energia le fonti rinnovabili per combattere la povertà



da boiler.it
giovedi 24 giugno 2004
giornale di scienza, innovazione e ambiente

Le fonti rinnovabili per combattere la povertà

di LORENZO STRACQUADANIO

PER COMBATTERE la povertà globale è necessario investire maggiori risorse
nelle fonti di energia rinnovabile. Lo afferma un gruppo di ricercatori
britannici della Nef - New Economics Foundation - che, in un studio
recentemente pubblicato, sostengono il bisogno di ridurre le sovvenzioni
finanziarie destinate ai combustibili fossili e viceversa di investirle in
progetti di sviluppo energetico eco-compatibile. L'associazione lancia la
sfida affermando che entro i prossimi dieci anni circa due miliardi di
poveri in tutto il mondo potrebbero utilizzare fonti energetiche
rinnovabili, come l'energia solare, che rappresentano la migliore e concreta
soluzione alle due principali problematiche della nostra epoca: la povertà
nel mondo e il riscaldamento globale.

Nel rapporto gli studiosi sostengono che i disastri naturali che si
verificano ciclicamente, i cui danni ammontano all'incirca ai 60 miliardi di
dollari l'anno, sono strettamente connessi con il problema dell'aumento
della temperatura del pianeta. Secondo una stima del governo inglese, i
costi diretti in termini d'inquinamento e d'impatto ambientale vanno dai 75
ai 300 euro a tonnellata di combustibile utilizzato. I ricercatori affermano
che la spesa sostenuta annualmente dalla Banca Mondiale per promuovere
progetti sulle fonti energetiche tradizionali potrebbe esser sufficiente a
finanziare una piccola centrale solare in Africa settentrionale, capace di
soddisfare il fabbisogno di dieci milioni di persone. I sussidi finanziari
destinati al petrolio e ai combustibili fossili sfiorano infatti i 235
miliardi all'anno e basterebbero a estinguere il debito internazionale dei
paesi dell'Africa sub-sahariana.

 Le energie rinnovabili si configurano quindi, secondo i ricercatori, come
l'unica via percorribile per combattere la povertà e prevenire il
riscaldamento della Terra. Tuttavia per far ciò è necessaria innanzitutto
una sensibile presa di coscienza e un'attiva partecipazione da parte dei
governi interessati i cui primi obiettivi dovranno comprendere: soddisfare,
tramite energia rinnovabile, il fabbisogno di circa un miliardo di persone
entro il 2010, incrementando viceversa l'accesso all'energia pulita per i
più poveri del mondo; riformare gli istituti finanziari internazionali per
favorire i progetti di sviluppo sostenibile e tagliare le sovvenzioni
economiche della Banca Mondiale destinate ai combustibili fossili e
all'energia nucleare.