scoperto che i test sullo smog - centraline - sono inadeguati



da lanuovaecologia.it

Mercoledì 20 Ottobre 2004

La rivelazione dell'Agenzia europea

«Sullo smog test inadeguati»

Tubo di scaricoL'aria dei paesi europei è più inquinata di quanto dicano i
monitoraggi. Soprattutto a causa delle auto, di cui si misurano male le
emissioni. E l'obiettivo di Kyoto sembra compromesso
Fumi? No, vivo in città

L'aria dei paesi europei è ben più inquinata di quanto dicano gli strumenti
di controllo, soprattutto a causa delle auto, le cui emissioni pericolose
sono misurate in maniera inadeguata. Lo afferma l'Agenzia europea per
l'ambiente (Aea) che in un report dal titolo Ten key transport and
environment issues for policy-makers (Ambiente e trasporti: dieci questioni
chiave per i politici) lancia l'allarme sull'impatto eccessivo dei trasporti
sulle emissioni dei gas a effetto serra nell'Ue. Secondo gli esperti di
Copenaghen, «test non abbastanza accurati portano a sottovalutare le
emissioni pericolose delle nuove auto».

A causa delle errate misurazioni, l'obiettivo stabilito dal Protocollo di
Kyoto per i paesi dell'Unione europea (ridurre di un quarto i gas a effetto
serra dovuti al trasporto entro il 2008) sembra compromesso. Gli effetti più
devastanti dei reali livelli di emissioni, spiega l'Agenzia in un comunicato
http://org.eea.eu.int/documents/newsreleases/TERM2004-en , si fanno sentire
soprattutto nei centri urbani, dove «l'inquinamento dovuto ai trasporti
causa decine di migliaia di morti premature». Nel mirino dell'Agenzia ci
sono soprattutto i gas emessi dagli impianti di aria condizionata delle
nuove auto, che non sono contabilizzati nelle attuali misurazioni, e i
motori diesel super potenti, che aumentano sensibilmente le emissioni di
sostanze dannose ad effetto serra.

I volumi crescenti di trasporto stanno provocando un aumento della pressione
sull'ambiente, in particolare rispetto al cambiamenti climatici e alla
perdita di biodiversità. Gli sforzi attuali per neutralizzare queste
tendenze nel migliore dei casi stanno soltanto rallentando il tasso di
aumento. E se è vero che i progressi tecnologici stanno ridimensionando
l'inquinamento atmosferico da trasporto su strada malgrado l'aumento dei
volumi di traffico, diventa quanto mai necessario risolvere il problema
dell'inquinamento atmosferico urbano. "Accertarsi che i veicoli rientrino
negli standard di emissioni dovrebbe essere una priorità" ha commentato
Jacqueline McGlade, direttore esecutivo di EEA,


SMOG|
Lo studio dell'Ospedale civile di Sesto San Giovanni

Fumatore? No, vivo in città

Fumo Andare per un giorno a spasso per Milano, Palermo o Trieste equivale,
senza saperlo, a fumare fino a 15 sigarette. Tra le 9 e le 11 sigarette si
inalano a Napoli mentre a Firenze, Genova, Torino e Verona, l'inquinamento
fa respirare l'equivalente di 7-8 "bionde"

La rivelazione dell'agenzia europea sull'inefficacia dei test sulle
emissioni coincide con la diffusione, a Parma, nell' ambito di un convegno
sul contributo della ricerca italiana per lo sviluppo sostenibile e le
terapie ecocompatibili, di dati allarmanti su cosa e come si respira in
città.
Andare per un giorno a spasso per Milano, Palermo o Trieste
equivale, senza saperlo, a fumare fino a 15 sigarette. Tra le 9 e le 11
sigarette si inalano a Napoli mentre è da fumatore medio la giornata in giro
per Firenze, Genova, Torino e Verona, dove l'inquinamento fa respirare
l'equivalente di 7-8 sigarette. Va meglio a Roma dove la stima scende a 5-6.
La stessa equiparazione inquinamento-fumo di Roma è valida per Catania,
Foggia e Livorno. Chiudono la classifica Bari, Bologna, Brescia, Parma,
Taranto, Padova e Venezia con 4-5 "bionde" al giorno. Il nuovo studio,
elaborato dal dipartimento di Medicina del lavoro dell'Ospedale civile di
Sesto San Giovanni, diretto dal prof. Piermario Biava, si è basato sulle
concentrazioni di benzene pubblicate dal ministero dell'Ambiente sul suo
sito internet.

I dati si riferiscono alle rilevazioni del 2000, ma secondo gli estensori
della ricerca sono ugualmente indicative del fenomeno. I numeri sono da
maneggiare con cautela, perché potrebbero essere falsati da una serie di
parametri imprevedibili come il numero di stazioni sulle quali sono state
calcolate le medie o l'equiparabilità dei metodi di valutazione, ma nello
stesso tempo c'è da osservare che questo inquinamento colpisce in maniera
indistinta bambini, anziani e ammalati che magari non hanno mai fumato una
sigaretta. Inoltre i dati sui quali si è basata l'elaborazione - avvisa il
dicastero nel suo report - potrebbero contenere una sottostima delle
concentrazioni, anche se il benzene è stato misurato in genere mediante
analizzatore automatico in grado di dare un dato orario di concentrazione e
attraverso campagne periodiche di indagine usando campionatori passivi. Il
dato che si ottiene dalle campagne di monitoraggio - precisa ancora il
ministero - permette di analizzare la concentrazione di benzene in un
orizzonte spaziale molto più ampio e non limitato solo all'area di interesse
dello strumento fisso.

Il convegno di Parma è stata anche l'occasione per discutere dell'aumento
delle malattie dell'apparato respiratorio come la broncopneumopatia
cronico-ostruttiva (Bpco) e l'asma che hanno fra le cause il fumo e
l'inquinamento. In Italia, secondo dati che risalgono al 2000, sono stati
registrati oltre 17 mila decessi per Bpco, pari al 47% dei decessi per
malattie respiratorie (37.782). Parlando invece di terapie ecocompatibili,
al convegno è stata anche presentata una tecnologia di una azienda
farmaceutica italiana che facilita l'assimilazione dei farmaci negli spray
medicinali senza fare uso di propellenti considerati inquinanti per
l'ambiente (i cosiddetti Cfc), messi al bando dalla Ue a partire dal 2005.