioni di persone soffrono di denutrizione cronica. Nel 1960, il bestiame consumava 5% dei cereali prodotti nel paese. Nel 2003, il 45%. Allo stesso modo, per l'Egitto si è passati dal 3% a 31%, per la Cina dall'8% al 28% (Fonte: Unimondo). I 2/3 delle terre fertili del pianeta sono usati per coltivare cereali e legumi per animali (fonte: FAO e USA agency for international development). Il 77% dei cereali in Europa è destinato non al consumo umano, ma ai mangimi per animali. Negli USA, l'87%. Nei paesi più poveri, solo il 18%. Su scala mondiale, il 90% della soia e la metà dei cereali prodotti globalmente sono destinati a nutrire gli animali anziché gli esseri umani. (fonte: Database FAO, Food Balance Sheet, 2001). Fabbriche di proteine alla rovescia Nel mondo, dunque, una gran parte dei vegetali prodotti non va a nutrire gli umani, ma gli animali, anche in quei paesi in cui la morte per fame è all'ordine del giorno. Si potrebbe pensare "D'accordo, produciamo mangimi anziché vegetali per noi, però poi l'animale produce carne, latte, uova, quindi quello che ha mangiato ce lo restituisce. Giusto?" No! Sbagliato! Perché l'animale, considerato come macchina che trasforma risorse vegetali in animali, è completamente inefficiente. E' definito, nei manuali di zootecnia, l'indice di conversione come la quantità di kg di vegetali necessari a far aumentare il peso dell'animale di un kg: Animalekg di vegetali per crescere di un kgkg di vegetali per un kg di carne (contando 35-40% di scarti di macellazione) Vitello1318 Bue1115 Agnello2433 Pollo34 Se facciamo un confronto con le proteine, anziché col peso dei vegetali, i risultati sono simili: per produrre un kg di proteine animali servono 16 kg di proteine vegetali! Un vera fabbrica di proteine alla rovescia! Perché accade questo? Perché la maggior parte del cibo ingerito viene speso in forma di energia, per far vivere l'animale, non va a formare i suoi tessuti. Come accade anche per noi: se mangiamo due etti di cibo, non ingrassiamo di due etti, perché il cibo lo usiamo sottoforma di energia, per vivere. Solo una piccola parte ci fa "ingrassare". Consideriamo ora le cose dal punto di vista della terra utilizzata: un ettaro di terra destinata ad allevamento bovino produce in un anno 66 Kg di proteine. Destinando lo stesso terreno alla coltivazione della soia otterremmo nello stesso tempo 1848 Kg di proteine, cioè 28 volte di più (J. Andrè, Sette miliardi di vegetariani, Giannone Ed.). L'impatto sociale dello spreco Come va ad influire questo spreco enorme sulla vita dei popoli dei paesi più poveri? Vediamolo con un esempio efficace: l'economista Frances Moore Lappé, ha calcolato che in un anno, nei soli Stati Uniti, sono stati prodotte 145 milioni di tonnellate di cereali e soia. Per contro, sono stati ricavati 21 miloni di tonnellate di carne, latte, uova. Facendo la differenza, si ottengono 124 milioni di tonnellate di cibo sprecato: questo cibo, avrebbe assicurato un pasto completo al giorno a tutti gli abitanti della Terra! Con il solo spreco degli USA, si sarebbero potuti nutrire tutti gli uomini, donne e bambini del pianeta. L'Europa non è da meno: l'Europa è in grado di produrre abbastanza vegetali da nutrire tutti i suoi abitanti, ma non i suoi animali. Solo il 20% delle proteine vegetali destinati agli animali d'allevamento proviene dall'interno, il resto viene importato dai paesi del sud del mondo, impoverendoli ulteriormente, e sfruttando le loro risorse ambientali. (Fonte: Commissione Europea). Se tutti, sulla Terra, adottassero un modello di consumo come quello oggi imperante nei paesi occidentali, il pianeta non potrebbe reggere, servirebbero almeno due volte e mezza le terre emerse oggi esistenti. Viceversa, se tutti seguissero il modello alimentare degli indiani, potremmo nutrire 11 miliardi di persone (contro i 6 miliardi attualmente esistenti). In sostanza, i paesi ricchi oggi possono consumare così tanta carne solo perché sfruttano suolo e risorse dei paesi poveri in cui il consumo di carne è minimo. Spreco di acqua Ma non è finita qui, perché, legato allo spreco di risorse vegetali vi sono, ovviamente, molti altri sprechi di altre risorse, prime fra tutte acqua ed energia. Il 70% dell'acqua utilizzata sul pianeta è consumato dalla zootecnia e dall'agricoltura. Dobbiamo sommare, infatti, l'acqua impiegata nelle coltivazioni, che avvengono in gran parte su terre irrigate, l'acqua necessaria ad abbeverare gli animali e l'acqua per pulire le stalle. Una vacca da latte beve 200 litri di acqua al giorno, 50 litri un bovino o un cavallo, 20 litri un maiale e circa 10 una pecora. ("Le fabbriche degli animali", E. Moriconi, Ed. Cosmopolis, 2001) Il settimanale Newsweek ha calcolato che per produrre soli cinque chili di carne bovina serve tanta acqua quanta ne consuma una famiglia media americana in un anno (e 5 kg di carne non bastano nemmeno a coprire il consumo di una settimana, per la stessa famiglia!). Il dott. David Pimentel, specialista in risorse idriche alla Cornell University, Ithaca, New York, ha calcolato nel 1997 la quantità d'acqua necessaria a produrre vari tipi di alimenti. Scopriamo così che per ottenere 10 grammi di proteine dalla carne di manzo serve 83 volte tanta acqua quanta ne serve per produrre le stesse proteine dalla soia, e 64 volte tanta rispetto al frumento (vedi tabella 1). Alimentolitri di acqua x 1kg di alimentolitri di acqua x 10 gr di proteine Patate500 litri250 litri Frumento900 litri70 litri Mais1400 litri 150 litri Riso1910 litri 280 litri Soia 2000 litri 54 litri Pollo3500 litri175 litri Manzo (intensivo)100.000 litri4.500 litri Tabella 1, consumo d'acqua. Fonte: "Water Resources: Agriculture, the Environment, and Society An assessment of the status of water resources by David Pimentel, James Houser, Erika Preiss, Omar White, et al. Bioscience, February 1997 Vol. 47 No. 2. Una ulteriore conferma della gravità del problema ci viene dal congresso mondiale degli esperti di risorse idriche, tenutosi nell'agosto di quest'anno (2004) in Svezia e chiamato "Settimana Mondiale dell'Acqua": l'invito è "consumate meno carne", le risorse d'acqua sono ai livelli minimi e la produzione di carne ne richiede una quantità spropositata. Spreco di energia Anche l'energia fossile necessarie per la produzione di cibi animali è di gran lunga maggiore di quella necessaria per la produzione degli stessi nutrienti da fonti vegetali. Servono solo 2 calorie di combustibile fossile per produrre 1 caloria di proteine dalla soia, 3 per il grano, 36 per il latte e 78 per il manzo. (Fonte: "Energy and land Constraints in Food Protein Production", Science, Nov 21, 1975). Jon R. Louma afferma che per ogni caloria ingerita dall'americano medio, servono 9.8 calorie di carburante fossile, quindi in un anno un americano "mangia" 13 barili di petrolio. [Marina Berati, coordinatrice www.saicosamangi.info, per la Redazione Cunegonda Italia]
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