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scoperto che i test sullo smog - centraline - sono inadeguati
- Subject: scoperto che i test sullo smog - centraline - sono inadeguati
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Thu, 21 Oct 2004 07:05:55 +0200
da lanuovaecologia.it Mercoledì 20 Ottobre 2004 La rivelazione dell'Agenzia europea «Sullo smog test inadeguati» Tubo di scaricoL'aria dei paesi europei è più inquinata di quanto dicano i monitoraggi. Soprattutto a causa delle auto, di cui si misurano male le emissioni. E l'obiettivo di Kyoto sembra compromesso Fumi? No, vivo in città L'aria dei paesi europei è ben più inquinata di quanto dicano gli strumenti di controllo, soprattutto a causa delle auto, le cui emissioni pericolose sono misurate in maniera inadeguata. Lo afferma l'Agenzia europea per l'ambiente (Aea) che in un report dal titolo Ten key transport and environment issues for policy-makers (Ambiente e trasporti: dieci questioni chiave per i politici) lancia l'allarme sull'impatto eccessivo dei trasporti sulle emissioni dei gas a effetto serra nell'Ue. Secondo gli esperti di Copenaghen, «test non abbastanza accurati portano a sottovalutare le emissioni pericolose delle nuove auto». A causa delle errate misurazioni, l'obiettivo stabilito dal Protocollo di Kyoto per i paesi dell'Unione europea (ridurre di un quarto i gas a effetto serra dovuti al trasporto entro il 2008) sembra compromesso. Gli effetti più devastanti dei reali livelli di emissioni, spiega l'Agenzia in un comunicato http://org.eea.eu.int/documents/newsreleases/TERM2004-en , si fanno sentire soprattutto nei centri urbani, dove «l'inquinamento dovuto ai trasporti causa decine di migliaia di morti premature». Nel mirino dell'Agenzia ci sono soprattutto i gas emessi dagli impianti di aria condizionata delle nuove auto, che non sono contabilizzati nelle attuali misurazioni, e i motori diesel super potenti, che aumentano sensibilmente le emissioni di sostanze dannose ad effetto serra. I volumi crescenti di trasporto stanno provocando un aumento della pressione sull'ambiente, in particolare rispetto al cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità. Gli sforzi attuali per neutralizzare queste tendenze nel migliore dei casi stanno soltanto rallentando il tasso di aumento. E se è vero che i progressi tecnologici stanno ridimensionando l'inquinamento atmosferico da trasporto su strada malgrado l'aumento dei volumi di traffico, diventa quanto mai necessario risolvere il problema dell'inquinamento atmosferico urbano. "Accertarsi che i veicoli rientrino negli standard di emissioni dovrebbe essere una priorità" ha commentato Jacqueline McGlade, direttore esecutivo di EEA, SMOG| Lo studio dell'Ospedale civile di Sesto San Giovanni Fumatore? No, vivo in città Fumo Andare per un giorno a spasso per Milano, Palermo o Trieste equivale, senza saperlo, a fumare fino a 15 sigarette. Tra le 9 e le 11 sigarette si inalano a Napoli mentre a Firenze, Genova, Torino e Verona, l'inquinamento fa respirare l'equivalente di 7-8 "bionde" La rivelazione dell'agenzia europea sull'inefficacia dei test sulle emissioni coincide con la diffusione, a Parma, nell' ambito di un convegno sul contributo della ricerca italiana per lo sviluppo sostenibile e le terapie ecocompatibili, di dati allarmanti su cosa e come si respira in città. Andare per un giorno a spasso per Milano, Palermo o Trieste equivale, senza saperlo, a fumare fino a 15 sigarette. Tra le 9 e le 11 sigarette si inalano a Napoli mentre è da fumatore medio la giornata in giro per Firenze, Genova, Torino e Verona, dove l'inquinamento fa respirare l'equivalente di 7-8 sigarette. Va meglio a Roma dove la stima scende a 5-6. La stessa equiparazione inquinamento-fumo di Roma è valida per Catania, Foggia e Livorno. Chiudono la classifica Bari, Bologna, Brescia, Parma, Taranto, Padova e Venezia con 4-5 "bionde" al giorno. Il nuovo studio, elaborato dal dipartimento di Medicina del lavoro dell'Ospedale civile di Sesto San Giovanni, diretto dal prof. Piermario Biava, si è basato sulle concentrazioni di benzene pubblicate dal ministero dell'Ambiente sul suo sito internet. I dati si riferiscono alle rilevazioni del 2000, ma secondo gli estensori della ricerca sono ugualmente indicative del fenomeno. I numeri sono da maneggiare con cautela, perché potrebbero essere falsati da una serie di parametri imprevedibili come il numero di stazioni sulle quali sono state calcolate le medie o l'equiparabilità dei metodi di valutazione, ma nello stesso tempo c'è da osservare che questo inquinamento colpisce in maniera indistinta bambini, anziani e ammalati che magari non hanno mai fumato una sigaretta. Inoltre i dati sui quali si è basata l'elaborazione - avvisa il dicastero nel suo report - potrebbero contenere una sottostima delle concentrazioni, anche se il benzene è stato misurato in genere mediante analizzatore automatico in grado di dare un dato orario di concentrazione e attraverso campagne periodiche di indagine usando campionatori passivi. Il dato che si ottiene dalle campagne di monitoraggio - precisa ancora il ministero - permette di analizzare la concentrazione di benzene in un orizzonte spaziale molto più ampio e non limitato solo all'area di interesse dello strumento fisso. Il convegno di Parma è stata anche l'occasione per discutere dell'aumento delle malattie dell'apparato respiratorio come la broncopneumopatia cronico-ostruttiva (Bpco) e l'asma che hanno fra le cause il fumo e l'inquinamento. In Italia, secondo dati che risalgono al 2000, sono stati registrati oltre 17 mila decessi per Bpco, pari al 47% dei decessi per malattie respiratorie (37.782). Parlando invece di terapie ecocompatibili, al convegno è stata anche presentata una tecnologia di una azienda farmaceutica italiana che facilita l'assimilazione dei farmaci negli spray medicinali senza fare uso di propellenti considerati inquinanti per l'ambiente (i cosiddetti Cfc), messi al bando dalla Ue a partire dal 2005.
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