19-26/10 Roma: con occhi a sud-informazione in movimento



Con gli occhi a Sud:

informazione in movimento



Con gli occhi a Sud, perche' il 26 ottobre a Lecce riprende il processo
contro il direttore del Centro di permanenza temporanea Regina pacis, don
Cesare Lodeserto, sei collaboratori, undici carabinieri e due medici in
servizio nel centro. Le accuse sono gravissime  e senza precedenti nel
nostro Paese (leggetene sotto solo alcune rivolte dal Pm Carolina Elia
della Procura di Lecce) . Si tratta anche del primo processo in Italia
contro i gestori di un Cpt, forze dell'ordine e medici in servizio. Il
direttore Lodeserto e' anche accusato di peculato, in altro procedimento
penale, per aver sottratto fondi pubblici destinati al sostentamento dei
migranti internati.

 Nel processo leccese si e' costituita parte civile l'Asgi (Associazione
Studi Giuridici sull'Immigrazione).



Informazione in movimento, perche' ancora non solo non si e' giunti alla
chiusura dei Cpt,  ma si continuano addirittura a definire  "centri di
accoglienza" mentre in realta' sono luoghi di violenza e totale sospensione
dei diritti civili.

Per  rilanciare un'opera di informazione reale su cio' che sta accadendo in
Italia sulla pelle dei migranti, ogni realta' che aderisce alla Campagna
"Con gli occhi a Sud" proiettera' il film-inchiesta "Mare nostrum", del
giornalista indipendente Stefano Mencherini: un viaggio, censurato da tutte
le televisioni nazionali, nelle aberrazioni e nel calpestio dei diritti
umani prodotto dalla legge Bossi-Fini.



Le iniziative si terranno tra il 19 e il 26 ottobre prossimi  a Roma ( Onda
Rossa), Rovigo (Migro-diritti senza confini 0452/494656), Potenza
(assessorato Pace e Immigrazione 0971-508531), Cosenza (La Kasbah
0984-76339), Riace ( Consiglio Comunale 0964-733002),  Crotone ( Arci
0962-25365), Reggio Calabria

(Dopolavoro ferroviario 0965-679776) , Palermo

(Laboratorio Zeta 3280714006) , Catania, Siracusa

(Rete antirazzista Siciliana 095-536409), e in altre realta', laiche e
cattoliche,  che per future iniziative aderiscono alla Campagna "Con gli
occhi a Sud" come i Comboniani di Castelvoturno, il GIM-Comboniani di
Firenze e i Beati Costruttori di Pace di Padova.

L'informazione è in movimento!

CCpt Regina pacis di San Foca (Lecce)
         novembre 2002, i migranti internati  mostrano i segni delle
violenze subite



Dagli atti del processo le accuse rivolte dal Pm Carolina Elia (Procura di
Lecce) a Don Cesare Lodeserto:, direttore del Cpt Regina pacis di San Foca
(Lecce)
"Pur avendo l'obbligo giuridico di impedire che gli operatori del Centro,
direttamente sottoposti al suo potere disciplinare, usassero violenza nei
confronti degli stranieri trattenuti, trovandosi in più occasioni ad
assistervi, e comunque avendo la consapevolezza che ciò stesse accadendo,
non impediva a G. Lodeserto, Vieru, Dokaj, Gozlugol, Mara, Sen di colpire
con calci, pugni, spintoni, schiaffi ed altro i cittadini stranieri
fuggitivi.

-Abusava personalemente dei mezzi di correzione ai danni di Soiuden
Montassar, Jdidi Feker, Yakoubi Ridha, Camisa Amid, Deli Mohamed, Lesmi
Habib, Salem Mohamed, Benshine Mohamed, e in particolare unitamente a
Vieru, G. Lodeserto, al carabiniere Alberga e ad altri carabinieri (allo
stato non identificati), afferrava Souiden per i capelli e lo sbatteva
ripetutamente con violenza sul muro, facendogli sbattere prima la nuca e
poi la faccia in prossimità dello spigolo della porta, così gli cagionava
un trauma cranico commotivo con vasta ferita all'arcata sopraccigliare
sinistra; poi armatosi di un manganello in dotazione ai carabinieri in
servizio, colpiva nuovamente Souiden sul volto, causandogli la rottura di
due denti ed una ferita sotto al mento.

-Unitamente ad alcuni carabinieri (allo stato non identificati) percuoteva
Jdidi, Yakoubi, Camisa cagionando loro lesioni personali.

-Sputava sul viso Salem.

-Colpiva con le mani sul volto Deli e Lesmi (quest'ultimo vistosamente
sanguinante al viso) dopo che gli stessi erano stati rintracciati e
ricondotti al centro in manette.

-Colpiva con uno schiaffo sul viso Benshine e strattonava Louro afferandolo
per il cappuccio e spingendolo contro il muro, così unendosi al pestaggio,
con conseguenze lesive, compiuto ai loro danni dai carabinieri D'Ambrosio e
Ottomano.


Accuse per Francesco D'Ambrosio, uno dei carabinieri graduati in servizio:

"Unitamente ad alcuni carabinieri (allo stato non identificati), percuoteva
Louro, Benshine Abedhadi, Salem e li costringeva ad ingoiare carne di
maiale cruda (in violazione a quanto prescritto dalla loro religione), con
violenze minacce consistite nel tenere ferme le vittime bloccando loro mani
e piedi, nell'utilizzare il manganello e/o le dita per spingere la carne in
bocca e nel prospettare ulteriori punizioni corporali in caso di
disobbedienza.

-Unitamente a D'Epiro Alessandro, Blasi Francesco, Di Pierro Mario,
Fumarola Giovanni percuoteva Deli e lo costringeva ad ingoiare carne di
maiale cruda, con violenza consistita nel tenerlo bloccato e nel ficcargli
in bocca la carne con l'uso del manganello, così cagionandogli altresì
lesioni personali".